GUERRA DEL LATTE: ALLEVATORI ALL'ASSALTO DI ROMA

Redazione

Roma – È arrivata nella Capitale la guerra del latte con centinaia di allevatori venuti dalle campagne che hanno stretto «d'assedio» l'Antitrust per chiedere di intervenire per ristabilire l'equilibrio contrattuale di fronte allo strapotere della multinazionale francese Lactalis che dopo aver comprato i marchi nazionali Parmalat, Invernizzi, Galbani, Locatelli e Cademartori è diventata di gran lunga il primo gruppo sul mercato italiano e mondiale nei prodotti lattiero caseari. La sede dell'Antitrust, Autorità garante della concorrenza e del mercato, in piazza Verdi, è presidiata dalle 8,30 di questa mattina con cartelli e striscioni gialli con le scritte «Antitrust devi tutelare il lavoro degli allevatori giusto prezzo per allevatori e consumatori», «Stop alle speculazioni», «Dalla stalla alla tavola il prezzo del latte aumenta 4 volte», «Chi attacca il Made in Italy attacca l'Italia», ma anche «Antitrust, un silenzio assordante». Gli allevatori denunciano che il latte sottopagato al di sotto dei costi di produzione sta provocando la chiusura delle stalle. Dopo una settimana di proteste e mobilitazioni dalle industrie ai supermercati di tutta Italia, a spingere gli allevatori della Coldiretti a Roma davanti all'Antitrust è stata la provocatoria proposta dell'aumento di un centesimo al litro del prezzo del latte alla stalla presentata dall'industria al tavolo convocato al Ministero delle Politiche Agricole.

 

Rovesciata polvere latte Davanti alla sede dell’Antitrust a Roma gli allevatori della Coldiretti hanno rovesciato polvere di latte che è il simbolo del ricatto degli industriali che sottopagano il latte italiano al di sotto dei costi di produzione dopo aver tentato il colpo di mano per chiedere il via libera all’uso della polvere di latte nei formaggi e yogurt Made in Italy. E’ quanto informa la Coldiretti nel ricordare che siamo di fronte ad un vero ricatto straniero per la decisione del Governo italiano di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea, fissato il 29 settembre scorso, con l’impegno diretto del presidente del Consiglio Matteo Renzi davanti ai 30mila agricoltori della Coldiretti riuniti all’Expo. Una decisione – sottolinea la Coldiretti – supportata anche dalla petizione popolare Coldiretti alla quale hanno aderito decine di migliaia di italiani dopo la mobilitazione degli agricoltori dal Brennero a Bruxelles fino all’Expo.