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de Il Piccolo Segno Grottaferrata
La lottizzazione cosiddetta “Cartabrutta” è un intervento di “tumefazione territoriale”, un cazzotto urbanistico per intenderci. Non solo e non tanto per una questione estetica quanto per l’assoluta illogicità di un simile intervento; sempre, beninteso, se si considera l’interesse dei cittadini e non quello dei costruttori. Non è che ci vuole la laurea in “urbanistica” per capire che lì, in zona Pratone-Cartabrutta, 37.000 metri cubi non dovrebbero realizzarsi perché l’area è già ampiamente satura, congestionata, sofferente; sarebbe sufficiente una laurea in “buonsensologia”.
Ma il buonsenso, quando sono in gioco affari e politica, di solito va a farsi benedire. Come si fa a concedere un simile intervento quando è del tutto evidente – basta andarlo a vedere – che la rete viaria è praticamente formata da viottoli di campagna? Mandando in tilt il traffico automobilistico nelle ore di punta e non solo? Stradine anguste che definire dissestate è un eufemismo? Anche sull’Anagnina alle otto di mattina la fila di automobili verso Roma inizia ben prima del semaforo di Pratone.
Si tratta di chilometri di fila e non c’è strada che tenga. A Pratone-Cartabrutta se ne possono costruire anche cento di strade ma tutte, invariabilmente andranno a cozzare con i limiti oggettivi della via Anagnina. Ci vuole una scienza particolare per rendersene conto? Per non parlare poi della carenza di servizi già ora, figurarsi dopo l’intervento autorizzato.
Quando noi “ambientalisti”, come veniamo definiti da alcuni facili etichettatori, parliamo di “raggiunti limiti fisici del territorio”, di superamento delle “capacità di carico ambientale”, di “interventi non sostenibili”, ci riferiamo proprio a questi dati di fatto, ma dall’altra parte, fra i decisori politici o tra gli integerrimi funzionari comunali, non ci sono orecchie disposte all’ascolto, piuttosto sembra di aver a che fare con le tre scimmiette di non vedo, non sento, non parlo.
Un intervento edilizio come questo, può anche essere conforme alle previsioni urbanistiche di Piano regolatore, ma se da altri punti di vista – dotazione infrastrutturale e delle reti di servizi – presenta problematiche evidenti ed incontrovertibili allora simili interventi si devono semplicemente impedire. In questo quadro si iscrivono tutte la responsabilità di una classe politica grottaferratese che ha amministrato fino ad oggi, che non è riuscita a difendere il suo territorio, adeguando lo strumento urbanistico alle mutate condizioni che nel frattempo si sono venute creando. Nessuno ci è riuscito. Il fallimento politico è evidente e totale.
A maggio prossimo si svolgeranno le elezioni comunali, e dunque, dopo un lungo letargo, la politica ricomincia a teatralizzare ogni singola vicenda. Figurarsi su una questione come questa della lottizzazione “Cartabrutta”.
Gli strali da destra: “è tutta colpa della sinistra!”Come se negli ultimi venti anni, la destra non avesse governato Grottaferrata per almeno dieci anni. Ma per favore! Dal centro-sinistra, diciamo pure dal Pd, i messaggi su questo tema sono più rarefatti, avvolti in una certa, tipica ambiguità.
Bertuzzi in un recente articolo ha affermato “È ormai necessario prendere atto del superamento dello schema economico su cui si è basato lo sviluppo della nostra cittadina negli ultimi quarant’anni improntato sull’edilizia”. Buon giorno Signor Bertuzzi, benvenuto nel paese reale. Una domanda. Ma fino ad oggi Lei dove è stato? Lei che si autodefinisce un fondatore del Pd di Grottaferrata? L’impressione è che le sue siano parole, affermazioni di comodo per far vedere che Lei è il nuovo.
Lei è una figura “gattopardesca”, il finto cambiamento perché tutto resti com’è. Per non parlare dell’altro candidato alle primarie Broccatelli che, ad un giornale locale avrebbe rilasciato la seguente dichiarazione: ''Spero che le difficoltà portate da questa delibera (approvazione della lottizzazione Cartabrutta n.d.r.) nell’ambito delle primarie del Centro Sinistra a Grottaferrata siano per l’elettorato, fonte di riflessione sulle figure di rappresentanza politica che un territorio dovrebbe avere, scevre da rapporti di interesse diretto''. Signor Broccatelli, ce l’ha con qualcuno in particolare? Magari del suo stesso partito? Se è a conoscenza di qualche incompatibilità non sarebbe il caso di dichiararlo alla luce del sole invece che con frasi, come dire, sibilline?
Per rendere ancora più evidente il NO alla lottizzazione di Cartabrutta, probabilmente sarebbe stato sufficiente far realizzare dall’Università uno studio sui flussi di traffico e sulle dotazioni della rete stradale dell’area Pratone-Cartabrutta. Con uno studio del genere negare le autorizzazioni a costruire sarebbe stato più semplice, certamente giustificato e sicuramente avrebbe retto anche in sede giurisdizionale. Ma tant’è. Nessuna Amministrazione lo ha fatto, diciamo che non ci hanno neanche provato. I cittadini ringraziano e speriamo neghino il voto ai signori della vecchia politica alle prossime elezioni comunali.
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