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Roma

GROTTAFERRATA, IL POETA JEAN FLAMINIEN AI CASTELLI ROMANI

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Tempo di lettura 3 minuti sindaco di Ciampino Lupi: "Sarà un'occasione utile e preziosa per conoscere, ascoltare e meditare sulle riflessioni dell'illustre poeta francese"

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Redazione

Sabato 21 aprile p.v. alle ore 17 presso la Sala Convegni del Monastero Esarchico di Santa  Maria a Grottaferrata, l'Associazione Dei Nuovi Castelli Romani ha il piacere di organizzare un Convegno Regionale dal titolo “Preservare la luce – Il poeta Jean Flaminien ai Castelli Romani”, un'occasione unica per presentare al nostro territorio uno dei più importanti poeti europei contemporanei. Infatti Jean Flaminien è letterato di origini guascone essendo nato, appunto, a Aire-sur-l’Adour nelle Lande. Ha vissuto a lungo sulle rive del fiume e nella foresta dei luoghi natii dedicandosi alla riflessione e facendosi espressione di una poesia nuova, meditativa e in costante divenire.  Il suo animo contemplativo, assorto nel recepire le voci della Natura, lo ha spinto ad isolarsi contribuendo con ciò ad accrescere l’indiscutibile alone di mistero che caratterizza la sua personalità. 
E, tuttavia, il distacco non gli ha impedito, sia sul piano professionale (è stato diplomatico conciso, per la Francia, in Marocco e nei Paesi Bassi), sia su quello squisitamente letterario e poetico, di costellare il suo cammino d’importantissimi incontri (da R. Char a Saint-John Perse, da Michaux a Cioran, da Bonnefoy a Borges, dai quali, non solo ha ricevuto sincera amicizia ma sicura e piena ammirazione), nonché d’assumersi l’incarico di dirigere note collane delle maggiori Case Editrici francesi ed europee. Personaggio schivo, umile ed autentico, dunque, il Nostro, come si addice ai poeti di valore. 
Nella sua ricerca, l’autore si sforza di perseguire un nuovo impegno spirituale della Poesia, nella trascendenza di una Terra dove anche la Natura sia dispensatrice di Grazia. Presso Book Editore (Bologna), oltre al recentissimo Preservare la luce – che in questa circostanza vogliamo presentare – sempre nella traduzione di Marica Larocchi, presente il prossimo 21 aprile, Flaminien ha pubblicato: Soste, fughe (2001), Graal portatile (2003), Pratiche di spossessamento (2005), L’acqua promessa (2009).  Serge Raphael Canadas, nel commento a Preservare la luce ha scritto:
“Ne se savent / les astres dans le ciel/ ni les oiseaux sur terre, /et d’eux ne savons rien – Sono parole che producono silenzio in quanto si preoccupano di produrre essere mentre il mondo in cui evolvono gravita in silenzio, secondo l’affermazione di Nietzsche. Raggiungere quell’essenza silente, l’impercettibile, equivale a un’adesione allo sforzo compiuto dai due fisici che riuscirono a registrare per la prima volta le onde pervenute dal fondo dell’universo: le testimoni della sua genesi. Spontaneamente, il poeta si accosta al fondo originario dove i concetti opposti che formano l’edificio della nostra cultura sono soltanto puro dinamismo: la creazione non è immobile, rappresa tra forze incompatibili. Si comporta come il fanciullo di Eraclito, gioca ai dadi e inverte le prospettive; così ogni male ha il suo bene, ogni dentro il suo fuori, ogni sotto il suo rispettivo sopra: N’est pas terre / ce qui s’ouvre / sous nos pas, / mais ciel ancore, / enseveli. Pari allo sciamano, di cui ha parlato Eliade, il poeta ristabilisce nella notte dello sguardo il vincolo primitivo delle cosmogonie. La terra è azzurra diceva Eluard dal suo canto. L’intera vita intima dell’uomo acquista allora un’appartenenza cosmica, il potere reviviscente di congiungersi a tutto ciò che vive”.
Riteniamo perciò una grande e rara opportunità quella che Jean Flaminien ha voluto concederci con la sua presenza e – certi d’interpretarne correttamente il pensiero – con quella della sua parola, raggiungendoci qui, nei Castelli Romani, dalla Spagna dove attualmente dimora.
“Siamo lieti – ha dichiarato il Presidente di NCR Ettore Pompili – di realizzare questo importante Evento Culturale in sinergia con i due poeti e saggisti Franco Campegiani e Sandro Angelucci che ci hanno messo in contatto con l'Autore. Ringrazio anche l'Archimandrita Padre Emiliano Fabbricatore per la costante disponibilità e i Sindaci dei Comuni di Grottaferrata, Marino e Ciampino per aver aderito all'iniziativa.”

“L'Amministrazione comunale di Ciampino ha accolto di buon grado dal Presidente Ettore Pompili la richiesta di patrocinio  – ha dichiarato il Sindaco di Ciampino, Simone Lupi – per l'illustre importanza che questa iniziativa riveste, e per la ricchezza, dunque, che porta con sé sul nostro territorio. Sarà un'occasione utile e preziosa per conoscere, ascoltare e meditare sulle riflessioni dell'illustre poeta francese, così tanto importanti in un momento come quello nel quale viviamo, scettici, demotivati, privi di entusiasmo e di speranze nel futuro”.
“Si tratta di un momento importante – ha dichiarato il Sindaco di Marino, Adriano Palozzi – che s’inserisce nel ricco quadro di iniziative portate avanti dall’Associazione presieduta dall’amico Ettore Pompili. Ancora una volta NCR dimostra di saper spaziare in tutti i campi del sapere, compresa la cultura, e l’occasione di ospitare nel nostro territorio dei Castelli Romani un illustre poeta come Jean Flaminien, e insieme a lui Franco Campegiani e Sandro Angelucci, ci riempie di orgoglio. L’amministrazione comunale resterà sempre in prima linea su queste tematiche e continuerà a patrocinare e a sostenere con forza e insistenza tutti i convegni organizzati da NCR”.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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