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Roma

GROTTAFERRATA, ELEZIONE SEGRETARIO PD: SCONFITTI I CAPODARCHIANI DI CONFRONTO DEMOCRATICO

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Tempo di lettura 2 minuti La sostanza dei fatti, però, è che il Partito democratico è sotto amministrazione controllata dei due “B” che, suggellando un patto per ora funzionante, hanno blindato il Direttivo

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Riceviamo e pubblichiamo da Il piccolo segno di Grottaferrata

Il circolo del Pd di Grottaferrata ha eletto il suo nuovo segretario. Il candidato dell'accoppiata Broccatelli-Bertuzzi Diego Santoni, ha stravinto conquistando il 75% dei voti. La nuova corrente Confronto democratico ultima nata in casa Pd – che si è aggiudicata 6 membri del Consiglio direttivo su 24 – saluta l'evento come un “indubbio successo”. Alla faccia dell'ottimismo! Verrebbe da definirla piuttosto: “sonora sconfitta”, ma forse abbiamo parametri di valutazione diversi; a ciascuno il suo. Contenti loro, contenti tutti.

La sostanza dei fatti, però, è che il Partito democratico è sotto amministrazione controllata dei due “B” che, suggellando un patto per ora funzionante, hanno blindato il Direttivo con tutto ciò che ne consegue in termini di decisioni da qui alle elezioni su, liste, programmi e via così e si presenteranno alle primarie con il vento in poppa.

Gli sconfitti di Confronto democratico – leggi: “Capodarchiani” – non stanno messi benissimo. Lo avevamo già detto che quella era un'operazione tutta interna al Pd che aveva come scopo quello di candidarsi come la sua faccia presentabile.

Nel partito, questo tentativo è stato sconfitto. Restano da giocarsi le primarie.

È appena il caso di sottolineare che, a differenza delle scorse elezioni quando l'opposizione dell'ultimo minuto riuscì ad allearsi con uno dei “B” (Broccatelli) lasciando l'altro (Bertuzzi) isolato, ora si ritrova essa stessa isolata. La questione è che se si abbandona un partito all'inedia per anni, se si assiste inermi alla dissoluzione di qualsiasi dibattito e confronto interno, l'operazione dell'ultimo minuto di metterci una pezza può riuscire una volta, una seconda è già più complicato.

A questo punto Confronto democratico può solo sperare in quello che diciamo noi, e cioè che il partito democratico è completamente scollato e distante dal suo elettorato, e dunque tentare con le primarie di ribaltare la situazione. Staremo a vedere.

Quale sarà il candidato alle primarie di Confronto democratico? I nomi che girano sono sempre gli stessi. Mucciaccio e Sollecito sembrerebbero ormai fuori della partita. Si è fatto a suo tempo il nome di Danilo Intreccialagli, ed ultimamente sulla stampa è venuto fuori insistentemente il nome di Luciano Andreotti. La scelta sarà fra questi due? Oppure uscirà fuori un terzo nome, magari una donna? Chissà.

Le elezioni dei segretari dei circoli Pd si sono tenute in tutta Italia durante questo fine settimana. Da più parti sono stati denunciati tesseramenti gonfiati dell'ultimo minuto per favorire qualche candidato. Dichiarazioni di alti dirigenti nazionali hanno svelato file di immigrati neo-tesserati per appoggiare questo o quello. “Vannino Chiti: “compravendite vergognose frutto di regole assurde”; Pippo Civati: “diamo l'immagine di un partito in cui la corsa per il potere è più importante del rispetto delle regole”.

Sconfortante; un partito, quello democratico, ormai incapace agli occhi degli stessi dirigenti di rappresentare la speranza, di essere capace di un sussulto democratico.

Mai come ora è evidente che l'alternativa per un moderno e democratico centro sinistra, capace di rappresentare gli interessi del popolo progressista, si costruisce fuori dal Pd, nella società vera, nelle intelligenze di cittadini e associazioni che non si riconoscono più nelle rappresentazioni deludenti di un partito occupato a contare le tessere piuttosto che ad essere laboratorio di confronto sulle idee.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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