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GROTTAFERRATA DEPURATORE DI VALLE MARCIANA: OBIETTIVO SOSPENDERE IL VIA LIBERA

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Tempo di lettura 2 minuti Presentata una proposta di deliberazione per la sospensione del progetto

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Riceviamo e pubblichiamo

Nota a cura di Associazione “U Lengheru Neru” , Redazione del “Piccolo Segno” Grottaferrata, “Italia Nostra” Sezione Castelli Romani

Le proteste delle associazioni di Grottaferrata contro il nuovo depuratore di Valle Marciana hanno messo a segno un punto importante. Il consigliere Mauro Tomboletti dell’IDV, ha presentato una proposta di deliberazione al Consiglio Comunale di “sospensione” della deliberazione del giugno 2011, quella che ha approvato il Progetto preliminare dell’opera. Secondo il consigliere Tomboletti, che pure aveva votato a favore di quella delibera, non sono state rispettate diverse norme fondamentali sulla “partecipazione” dei cittadini al procedimento; norme previste da leggi nazionali e dallo Statuto comunale. Una delibera di Giunta comunale addirittura prevede che l’azione dell’Amministrazione Mori sia ispirata al principio della “partecipazione” dei cittadini come metodo di governo e approva una “road map” dettagliata definendo “Percorsi di democrazia partecipativa nel Comune di Grottaferrata”. La proposta di deliberazione del consigliere Tomboletti propone dunque uno stand by sulla questione del nuovo depuratore per consentire di dare corso a ciò che le norme prevedono, vale a dire la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni alla definizione del progetto del nuovo depuratore.

Dopo questa iniziativa del consigliere dell’IDV, abbiamo sentito le associazioni promotrici della protesta. Luigi Fortini, del “Piccolo Segno” di Grottaferrata, afferma: “è molto positivo il fatto che un consigliere comunale si sia mosso facendo una proposta concreta di sospensione del nuovo impianto di depurazione. Speriamo vivamente che altri consiglieri possano aderire a questa iniziativa di Tomboletti perché il progetto del nuovo impianto che, ricordiamolo, è grande quanto un campo di calcio, è assurdo che passi senza che i cittadini di Grottaferrata non possano dire la loro. Tra l’altro sulla questione della partecipazione democratica, questa amministrazione si è molto data da fare a parole ma con i fatti è rimasta quasi a zero”. Angelo D’Ottavi dell’associazione “U Lengheru Neru” dice: “noi ci stiamo battendo per la salvaguardia di uno degli ultimi ambienti pregiati di Grottaferrata, ricchi di storia e di memoria. La realizzazione di uno sfregio simile al Vallone e Valle Marciana è intollerabile. Finalmente qualche consigliere comunale ha reagito. Sappiamo che quando il progetto è stato portato in consiglio comunale, la sua approvazione è stata fatta passare come una cosa iniziata dalla giunta precedente che ormai era dovuta. Non era e non è così. Il progetto e la variante potevano anche non essere approvate se ritenute sbagliate, nessuno poteva impedirlo. Il Sindaco e la sua Giunta”, continua D’Ottavi, “potevano aprire un confronto partecipato con i cittadini e invece non l’hanno deliberatamente voluto fare. Stiamo preparando un’assemblea cittadina, per il 26 di giugno dove presenteremo un dossier su questa vicenda che nasconde più di qualche lato oscuro”. 

La sezione dei Castelli Romani di Italia Nostra parla per nome del Presidente Enrico Del Vescovo, il quale dichiara: “Italia Nostra è contro la realizzazione di questo progetto che si pone come un’offesa all’ambiente e al Paesaggio, forzando norme paesistiche e procedure amministrative. Ci sembra incredibile che un progetto possa venire approvato senza la Valutazione di Impatto Ambientale e ben ha fatto il consigliere Tomboletti a riportarlo nella proposta di delibera”. 

Insomma la vicenda non si conclude qui. Altre iniziative vengono annunciate dalle associazioni di Grottaferrata e per la Giunta Mori, già indebolita dall’uscita dell’IDV dalla maggioranza, la cosa potrebbe creare più di qualche problema.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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