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Roma

Grottaferrata, Consiglio comunale: la nota de La Città al Governo

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Tempo di lettura 3 minuti riassunto lo stato di attuazione del programma di governo, dopo ben due anni di amministrazione:

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Red. Politica

GROTTAFERRATA (RM) – Il 26 luglio scorso a Grottaferrata si è tenuto il Consiglio Comunale e tra i punti all'ordine del giorno vi erano il riconoscimento di debiti fuori bilancio e la salvaguardia degli equilibri, nonché lo stato di attuazione del programma di governo. "La convocazione era  per le ore 17.30, ma i consiglieri di minoranza, unici presenti, hanno dovuto pazientemente attendere fino alle 18, quando con il solito rispetto delle istituzioni i signori della maggioranza hanno concluso l’ennesimo litigio interno e si sono degnati di entrare in aula. – commenta il portavoce de La Città al Governo – Noiose, scontate e nozionistiche le relazioni dell’assessore al bilancio, – prosegue il portavoce – prive di alcun contenuto politico; non è stata fornita alcuna spiegazione ai consiglieri e ai cittadini sulle ragioni “politiche” della variazione di bilancio, del documento unico di programmazione e degli atti ad essi connessi.
La valutazione  del contenuto politico è dunque toccata al capogruppo de La Città al Governo, che ha riassunto lo stato di attuazione del programma di governo, dopo ben due anni di amministrazione:
•    circa 100 obiettivi promessi in campagna elettorale e trascritti nel documento di programmazione; 
•    24 sono ancora da iniziare;
•    solo 16 minori sono stati completati, circa il 50% dei quali sono semplici atti dovuti;
•    circa 60 sono stati dichiarati “in corso”, ma non è dato sapere da quanto tempo, a che punto sono e se mai termineranno.
La Città al Governo ha votato contro il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, contro la salvaguardia degli equilibri e soprattutto contro uno stato di attuazione veramente misero e totalmente incerto e incomprensibile.
La Città al Governo ha poi argomentato contro il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari: si  prevede con questa delibera, approvata dalla sola maggioranza, la vendita di tutti i lotti dell’area PIP (piano artigianale), trasformando il diritto di superficie in diritto di proprietà.
Il Sindaco ha dichiarato che questa operazione avrebbe dato impulso allo sviluppo artigianale facendogli fare un salto di qualità e, a incalzanti domande di Rita Consoli, che la vendita dei lotti sarebbe necessaria per barattare la cessione di un terreno limitrofo per realizzare l’isola ecologica. Le motivazioni di questa scelta politica, che non condividiamo, non sono contenute in nessun atto, né di giunta, né di consiglio, tanto meno nella relazione di stima dei beni. Il grave risultato sarà che i soggetti che potranno avere interesse al piano di insediamento produttivo, non saranno più solo gli artigiani, cui l’area era destinata, ma adesso pesantemente penalizzati; la stessa TEKNEKO, che il sindaco ha vantato di eliminare dall’area con questa operazione di mero mercato, potrà acquistare i lotti e rientrare! Abbiamo ricordato che scelte politiche di questo impatto necessitano dell’ascolto imprescindibile dei soggetti interessati, che ricordiamo ai cittadini, da quaranta anni attendono una amministrazione che creda veramente nello sviluppo artigianale e si faccia promotrice di un progetto serio e condiviso. L’amministrazione non ha ascoltato nessuno, come è solita fare. Gestisce e manovra. I cittadini e le forze politiche sono fuori.
Succede poi che il consigliere Covizzi presenti un emendamento alla proposta di delibera sull’assestamento generale dei bilanci, per lo stanziamento di circa 20.000 euro per la realizzazione di un micro-canile comunale. Curioso che un consigliere di maggioranza sia costretto a presentare un emendamento, ma tant’è, l'idea sembra buona, peccato che non indichi  tutti i costi correlati (l'urbanizzazione dell'area, il parcheggio, la recinzione, l’allaccio idrico e fognatura, etc.), come già sottolineato da La Città al Governo in commissione. È quindi chiaro che l'eventuale attuazione del progetto sottrarrà risorse ad altri servizi già carenti: alla manutenzione stradale, al verde pubblico e agli uffici comunali. Ovviamente non si poteva che votare contro. Nelle raccomandazioni abbiamo richiamato il sindaco al rispetto dei contenuti del regolamento approvato sullo slot mob, sottolineando l’inopportunità di organizzare eventi con la collaborazione di un esercente di rilievo del gioco d’azzardo. È originale pensare di combattere la ludopatia insieme a chi ha fatto ricorso contro l’ordinanza del sindaco! Abbiamo poi ricordato – conclude il portavoce – al presidente del consiglio di presentare alla prossima seduta di C.C. la relazione sullo stato di attuazione degli impegni presi in consiglio comunale, richiesta mesi or sono e più volte promessa (sperando che sia meno incomprensibile dello stato di attuazione del programma)".

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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