Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Christian Montagna
Grecia – Sono passate poche ore dall’ora X in cui si sarebbe concretizzato il default tecnico: Atene entro la mezzanotte doveva versare al Fmi la rata da 1, 6 miliardi di euro di prestiti, pena il default tecnico. Si affannano oggi le trattative last minute tra Bruxelles e Atene . Tsipras chiede aiuti ma l’Eurogruppo fa orecchie da mercante e non si cura delle richieste additandole ormai troppo in ritardo.
Angela Merkel. La prima ad aver rinunciato è stata proprio la cancelliera tedesca A. Merkel sostenendo che “Berlino non prenderà in considerazione l'ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia, come proposto da Atene, prima dell'esito del referendum di domenica prossima". Le trattative last minute per tentare il salvataggio della Grecia erano state avviate dal Presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker che si era da subito detto disponibile a convocare un Eurogruppo di emergenza per stanziare nuovi aiuti, a patto che Tsipras avesse fatto campagna per il sì al referendum. E’ slittata alle 17.30 la teleconferenza dell'Eurogruppo per discutere la richiesta di Tsipras per negoziare un terzo salvataggio.
Tsipras e Renzi. Ha sentito anche il premier Matteo Renzi al telefono Tsipras avanzando la richiesta di un programma di aiuti biennali dell Esm. Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha convocato in teleconferenza i ministri delle Finanze europei per discutere la nuova proposta di Atene.
Il Fmi replica. Il pagamento della Grecia che era oggi in scadenza non è arrivato: la conferma ufficiale arriva dall'Fmi, che sottolinea come ora Atene non potrà ricevere nuovi finanziamenti fino a che non avrà pagato gli arretrati. L’ Eurogruppo dunque non potrà rilasciare finanziamenti alla Grecia che possano consentire ad Atene di evitare il default tecnico.
Barack Obama. Anche il presidente Usa è intervenuto incoraggiando entrambe le parti a trovare nuovi negoziati affinchè il tutto possa risolversi nel migliore dei modi. Secondo Obama la crisi "non determinerà forti shock nel sistema Usa", mentre "potrebbe avere significativi effetti sui tassi di crescita europei”.
Correlati