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GRECIA, MERKEL: "NO AD ACCORDO AD OGNI COSTO". RIFORME ENTRO 72 ORE
Tempo di lettura 5 minuti Eurogruppo: via dalla bozza il riferimento a Grexit
A. D. M.
Non si va ne avanti e ne indietro ma è chiaro che far uscire prepotentemente la Grecia dall'Euro in questo momento significherebbe un'accelerazione verso un esito già conosciuto e annunciato: l'Unione Europea sarebbe decretata ufficialmente come un fallimento. Un prestito ponte, le misure su cui chiedere ad Atene una "marcia indietro" e le privatizzazioni: sono gli argomenti attualmente al centro delle discussioni dei capi di Stato e di governo dell'Eurozona, dopo l'utlimatum di 72 ore dato dai ministri delle Finanze dell'Eurogruppo, secondo quanto riferiscono fonti Ue. Sul primo punto, il prestito ponte per far fronte alle esigenze finanziarie immediate della Grecia, ovvero i 7 miliardi che le servono entro il 20 luglio per far fronte agli arretrati con il Fmi e alle prossime scadenze in vista (in particolare con la Bce), questo potrebbe essere finanziato dal primo meccanismo di stabilita' dell'Eurozona, quell'Efsm creato nel lontano 2010 per far fronte alla crisi del debito sovrano che aveva reso necessari i programmi di assistenza per diversi paesi. E' quanto fanno sapere fonti Ue a margine del vertice dell'Eurozona. In particolare, dei 60 miliardi di dotazione del meccanismo, 48,5 erano serviti per Irlanda (22,5 miliardi) e Portogallo (26 miliardi). Affiancato dal fondo provvisorio Efsf e successivamente dal fondo salvastati Esm, l'Efsm ha mantenuto la sua dotazione residua di 11,5 miliardi che sarebbero pronti per essere erogati in una situazione di emergenza, come quella che affronta oggi la Grecia. Per poterli utilizzare, non e' necessaria l'unanimita' ma basta la maggioranza qualificata dei paesi Euro.
Quanto alla "marcia indietro", sarebbero soprattutto gli olandesi a volere che il governo greco ritirasse le misure decise nei mesi scorsi contro il parere delle istituzioni perché contrari a quanto stabilito dall'accordo del 20 febbraio scorso: ma Tsipras vorrebbe evitare di dover rilicenziare i lavoratori reintegrati nei mesi scorsi.
Infine, per quanto riguarda le privatizzazioni, ci sono molte misure su cui c'e' gia' accordo ma "molto resta da fare" e alcuni paesi vorrebbero che la Grecia si impegnasse di piu' anche su questo fronte. La discussione e' ancora in corso anche sull'opportunita' di creare un fondo di garanzia da 50 miliardi in Lussemburgo: secondo la fonte, si sta infatti discutendo della cifra, considerata eccessiva da molti, mentre il fondo da utilizzare esisterebbe gia'.
In precedenza l'Eurogruppo hanno dato tempo fino a mercoledi' alla Grecia per varare nuove riforme come condizione per il negoziato sul salvataggio. Lo ha affermato il ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb, sottolineando che i tre punti richiesti ad Atene sono di completare le misure entro il 15 luglio, riformare il sistema del lavoro e delle pensioni, intervenire su Iva e fisco. A tutto cio' si aggiunge la richiesta di rafforzare il programma di privatizzazioni. La cosa piu' importante – ha spiegato Stubb – e' che l'intero pacchetto di misure sia approvato sia dal governo sia dal parlamento greco.
Questa la bozza dei ministri dell'Eurozona dopo che in 14 ore di negoziato, ieri e oggi, i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo non erano riusciti ad approvare un documento sulla Grecia da presentare al vertice della zona Euro. Come ha detto al termine della lunga riunione il presidente Jeroen Dijsselbloem, "abbiamo fatto molta strada e risolto molti punti, ma ci sono ancora alcuni grandi temi da affrontare. Ora informeremo i leader in modo che possano discutere e, speriamo, decidere".
Bozza Eurogruppo: aiuti richiesti tra 82 e 86 miliardi, riforme entro il 15
Il diktat di Merkel. Le discussioni fra i leader dell'Eurozona, al vertice che si e' aperto alle 16 a Bruxelles, "saranno molto dure" secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel. "E' molto difficile – ha detto – la situazione economica e' peggiorata negli ultimi mesi e si e' persa fiducia e affidabilita'": in ogni caso, ha aggiunto, la Germania non auspica "un accordo a ogni costo". Merkel ha aggiunto "so che i nervi sono tesi: bisogna torvare una soluzione che vada bene sia alla Grecia che alla zona euro", valutando se "le promesse della Grecia potranno portare al benestare per i negoziati: niente di piu' e niente di meno, vediamo se ce la faremo".
Atene giudica il piano dell'Eurogruppo "molto negativamente"
Prima del vertice il premier italiano Renzi aveva assicurato che "l'Italia fara' di tutto per dare una mano e chiudere la vicenda greca". Matteo Renzi, parlando con i giornalisti al suo arrivo all'Eurosummit, ha detto che "c'e' un grande bisogno di Europa, e' giusto preoccuparsi della vicenda greca e noi facciamo di tutto perche' si raggiunga un accordo: rispetto al punto di partenza ormai siamo molto vicini" al raggiungimento di un accordo, "non dico che siamo alla definizione dei dettagli, ma le distanze si sono riavvicinate di gran lunga".
La situazione e' molto complicata e tutti noi siamo impegnati per arrivare a un accordo", ha detto al suo arrivo al palazzo del Consiglio europeo il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo avere elencato tutte le difficili situazioni internazionali, la bomba di ieri in Egitto, l'accordo sulla Libia, il negoziato sul nucleare iraniano e l'Ucraina, di cui "inspiegabilmente nessuno parla piu'", Renzi ha aggiunto che "c'e' un grande bisogno di Europa: siamo impegnati per arrivare a un accordo che riguardi la Grecia ma che riguardi soprattutto l'Europa", perche' "c'e' bisogno che l'Europa torni a fare l'Europa e a fare quello che deve fare", ha sottolineato Renzi.
"Accanto alla Grecia c'e' anche bisogno di ritornare ad affrontare le questioni principali, e' un momento molto delicato per il nostro continente". L'Italia "fara' di tutto certo per dare una mano a risolvere la vicenda greca, ma anche per riportare la voce dell'Europa da Vienna – cita ad esempio il premier italiano – dove l'alto rappresentante Mogherini e' impegnata nel negoziato con l'Iran". "E' la quarta volta che ci riuniamo in 2 settimane sulla Grecia ed e' importante per l'Italia trovare un accordo ma poi dobbiamo riportare la fiducia non solo dentro le istituzioni europee, ma la fiducia dei cittadini nell'Europa. Se continua cosi' – ha concluso Renzi – la perdiamo".
La Francia fa il possibile per raggiungere un accordo. La Francia "fara' di tutto per trovare un accordo stasera e permettere alla Grecia di restare nell'Euro oltre che all'Europa di andare avanti", ha detto invece il presidente francese Francois Hollande. "Non c'e' una Grexit provvisoria: o c'e' o non c'e'. Dobbiamo trovare una concezione comune, la Grecia ha fatto sforzi e ora deve dimostrare che rispettera' gli impegni per avere il sostegno dell'Eurozona nel suo complesso".
Juncker: "Lavoriamo ad una soluzione". "Lavoreremo oggi ad una soluzione fino all'ultimo millisecondo. E spero che arriveremo ad una soluzione": lo ha detto il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker.
Tensione Draghi – Schaeuble. La tensione in Europa sarebbe altissima al punto che la riunione dell'Eurogruppo sarebbe stata interrotta, la scorsa notte, per una discussione tenutasi tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il Presidente della Bce Mario Draghi.
Secondo quanto riferito da alcuni media greci, che a loro volta citano l'agenzia di stampa Ana, il Ministro tedesco avrebbe risposto cosi' a Draghi: "Non sono stupido" proprio mentre il numero uno dell'Eurotower stava spiegando un dettaglio sul debito di Atene.
Immediata la smentita della Bce: Non c'e' stato alcuno scontro tra Draghi e Schaeuble" ma si e' trattato solo di "uno scambio di vedute".
Tsipras fiducioso. Possiamo raggiungere un accordo stasera se tutte le parti lo vogliono": lo ha assicurato il premier greco Alexis Tsipras, al suo arrivo al palazzo del Consiglio Europeo. "Sono qui per un compromesso onesto", ha spiegato Tsipras, "i cittadini vogliono un'Europa unita e non divisa".