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di A.B.
Le dimissioni del ministro delle Finanze greco. Yanis Varoufakis, hanno avuto lo stesso impatto che ha un terremoto o una valanga su di un popolo. Ma tali dimissioni non hanno compromesso stamane l’euro che ha aperto con 1,1053 dollari. In seguito alla vittoria dei “No” al referendum ellenico, la moneta unica era scesa fino a 1,0969 dollari sui mercati asiatici. Al momento non sembra che nei mercati vi sia il “panico” e lo yen si presenta in rialzo a quota 135,43 sull’euro e sul dollaro invece a 122,50. Invece lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi va a quota 163 punti nei primi scambi. Si attende un rendimento del 2,35%. Il differenziale Bonos/Bund è a 160 punti con un tasso del 2,31%. Le borse invece aprono in decisa flessione, i ribassi consistenti ovviamente non costituiscono un tracollo. La situazione dei mercati è stata influenzata dalle dimissioni del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis . Perde l’1,84% a 10.857 punti il Dax di Francoforte, arretra all’1,09% a 6.514 punti l’Ftse 100 di Londra, invece il Cac 40 di Parigi scende dell’1,99% a 4.711 punti, cede il 2,56% a 23.686 punti l’Ftse Mib di Milano ed è in calo del 2,2% l’Ibex di Madrid. La borsa di Tokyo chiude in calo in seguito ai “No”. L'indice Nikkei cede il 2,08% a 20.112 punti, il Topix sull'intero listine cede l'1,92% a 1.620 punti. L'indice di Shanghai guadagna il 7,7% a 4.186,24 punti mentre l'Hang Seng di Hong Kong sale dello 0,7% a quota 26.238,72.
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