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di Christian Montagna
Grecia – Grexit evitata ma i pericoli non sono ancora terminati. Per ottenere il via libera definitivo agli 82-86 miliardi di aiuti deve superare un piccolo “test” di fiducia: entro 48 ore deve approvare in Parlamento quattro riforme, tra cui Iva e pensioni. Sembrano non finire mai dunque le prove a cui viene sottoposta la Grecia in questi mesi. Ancora un altro “step” prima di poter accedere agli aiuti. Domani, dopo il voto del Parlamento greco, si riunirà un nuovo Eurogruppo per giudicare il lavoro dei deputati e venerdì sull'intesa voterà il Bundestag.
Il terzo salvataggio. Soltanto fine settimana si potrà ricevere l’ok a negoziare il terzo salvataggio: nonostante il referendum, Tsipras ha dovuto lavorare tanto per raggiungere l’accordo, costretto ad accettare come da Spiegel definito, il “catalogo delle atrocità”. Tsipras ha lottato per 17 ore, soprattutto contro la Germania di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble, ma la sua posizione dopo il referendum era drasticamente più debole. L'Eurogruppo sta lavorando a un “prestito ponte” per consentire alla Grecia di pagare i debiti con il Fmi e Bce di luglio e agosto, cioè 12 miliardi di euro.
Tutti contro Tsipras. Tutti contro di lui e contro la sua credibilità, ad eccezione del Papa, unico rimasto a dargli credito, Tsipras è partito contro tutti. Anche il Papa ha commentato la situazione in Grecia. “I governanti greci che hanno portato avanti questa situazione di debito internazionale hanno anche una responsabilità. Col nuovo governo greco si è andati verso una revisione un po' giusta”.
I capisaldi dell’austerità. Dopo le trattative, si ammorbidiscono nei confronti della Grecia gli esponenti dell’Eurogruppo ma, i capisaldi dell’austerità restano invariati: creare un fondo dove confluiranno asset pubblici da vendere o monetizzare, per arrivare ad un fondo da 50 miliardi, da cui attingere per pagare il debito Esm. In pratica i creditori prestano aiuti ma chiedono un'ipoteca in beni dello Stato. Berlino voleva che il fondo avesse sede in Lussemburgo, Francia e Italia si sono opposte: "Sarebbe stata un'umiliazione", secondo il premier Matteo Renzi.
Il rimpasto di governo. Si vagliano tutte le possibili soluzioni affinché, l’ultimo test imposto alla Grecia possa essere superato. Rimpasto, governo di minoranza con appoggio esterno o nuovo incarico per un esecutivo di unità nazionale: le ipotesi sono tutte sul tavolo. Il futuro di Tsipras resta ignoto. In gioco, la credibilità personale ed il destino di un intero Paese. Tsipras ha incontrato tutti i suoi ministri. Per domani è in programma la riunione con i deputati di Syriza. I “lealisti”, come Lorgos Chondros, assicurano che il partito terrà. Ma il percorso è da incubo: 48 ore per passare la riforma delle pensioni (su cui pendono giudizi di legittimità costituzionale), quella dell'Iva (che già ha messo in agitazione i sindaci delle isole), le norme per garantire l'indipendenza dell'istituto di statistica e la creazione del Fiscal Council (l'organo di sorveglianza dei bilanci previsto dal Fiscal Compact). Cose che ovunque richiederebbero anni. Per accelerare i tempi, Euclid Tsakalatos è tornato di corsa ad Atene.
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