Gravidanze, liti e occhiali segreti: chi ha bisogno di Netflix quando c’è Boccia?

Dalla Camera dei deputati ai post su Facebook, il reality dell’ex ministro Sangiuliano supera la fantasia

L’inchiesta della Procura di Roma su Maria Rosaria Boccia ha subito un’accelerazione dopo la denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Dopo l’iscrizione della Boccia nel registro degli indagati, è seguita la perquisizione della sua abitazione e il sequestro del suo telefono cellulare e di alcuni occhiali ‘spia’.

Sabato mattina, i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sono recati a Pompei, su mandato della Procura, per sequestrare vari dispositivi elettronici nella casa dell’imprenditrice, incluso il suo cellulare. Tra gli oggetti rinvenuti vi erano anche occhiali smart, che Boccia aveva usato per registrare video all’interno della Camera dei deputati, come lei stessa ha ammesso. Questo comportamento le è costato il divieto di accesso agli edifici del potere romano.

Ora, i magistrati dovranno esaminare il materiale sequestrato, compresi il cellulare e il computer personale della donna. Nella denuncia, l’avvocato di Sangiuliano, Silverio Sica, ha fornito una ricostruzione dettagliata del rapporto tra il ministro e Boccia, culminato con un incidente la notte tra il 16 e il 17 luglio, quando Sangiuliano sarebbe stato ferito alla testa durante una lite, un episodio che ha portato all’accusa di lesioni.

Nonostante le chat pubblicate dal quotidiano La Verità non siano state incluse nella denuncia, gli inquirenti hanno accesso a numerosi post condivisi da Boccia nelle scorse settimane. I messaggi rivelano il tumultuoso epilogo della relazione tra i due. In uno scambio, Sangiuliano scrive: “Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto”, a cui Boccia replica: “Hai ragione”. Più avanti, lui fa riferimento alla lite di luglio, scrivendo: “Sfregiato […] Se non fossi stata tu, avrei picchiato durissimo”, e lei risponde: “Mi hai fatto uscire di testa […] mi hai portato al limite […] mi hai fatto diventare una iena”.

Boccia avrebbe minacciato di installare un software di sorveglianza sul telefono di Sangiuliano se lui non le avesse permesso di controllarlo, e gli avrebbe proposto di firmare un patto di riservatezza per evitare di rendere pubblica la loro relazione. Tuttavia, Sangiuliano ha rifiutato categoricamente. Nelle conversazioni emerge anche una possibile gravidanza: il 2 agosto, l’ex ministro scriveva: “Non mi sarebbe dispiaciuto se fossi incinta, anzi, sarei stato felicissimo”. Una settimana dopo, Boccia rispondeva: “Sarai libero di vivere questa esperienza come preferirai, nel rispetto di tuo figlio”.