Politica
Governo, Salvini fedele alla coalizione di centrodestra. E’ scontro col M5s
Published
7 anni faon
E’ muro contro muro tra Centrodestra e Movimento 5 stelle sulla formazione del nuovo governo. Questo quanto emerso oggi dopo il secondo giro di consultazioni col Presidente della Repubblica.
Mattarella, ha incontrato le delegazioni del Partito Democratico, del centrodestra con Salvini, Berlusconi e Meloni e in ultimo quella dei pentastellati.
Di Maio: non capisco Salvini. Lega si prenda le sue responsabilità
“La Lega deve prendersi le sue responsabilità perché sta dicendo o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d’accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere”, ha detto Luigi Di Maio al termine delle consultazioni al Quirinale. “E’ chiaro che la coalizione di centrodestra è tuttora divisa, – ha dichiarato ancora Di Maio – perché mentre il leader della Lega apriva al M5s, con una battutaccia nei nostri confronti Berlusconi ha dimostrato che il centrodestra stesse sperando in questo momento nel Pd”. Il capo dei pentastellati riferendosi poi al Berlusconi ha auspicato un passo di lato da parte dell’ex cavaliere: “Non possiamo più perdere altro tempo – afferma Di Maio – abbiamo proposto a due partiti la stesura di un contratto politico e avevo detto che avrei incontrato volentieri Martina e Salvini, ma abbiamo capito che i tempi non erano ancora maturi perché c’erano evoluzioni in corso in questi due partiti. Allora abbiamo chiesto a un comitato scientifico di valutare la compatibilità dei nostri programmi. Ho apprezzato l’apertura di notevoli esponenti del Partito democratico, che però è fermo su posizioni che non aiutano. L’unica soluzione investe Silvio Berlusconi: dovrebbe fare un passo di lato e consentire la partenza di un governo del cambiamento”.
Salvini ha ribadito sulla compatezza del centrodestra unito per un governo a lunga durata guidato dalla Lega
“Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente, – ha detto il leader leghista – formando un governo forte e di lunga durata con un premier indicato dalla Lega. No ai veti e all’arroganza dei singoli. Basta con veti e tattiche, M5s sia responsabile. Se continuasse il gioco delle tattiche politiche – ha proseguito Salvini – e dei veti mentre gli italiani soffrono vuol dire che la richiesta di cambiamento emersa dalle elezioni del 4 marzo sarebbe disattesa. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande. Ci attendiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento Cinque Stelle, altrettanta responsabilità”. Matteo Salvini ha letto poi un comunicato congiunto con accanto Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, che annuiva vistosamente contando con le dita i singoli punti del comunicato man mano che venivano esplicitati. Il segretario della Lega ha poi escluso di “andare in Parlamento a cercare i voti a caso nel segreto dell’urna”. Salvini ha quindi dichiarando che: “O c’è un governo chiaro, che dice chiaramente chi c’è, con i punti di programma che abbiamo ribadito – abolizione della legge Fornero, controllo dei confini, abbassamento delle tasse -, vogliamo nomi e cognomi di chi c’è”.
Ora al Quirinale, nuovo incontro con il Presidente della Repubblica, rimanete sintonizzati! #Consultazioni2018 @Quirinale
LIVE >> https://t.co/TZP5T89AEx pic.twitter.com/4nLp0QF3VH— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 12 aprile 2018
Berlusconi ai giornalisti
“Distinguete i veri democratici” E alla fine della lettura del comunicato, l’ex premier ha ‘rubato la scena’ per una chiosa rivolta ai cronisti: “Fate i bravi, sappiate distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce l’abc della democrazia, sarebbe ora di dirlo a tutti gli italiani”.
Martina: Pd lavora su temi prioritari. Stop tatticismi, mostrino se all’altezza
Il Pd ha ribadito l’impegno a “lavorare su alcune questioni prioritarie, fondamentali per il Paese, lo abbiamo ribadito oggi con grande convinzione: questa è la funzione fondamentale del nostro partito in un momento particolare come questo a maggior ragione”. Lo dice Maurizio Martina, parlando a nome della delegazione Pd al termine delle consultazioni al Quirinale, citando il sociale, il lavoro, il rilancio europeo. “Chi ha vinto smetta balletti e dica se governa” ha aggiunto. Anche alla luce di quanto avviene in Siria, “occorre che le forze che hanno prevalso la smettano col tira e molla, le tattiche, i tatticismi, i personalismi estremi e la grande incertezza che stanno generando” dicendo se sono in grado di essere “all’altezza della situazione”. “Il Paese – ha precisato- ha il bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso ha il dovere di dire cosa vuol fare senza continuare con i balletti di polemiche pubbliche che nascondono solide intese di occupazione” di incarichi. “Inaccettabile il rinvio” per la formazione di un governo “per aspettare le regionali”. Conclude il reggente del Pd Maurizio Martina parlando a nome della delegazione dem. “Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per certe reazioni di alcune forze, che hanno avuto successo alle elezioni, espresse in queste ore. Se qualcuno intende cambiare il quadro delle alleanze internazionali che Italia ha sempre avuto lo deve dire chiaro agli italiani”. Il Pd ha confermato la scelta di una collocazione internazionale italiana in linea con la pluridecennale tradizione di politica estera del Paese ed ha espresso “anche in questa circostanza preoccupazione per una vicenda delicata come quella siriana”. “Per quel che riguarda noi, con coerenza, con responsabilita’, con tenacia, con impegno, continueremo il nostro impegno, il nostro lavoro. Innanzitutto in Parlamento come stiamo già facendo. Continueremo a supportare l’azione del Presidente della Repubblica in questo passaggio delicato, continueremo a farlo con lo spirito che ci ha sempre animato, uno spirito di responsabilita’ verso l’Italia”.
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