Governo gialloverde, al cortile delle comari ce n’è per tutti: che giornalismo!

Dal 4 marzo sono trascorsi quasi cento giorni. Per molti questa data probabilmente è già sbiadita nella memoria, per altri è considerata come un giorno qualunque, mentre per la maggioranza degli italiani il 4 marzo 2018 è diventato una storia senza fine, degna delle migliori telenovelas sud americane. Dei protagonisti di quel fatidico giorno ormai si conosce tutto, o quasi.

Tante le menadi moderne

cresciute fanciulle seguaci della dea informazione, presentatrici dei vari talk show televisivi, che cercare di distinguere l’una dall’altra risulta arduo. Delle danzatrici di flauti magici, al suono di tamburelli suonati da altrettanti eccitati presentatori e cronisti, sguinzagliati per tutto il territorio, con macchine fotografiche e gelato in mano, che rincorrono estasiati ed ansimanti l’orgasmo di uno scoop, di uno scandalo, piccolo o grande che sia da poter dare in pasto ai telespettatori dei vari dibattiti televisivi ormai in onda ad orario continuato. E’ molto difficile stabilire se volutamente oppure ignaramente, queste baccanti dell’informazione del 21° secolo compiano l’antico rito di Dionisio, cioè ridurre a brandelli un animale con le mani e mangiarne le carni crude. La differenza questa volta sta che al posto dell’animale c’è l’umano e anziché adoperare le mani usano la lingua e non accontentandosi della carne cruda cercano di stuprare il suo onore e la sua dignità durante la loro estasi parossistica.

E’ troppo facile dire cambiare canale

Ammesso e non concesso che ciò venga fatto, cosa cambierebbe? Come si fa a cambiare il canone? Poi, in ultima analisi, cambiare con quale canale? L’ultimo network che non presenti questo spettacolo indegno è Padre Pio Tv. Nulla da ridire ma come dice Qoelet cap.3 “Per tutte le cose c’è un tempo”

E’ proprio il caso di lasciarsi andare all’urlo liberatorio intonato da Magda nel film “Bianco, rosso e Verdone”: “Non ce la faccio piùùù”

Chi non si ricorda la simpaticissima attrice russa Irina Sanpiter, stressata e sfinita nel film “Bianco, rosso e Verdone”, cosi vanno a letto gli italiani, stressati e sfiniti dopo le interminabili trasmissioni di trattenimento, un vero eccitamento collettivo, colmo di episodi e comportamenti “xenofobi, razzisti, fascisti, comunisti, massonici e non solo” del “perfido” Salvini.

Di Salvini hanno raccontato tutto

Le cose più civili che hanno detto è che è nato a Milano nel 1973, iscritto alla Lega nel 1990, si sa che è padre di due figli, un maschio ed una femmina. Un promettente conduttore ha intervistato suo padre e un rampante cronista ha avuto la fortuna di mettere mano su una fotografia di Salvini quando era bambino.

I cronisti non dormono, scavano e bussano ovunque. Ma non ci si deve disperare, la saga continua

Le zelanti baccanti dell’informazione hanno scoperto che Luigi DiMaio è nato a Pomigliano d’Arco nel 1986. E’ giornalista pubblicista con diploma del liceo classico, scoprono che è pure figlio dell’insegnante Paola Esposito, e di Antonio, un imprenditore edile. Altre cose sensazionali da raccontare non hanno trovato. Per loro è solo una figura incolore.

Al cortile delle comari ce n’è per tutti

Il più intelligente è stato il bravo segugio che scoprì, per suo godimento, che il neo presidente Giuseppe Conte aveva presentato un curriculum taroccato. Quel giorno tutti i talk show si sono dati alle orge mediatiche. Che onta per l’Italia, paese che ha dato nobili curriculum a signore ministre dell’educazione!

Il Pd cerca di risalire la china

e mentre Renzi gira il medio oriente nella nuova veste di conferenziere, nei vari talk show, presenta una pattuglia di belle giovani signore che, ahinoi, digiune di argomenti politici, lanciano una intifada biliosa e rancorosa che sfigura le loro belle faccine e rende il finto sorriso una caricatura. Ripetono a pappagallo: “Ma, si, come faranno a combinare la flat tax con il reddito di cittadinanza?” Conoscono solo questo. Per aiutarle a capire, un presentatore si è avvalso dell’aiuto di un barbiere per spiegare la flat tax e di un pasticcere per illustrare gli effetti di questa sull’Iva,

Il virus orgiastico non ha colpito solamente l’Italia

Mr. Europa, il burocrate Jean-Claude Juncker, dopo aver tracannato il terzo boccale di birra, essendo stonato, anziché cantare si è lasciato andare in un sfogo liberatorio, insultando gli italiani. E’ più che condivisibile la pronta e puntuta risposta che gli ha mandato Lily Gruber: “Nel tardo pomeriggio sale il tasso alcolemico?”

Qualcuno dice più Europa! Non di questi burocrati, certamente

La stampa inglese anziché occuparsi della sua signora May e anziché chiedere scusa per le fake news del gas nervino russo a Londra, si divertono con il governo giallo-verde italiano. Questi signori non farebbero meglio ad occuparsi dell’ affair sexminster, sesso e scandali in Gran Bretagna? La stampa americana, invece, possibile che non abbia nulla da indagare sulla passata legislazione Obama, sulla dilagante criminalità?

In Spagna il governo Mariano Rajoy, è stato scaricato e basta; non indagano oltre? Del governo Sanchez non ha nulla da spettegolare El Pais?

Che giornalismo!

Tutti con una trave nell’occhio e si preoccupano della pagliuzza nell’occhio degli italiani!
Scopo unico di questo articolo è unirsi al grido delle tante Magda del film “Bianco, rosso e Verdone”, davanti al dilagare di questi talk show-fiume con contenuti e valori tasso zero e ai vari baccanti dell’informazione orgiastica, per ribadire: non ce la si fa piùùù! Si sta schiacciando tutto!

Emanuel Galea