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Ancora governatori e
amministratori indagati. Il prefetto Francesco Tagliente: Cosa si aspetta ad
istituire un organo collegiale anticorruzione per valutare anche i sospetti e
il “chiacchiericcio”
“Le inchieste che vedono
indagati governatori e amministratori di varie regioni impone una riflessione
seria sulle misure necessarie per ridurre il rischio di nuovi episodi di
corruzione” scrive il prefetto Francesco Tagliente sulla pagina FB.
“Una delle iniziative
potrebbe essere l’istituzione, presso ogni ente pubblico di governo o
amministrazione locale, di un organo collegiale anticorruzione per valutare
anche i sospetti e il chiacchiericcio”
“Lo avevo detto e scritto
anni fa e lo ripeto oggi alla luce di quanto sta emergendo in tema di
corruzione” aggiunge Tagliente.
“Il contributo delle
Amministrazioni ai fini della lotta alla corruzione e alle mafie può essere
decisivo, oltre che con il supporto alla magistratura e agli altri agli
organismi governativi, con una azione diretta a prevenire ogni possibile forma
di condizionamento degli amministratori locali, funzionari e impiegati. E può
essere utile anche per prevenire collegamenti diretti o indiretti degli stessi
con la criminalità, ed ancora per favorire la prevenzione e il contrasto di
usura, gioco illegale, riciclaggio, traffico di stupefacenti e altre forme di
illegalità”.
“Prendendo come esempio i
Comuni – prosegue Tagliente – dovrebbe essere istituito un organo collegiale,
che potremmo denominare “Desk anticorruzione” presieduto dal Sindaco o da un
suo delegato, al fine di mettere a fattore comune tutte le conoscenze delle
varie articolazioni interessate del Comune e sviluppare azioni congiunte volte
alla prevenzione e al contrasto delle possibili infiltrazioni della criminalità
nei vari settori commerciali e imprenditoriali ritenuti sensibili, attraverso
il continuo monitoraggio dei subentri e delle volture ripetute per la medesima
licenza commerciale e con il monitoraggio degli appalti”.
“Alle riunioni del Desk
potrebbero partecipare gli assessorati, i Dipartimenti i Municipi, gli Enti e
le Società partecipate che fanno capo al Comune, i rappresentanti delle
associazioni delle categorie economiche e altri organismi di volta in volta
ritenuti utili nonché, in veste di consulente, un rappresentante
dell’Avvocatura del comune”.
Per quanto concerne le
Società partecipate che fanno capo al Comune, Tagliente prendendo come esempio
la Capitale, indica Ama, Atac, Roma Metropolitane, Acea Æqua Roma, Aeroporti di
Roma, Centrale del latte di Roma, Centro agroalimentare romano, Centro ingrosso
fiori, ecc.”
“Obiettivo del desk – precisa
l’ex Questore di Roma Tagliente – sarebbe quello di creare una rete che
impedisca la corruzione e gli appetiti della criminalità organizzata. Con la
partecipazione e il coinvolgimento anche della comunità civile – chiarisce –
anche il chiacchiericcio potrebbe rappresentare occasione di approfondimento.
Si potrebbero valutare
collegialmente anche i sospetti per segnalarli agli organi deputati a
sviluppare le indagini. La sola conoscenza del ruolo del Desk anticorruzione
potrebbe scoraggiare gli appetiti criminali”.
Concludendo Tagliente
aggiunge che “se si volesse fare una prevenzione seria della corruzione, si
dovrebbe pensare anche alla periodica rotazione del personale, anche di
vertice, e alla conseguente mobilità interna insindacabile”
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