Gotto d'Oro: la storica cantina apre all'"uva anticrisi"

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di Ivan Galea

MARINO (RM)
– Vitigni anticrisi e di maggior qualità il tema che ha visto la storica cantina Gotto d'Oro di Marino protagonista assoluta per Roma e per l'intero Lazio al convegno che si è tenuto lo scorso 14 luglio organizzato dalla Cooperativa di Marino insieme ai Vivai Cooperativi Rauscedo presso il prestigioso "Salotto del Vino" della Gotto d'Oro.  La Gotto d'Oro, dunque, è la prima cantina del Lazio che apre all'innovazione e alla ricerca di qualità attraverso le nuove tecniche offerte dai vitigni resistenti.
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L'innovazione in viticoltura "È un occasione unica e siamo estremamente felici perché contiamo di risolvere due aspetti fondamentali: quello relativo l'ambiente, con consequenziali minor trattamenti e quello del lavoro" Queste le prime parole del Presidente Gotto d'Oro Luigi Caporicci che ha sottolineato il fatto di come potranno diminuire i rischi in campagna oltre che le spese favorendo quindi l'agricoltura grazie a quella che ha definito una vera e propria rivoluzione che rappresenta una svolta epocale per la viticoltura. "Un qualcosa di innovativo che noi abbiamo voluto sponsorizzare con tutto l'impegno possibile – ha proseguito il Presidente della Gotto d'Oro –  e che contiamo possa dare buoni frutti per tutti. Sicuramente – ha concluso Caporicci – tra qualche anno potremo dire grazie a questo processo di innovazione".

Obiettivo convertire i vigneti  "1200 ettari fra Roma e provincia coltivati a vigneto rappresentano l'importanza della nostra realtà cooperativa. – Ha detto Luigi Tonet Direttore Tecnico Commerciale Gotto d'Oro – "Questa enorme area rappresenta un enorme polmone verde che la cantina si sforza di mantenere oltre a impegnarsi in prima linea per conservare quelle che sono le tradizioni vitivinicole del territorio. Per questo – ha concluso Tonet – oggi abbiamo ricevuto operatori, dirigenti di aziende, enologi, viticoltori, rappresentanti delle Istituzioni e come ospite la Rauscedo" I Vivai Cooperativi Rauscedo hanno infatti presentato le nuove viti resistenti alle malattie."Se riusciremo pian pianino a convertire i vigneti con delle viti resistenti ne godrà l'intero sistema paese – ha dichiarato ancora il Direttore Tecnico Commerciale della Gotto d'Oro –  innanzitutto con un economia di gestione dei vigneti indispensabile in questo periodo di crisi e soprattutto  per l'aspetto ecologico: minori trattamenti e minori interventi sull'agricoltura". Tonet ha quindi confermato l'obiettivo della Gotto d'Oro di proseguire ad investire nella risorsa più importante rappresentata dal territorio attraverso l'incentivazione dei propri soci a fare delle scelte anche ecologiche che potranno consentire l'abbattimento dei costi relativi la lavorazione del vino.  

Le qualità di vite Durante il convegno il professor Raffaele Testolin docente all'Università degli studi di Udine, che ha trattato sotto il punto di vista scientifico l'argomento relativo la creazione di varietà resistenti alle malattie, ha puntato il dito contro quelle difficoltà di comunicazione tra viticoltori ed enologi da una parte e i genetisti dall'altra, che in qualche maniera sono stati esclusi dal processo di rinnovamento della viticoltura per una serie di ragioni storico culturali. Testolin ha quindi ripercorso le origini storiche delle varie qualità di vite soffermandosi sulle cause che introdussero in Europa le malattie della vite causate da parassiti come la filossera e soprattutto dalla peronospora e l'oidio.  

Il poteniale economico "Con piacere sono tornato qui dove ero stato nel lontano 1975 in qualità di studente di agraria all'Università di Padova" Ha ricordato il Il dr. Eugenio Sartori direttore dei Vivai Cooperativi Rauscedo che ha affrontato le tematiche legate al potenziale mercato e alla valenza economica dei nuovi vitigni resistenti alle malattie. Sartori ha quindi approfondito gli aspetti derivanti dalla genetica che arriva in soccorso dei viticoltori, illustrando le varie tipologie di vitigni resistenti e quindi immuni da peronospora e oidio.  

I vigneti sperimentali Il dr. Giovanni Pica dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura nel Lazio – Arsial – nel confermare che da qualche mese sono state avviate le prove sui vitigni resistenti,  ha voluto ringraziare la Rauchedo che ha fornito le barbatelle a titolo gratuito servite per impiantare il vigneto sperimentale su un'area di 2500 metri quadrati a Velletri dove ha sede il Centro Vitiviinicolo di Arsial.  Si avvicinano dunque i tempi in cui saranno effettuati i  test viticoli ed enologici ai fini di valutarne nella regione Lazio l'effettia resistenza alle crittogane nonché la qualità dei vini prodotti.         

Microvinificazioni e degustazioni L'enologo Paolo Peira, consulente della Gotto d'Oro, ha quindi illustrato le varie microvinificazioni sperimentali durante la degustazione offerta agli intervenuti.   

L'assessore alle Attività Produttive del Comune di Marino Il presidente della Gotto d'Oro ha poi invitato a prendere la parola al nuovo assessore alle attività Produttive del Comune di Marino Ada Santamaita che ha portato i saluti del nuovo sindaco che a causa di sopraggiunti impegni dell'ultimo momento non ha potuto presenziare al convegno. Santamaita ha quindi confermato una volontà di piena collaborazione con la storica cantina, fiore all'occhiello della città del vino, facendo in ultimo presente che sarà necessario un incontro al fine di determinare le opportunità collaborative tra le istituzioni locali e la Gotto d'Oro.