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Cronaca

GLORIA ROSBOCH: L'EX ALUNNO E L'AMICO SI ACCUSANO A VICENDA

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Tempo di lettura 3 minuti Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi, nega invece ogni sua responsabilità

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di Angelo Barraco
 
Torino – Gabriele Defilippi ha ammesso le sue responsabilità in merito all’omicidio della professoressa Gloria Rosboch nel corso degli interrogatori che si sono svolti nella notte. Ha confessato di aver ucciso la professoressa insieme a Roberto Obert. Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi, nega invece ogni sua responsabilità.    “L'abbiamo strangolata in auto e poi gettata via. Io non volevo, è stato lui” così è stato confessato l’omicidio di Gloria Rosboch, professoressa di 49 anni scomparsa da Castellamonte il 13 gennaio scorso e rinvenuta cadavere a pochi chilometri da casa, in un bosco di Rivara, all’interno di una vasca di decantazione dell’acqua nei pressi di una cascina. Per il terribile omicidio è stato fermato l’ex studente 22enne Gabriele Defilippi, che era stato querelato dalla donna per una truffa di 187mila euro, fermato anche Roberto Obert, l’amico di Gabriele che ha confessato il delitto e ha puntato il dito contro il 22enne. Gli inquirenti hanno fermato anche Caterina Abbatista, madre dello studente 22enne, accusata di concorso in omicidio. I reati ipotizzati per i due uomini sono: omicidio volontario e occultamento di cadavere. Obert in seguito alla confessione avrebbe indicato agli inquirenti il punto esatto dove era stato collocato il cadavere. Il corpo della professoressa era ben conservato, grazie all’acqua gelida in cui giaceva che ha rallentato il processo di decomposizione. Secondo quanto emerge, sul collo dell’insegnante sarebbero ben evidenti i segni dello strangolamento. Adesso gli inquirenti dovranno chiarire la dinamica di quel terribile giorno e mettere sotto la lente d’ingrandimento la posizione dei tre soggetti. 
 
Il Procuratore di Ivrea ha riferito nel corso di una conferenza stampa presso il Comando Provinciale dei Carabinieri: “Abbiamo due confessioni con ruoli ribaltati. Roberto Obert ha detto che a strangolare la professoressa Rosboch è stato Gabriele Defilippi, ma quest'ultimo ha rilasciato delle dichiarazioni di verso opposto. Entrambi, però, sono collocati con certezza sulla scena dell'omicidio”, ha precisato inoltre “Abbiamo elementi che provano che entrambi qualche giorno prima del delitto hanno visionato la cisterna dove è stata gettata la donna”. Colui che ha strangolato la Professoressa era seduto nel sedile posteriore dell’autovettura Renault Twingo di Obert, che è stata individuata dalle telecamere. Dietro al macchina vi è un’altra autovettura, una Mini Cooper Gialla, anch’essa appartenente ad Obert. In merito al ruolo di Caterina Abbattista gli inquirenti hanno spiegato: “Nega tutto, ma la sua versione dei fatti contrasta con gli accertamenti tecnici in nostro possesso”, la donna avrebbe riferito di essere stata a lavoro quel giorno, ma tale versione sarebbe stata smentita dalle celle telefoniche. 
 
Gabriele Defilippi era stato querelato dalla professoressa per una truffa di 187mila euro, il giovane aveva promesso alla Rosboch una vita insieme e una sicurezza economica determinata dall’investimento della cospicua somma di denaro che, a detta del giovane, sarebbe servita come investimento per una società finanziaria presso cui, a detta del giovane, lavorava anche lui. Ma il giovane, dopo aver preso i soldi, ha interrotto i contatto con l’insegnante che successivamente ha intrapreso le vie legali. Ma i contatti del giovane con la società non esistono, la società che ha tirato in ballo il giovane ha annunciato querele contro Gabriele Defilippi. La professoressa ha presentato una querela per truffa, successivamente riesce a rintracciare il giovane con uno pseudonimo attraverso facebook e le viene riferito dal giovane che un “capo” l’avrebbe picchiato e gli avrebbe sottratto il denaro. Nel mese di Dicembre la professoressa di incontra con la madre del giovane che ribadisce la versione sopracitata e della sottrazione del denaro. Il 13 gennaio, dopo aver pranzato, la professoressa esce a piedi intorno alle 14.45 e riferisce di dover fare rientro a scuola per una riunione. Ma quel giorno non c’era nessuna riunione a scuola, Gloria scompare. Si fa sera e la professoressa non rientra a casa, numerose le chiamate fatte dalla famiglia ma il cellulare è sempre spento. Il 18 febbraio gli inquirenti hanno sentito un’altra insegnante, anche lei potrebbe essere stata truffata da Gabriele. 
 
Martedì 16 febbraio è stato interrogato Gabriele Defilippi presso il comando provinciale dei Carabinieri di Torino come persona informata dei fatti. Un interrogatorio durato circa 4 ore, in quella stessa circostanza è stata sentita anche la madre del giovane, per circa un’ora. Hanno successivamente lasciato la caserma senza rilasciare alcuna dichiarazione, il loro legale ha riferito: “Hanno risposto alle domande e ripercorso il verbale già redatto in precedenza. Sono entrati da persone informate dei fatti e sono usciti nella stessa veste di testimoni”. Il giovane avrebbe riferito di non aver visto la professoressa dal novembre 2014 e ha raccontato cosa ha fatto il giorno della scomparsa della donna. Il giovane ha dichiarato agli inquirenti di essere rimasto nella casa di Gassino dove risiede con la madre, con il compagno della donna e il fratello. 

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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