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di Silvio Rossi
Sono giustamente arrabbiati, e non negano la delusione nel sentire le parole del Premier che sembrano chiudere loro le porte alla speranza di un lavoro, ma non rinunciano per questo a lottare con tutte le loro forze affinché la loro situazione venga presa in considerazione dagli organi preposti.
Sono gli idonei nei concorsi pubblici, che hanno superato gli esami di selezione per le assunzioni in pubbliche amministrazioni, ma che sono giunti in graduatoria dopo coloro che vengono dichiarati “vincitori di concorso”. Idonei, ma non scelti, sospesi in un limbo che non consente loro di guardare il futuro con serenità.
A dare speranza agli idonei c’erano state due sentenze del Consiglio di Stato, a luglio e agosto dello scorso anno, che stabilivano come, in base alla normativa vigente (desunta da una serie di leggi, di cui l’ultima parola è stata nella finanziaria del 2008), le pubbliche amministrazioni, sia a livello centrale che locale, quando devono assumere personale, prima di procedere a indire nuovi concorsi, devono attingere agli idonei delle graduatorie esistenti.
Ulteriori disposizioni, conformi col principio di mobilità tra le amministrazioni, sembravano indirizzate alla possibilità di dover attingere non solo alle graduatorie di concorsi organizzati dall’ente che ha necessità di personale, ma anche dalle graduatorie relative a concorsi di altri soggetti pubblici, per la stessa qualifica contrattuale.
A gelare le speranze delle persone in attesa, sono state alcune dichiarazioni di Renzi, che in occasione della presentazione del DDL sulla scuola, ha detto come gli idonei non siano vincitori di concorso, per cui lo Stato non abbia obblighi diretti nei loro confronti.
Il Coordinamento Spontaneo Idonei Italiani, in un comunicato, ha espresso la sua perplessità su quanto detto dal premier. I responsabili del gruppo, Valeria Mancini e Luca Mantuano, hanno dichiarato: “La nostra battaglia, finalizzata alla soluzione del problema degli oltre 80 mila idonei italiani, continuerà a oltranza anche nella prospettiva della condivisa necessità di un ricambio generazionale nella pubblica amministrazione del nostro Paese”.
Il coordinamento sta organizzando una manifestazione per il prossimo 28 marzo, al fine di sollecitare un intervento per risolvere finalmente la soluzione a un problema che è generato esclusivamente dall’inefficienza amministrativa.
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