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di Loredana Leonardi
Se è vero che la vita è piena di esami a cui essere sottoposti e che ,come scriveva il grande Eduardo De Filippo ,"Gli esami non finiscono mai",è anche vero che quello di Stato è il primo vero esame ,come tale è percepito,nella vita di una persona. Tutti quelli che lo hanno sostenuto,anche a distanza di anni ,gli hanno sempre fatto spazio nei loro ricordi,e lì gli hanno conservato un posto,e non di secondo piano.
Gli incubi di tante persone ,anche anziane,sono popolati , dalla commissione giudicatrice degli esami di Maturità ,dalla paura che intatta ritorna nei sogni,come quando attanagliava nei giorni,ormai lontani,dell'esame. Le società antiche o quelle di tipo tribale,prevedevano dei rituali,dei riti di passaggio dall'età adolescenziale a quella adulta.Ratificavano questo passaggio in modo ufficiale,sottoponendo i giovani a prove che potevano essere più o meno cruente, più o meno pericolose. La nostra società non prevede questo tipo di rituali:l'unico vero rito di passaggio ,che segna un discrimine dalla fanciullezza al mondo degli adulti,resta l'esame di Maturità.
Gli esami di oggi sono estremamente più semplici di quelli di decine di anni fa:due soli scritti,piu' un questionario su quattro o cinque materie,fra quelle svolte durante l'ultimo anno e una prova orale,che verte su un percorso interdisciplinare,messo a punto dal candidato,che sviluppa almeno un argomento per ciascuna materia del quinto anno.La commissione giudicatrice è attualmente composta da un Presidente esterno , per metà da docenti interni e per l'altra metà da docenti esterni.
Lontani i tempi,fino al 1968, in cui i candidati portavano agli esami tutte le materie ,con i programmi svolti nel triennio e la commissione era composta da membri tutti esterni.Era una mole immensa di lavoro a cui molti non reggevano.
Dal 1969 ,l'esame di Stato è stato riformato,sotto la spinta dell'ondata contestatrice giovanile di quegli anni. Oggi non mira più a stabilire la conoscenza dei contenuti acquisiti durante l'ultimo anno,ma ad accertare la maturità del candidato ,la sua capacità di muoversi con scioltezza,disinvoltura e senso critico,fra argomenti attinenti a diverse aree disciplinari.
Gli anni passano,l'esame di Stato è soggetto sempre a nuove riforme e modifiche ,a seconda dei governi che si avvicendano,ma rimane sempre per gli studenti una prova che, davvero,per la prima volta,li pone di fronte a se stessi,alla necessità di dimostrare le proprie potenzialità e di fronte alla scelta ormai imminente del loro futuro.
Il tempo dei giochi,delle risate,del disimpegno,in qualche modo ,durante gli esami finisce per sempre. Un sentimento di nostalgia,il sapore dell'addio,si insinua nei cuori degli studenti,sin dal primo giorno di esame. I compagni di classe ,con cui hanno passato almeno cinque anni,forse non li rivedranno più.Forse resteranno in contatto con qualcuno di loro,ma la loro frequentazione non potrà mai essere quotidiana,assidua come è stata durante i cinque anni delle Scuole Superiori . I loro docenti,stanno per uscire dalla loro vita.Anche quelli odiati,che non sopportavano,dopo qualche anno,si tingeranno col colore della nostalgia,perchè facevano parte della loro giovinezza. Le loro vite stanno per prendere direzioni diverse. Le loro vite,iniziano in qualche modo,a partire da quel momento.
E il voto finale,di cui quasi nessuno è soddisfatto, al momento sembra di una importanza decisiva.Solo dopo qualche anno,ci si rende conto che non era poi così importante, perché è la vita che si incarica di farti dimostrare quanto vali davvero. Il voto degli esami di maturità è il primo evento nella vita di un giovane che gli fa comprendere che nella vita non tutto è giusto come si vorrebbe.Che le ingiustizie fanno parte integrante della vita e che chi è deputato a giudicarti e valutarti,è fallibile.Come tutti. E questa è,forse ,la lezione piu' importante che gli studenti possono trarre da questi esami. Periodicamente si parla della possibilità di abolire questi esami,che sarebbero uno spreco di denaro, e di far scrutinare gli sudenti dell'ultimo anno dai loro insegnanti,come accade per tutti gli altri anni delle Superiori.
Di certo a livello di acquisizione di conoscenze e di accertamento del possesso delle stesse,non cambierebbe niente.Nessuno puo' valutare meglio gli studenti dei loro stessi insegnanti,ma verrebbe meno una tappa importante,decisiva,del percorso di formazione di un giovane. Il momento in cui lo studente si confronta per la prima volta con persone che devono giudicarlo,e che non sono persone che lo hanno seguito per cinque anni.Persone che sono al di fuori della sua esperienza e sono il primo assaggio della vita che lo aspetta fuori dalle mura scolastiche. In questo senso gli esami di Maturità sono insostituibili.
E allora,visto che gli esami nella vita non finiscono mai,è bene che i nostri giovani ,comincino proprio dagli esami di Stato. L'ansia,l'adrenalina, la paura di quei giorni,sono un fatto positivo,che li prepara agli esami ben più impegnativi a cui la vita li sottoporrà. Un mix unico di stress,nostalgia,tenerezza,anche rabbia,insoddisfazione, a cui nessuno rinuncerebbe per niente al mondo.
Perché quel mix vuol dire diventare grandi.Quel mix è la vita che li aspetta.
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