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GIULIO REGENI: SUL CORPO SEGNI DI TORTURE, L'ITALIA CHIEDE VERITA'

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Tempo di lettura 3 minuti E’ emerso inoltre che il giovane studente collaborava per il giornale “Il Manifesto”, ma non utilizzava il suo nome bensì uno pseudonimo con il fine di auto tutelarsi e perché temeva per la sua i

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di Angelo Barraco
 
RomaEmergono delle novità in merito alla morte del giovane dottorando Giulio Regeni, il cui corpo è stato rinvenuto in un fosso nella periferia del Cairo. Sul corpo del giovane sono stati rinvenuti segni di bruciatura di sigaretta, ferite da coltello e tortura, segno le la morte del giovane è stata lenta. A riferirlo è il procuratore egiziano alla Associated Press. Anche le ciò che era stato detto in una prima fase dal direttore dell’Amministrazione generale delle indagini a Giza aveva riferito che: “le indagini preliminari parlano di un incidente stradale e ha smentito che Regeni sia stato raggiunto da colpi di arma da fuoco o sia stato accoltellato”. Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri vuole vederci chiaro e chiede verità su quanto accaduto. La macchina investiga, sul fronte italiano, si è messa in moto e la procura di Roma procede per omicidio, indagando contro ignoti e affida la delega alla polizia giudiziaria che si occuperà delle indagini preliminari. Le alte cariche dello Stato Italiano si sono fatte avanti in merito alla questione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella spera che con la collaborazione delle autorità egiziane si possa chiarire rapidamente quanto accaduto e consegnare alla giustizia i responsabili. Matteo Renzi oggi ha sentito Abdel Fattah Al Sisi, tenendo presente a quest’ultimo l’esigenza del rientro in Italia della salma del giovane per restituirla alla famiglia. L’ambasciatore d’Egitto Amr Mostafa Kamal Helmy è stato convocato dalla Farnesina, ha espresso inoltre massimo cordoglio per la tragica morte del giovane e si ha precisato che l’Egitto darà la sua massima collaborazione per individuare e consegnare alla giustizia i responsabili.  E’ emerso inoltre che il giovane studente collaborava per il giornale “Il Manifesto”, ma non utilizzava il suo nome bensì uno pseudonimo con il fine di auto tutelarsi e perché temeva per la sua incolumità.
 
La scomparsa, il ritrovamento. La scomparsa di Giulio Regeni, studente friulano scomparso dal Cairo il 25 gennaio, ha avuto un tragico epilogo. Il corpo del giovane 30enne è stato rinvenuto alla periferia della capitale egiziana, all’interno di un fossato. Giulio sarebbe stato ucciso, ma le circostanze che hanno portato alla sua morte non sono chiare, saranno le indagini a far luce al mistero che avvolge la sua morte.  Secondo quanto scrive il sito del quotidiano Al Watan, sul corpo del giovane vi sarebbero segni di tortura. Sul giornale vi è scritto: “Ritrovamento del  corpo di un giovane uomo di circa 30 anni, totalmente nudo nella parte inferiore, con tracce di tortura e ferite su tutto il corpo”, il cadavere sarebbe stato rinvenuto nella zona di Hazem Hassan. 
 
La Farnesina ha annunciato: “Il Governo italiano ha appreso del probabile tragico epilogo della vicenda del nostro connazionale” e malgrado si aspettava la conferma dalle autorità egiziane, Il Ministro degli Interni Paolo Gentiloni ha esternato il suo “profondo cordoglio personale e del Governo ai familiari” poiché i familiari del giovane si erano recati al Cairo per seguire le ricerche del loro figlio misteriosamente scomparso. L’Italia ha messo in atto la macchina investigativa per stabilire il perché sia stato ucciso il giovane e da chi. Il Ministro ha fatto sapere inoltre: “Il Governo italiano ha richiesto alle autorità egiziane il massimo impegno per l'accertamento della verità e dello svolgimento dei fatti, anche con l'avvio immediato di un'indagine congiunta con la partecipazione di esperti italiani”. Il risvolto negativo della vicenda ha portato anche la sospensione di una missione di circa sessanta aziende italiane al Cairo, missione guidata da Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico. 
 
Allo stato attuale non c’è una pista ufficiale che stanno seguendo gli inquirenti in merito alla morte del giovane dottorando che da settembre risiedeva al Cairo in un appartamento. Rimane avvolta da una fitta cortina di mistero. Stava scrivendo una tesi sull’economia egiziana presso l’American University di Cambridge. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti, martedì scorso ci sono stati intensi scontri al Cairo, proprio nella zona in cui risiedeva il giovane, ma fonti del Cairo avevano escluso l’ipotesi della scomparsa associata ad un errore dei servizi di sicurezza. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella del rapimento messo in atto dalla criminalità locale o a sfondo politico, a sfondo economico. Si è parlato anche di una possibile mano dell’Isis, ma gli estremisti operano in una zona settentrionale e non è giunta alcuna rivendicazione in merito al delitto. Intanto una fonte della sicurezza locale aveva riferito che la scomparsa del giovane poteva essere legata a motivi personali. 
 
Non si sa molto in merito agli ultimi istanti di vita del giovane, prima delle 20 di quel lunedì sicuramente era vivo e stava andando a trovare alcuni amici per un compleanno, a confermare questa circostanza è l’amico Omar Aassad. Si stava muovendo a piedi sulla sponda del Nilo, tra il quartiere di El Dokki e il centro. Le informazioni che al momento giungono sono poche, ma visto il luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere si può ipotizzare che si sia trattato di una rapina finita male. L’Italia si stringe attorno al dolore della famiglia del giovane, Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia, ha scritto su facebook: “Siamo sgomenti per la giovane vita spezzata di Giulio Regeni. Il nostro pensiero è tutto per la famiglia, che sta vivendo momenti di indicibile sofferenza. Auspichiamo che sia fatta luce completa su ogni particolare di questo dramma terribile”.

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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Cronaca

Il presidente della Repubblica Finlandese in visita di lavoro in Italia

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Alexander Stubb incontrerà Sergio Mattarella e successivamente Giorgia Meloni
 
 
Secondo un comunicato della Presidenza della Repubblica finlandese, il presidente Alexander Stubb ha in programma la prossima settimana una visita di lavoro di due giorni in Italia, ospite del presidente italiano Sergio Mattarella .
Tra Stubb e Mattarella è previsto un colloquio a Roma nel secondo giorno della visita del leader finlandese, il 4 luglio. Tra i temi di discussione in agenda figurano le questioni di sicurezza e le relazioni bilaterali.
Successivamente nel pomeriggio, Stubb incontrerà il primo ministro italiano Giorgia Meloni.
 
Secondo la nota, prima degli incontri ufficiali di giovedì, il presidente Stubb prenderà parte a un dibattito in cui analizzerà la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e le sfide alla sicurezza dell’Europa nel Mediterraneo e in Africa”, si legge nel comunicato. Il dibattito, insieme ad esperti e ricercatori di politica estera e di sicurezza, è organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI). Il primo giorno della sua visita, il 3 luglio, Stubb incontrerà rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano e finlandese durante una cena organizzata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila.
 
La visita di Stubb ha un particolare significato: per circa quattro anni, prima della sua elezione nello scorso marzo, ha vissuto a Firenze, ove era docente e direttore, dal 2020, della School of Transnational Governance, istituto inserito nell’Istituto Universitario Europeo, Eui, con sede a Fiesole. L’ultimo incontro del Presidente Mattarella con un Capo di Stato finlandese risale all’ottobre 2023, con il predecessore di Stubb,  Sauli Niinistö.
Privo di virus.www.avast.com



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