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Roma

GIOVANNI LIBANORI, DA NEMI AL COTRAL PASSANDO PER ARICCIA

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Tempo di lettura 5 minuti Il consigliere Cotral e leader dell'Udc locale sulle prossime amministrative di Nemi, sulla probabile fusione Atac/Cotral e sulle sentenze del Tar su Ariccia

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Chiara Rai

 

Giovanni Libanori, leader dell'Udc locale e componente di maggioranza del cda Cotral, argomenta diverse tematiche nel corso dell'intervista rilasciata all'osservatore laziale.

 
Che possibilità ha l’ex vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci di vincere alle prossime amministrative di Nemi?
Secondo me ne ha molte perché quello che vedo io è una Cinzia Cocchi debole, Stefania Osmari è uno strumento in mano a Canterani e la farmacista Beatrice Faina, senza entrare in giudizi personali, non so quanto sia radicata nel territorio.

Visto che lei e Bertucci avete fatto parte dell’amministrazione Cocchi che adesso criticate in toto, con quale tipo di contributo politico e amministrativo pensate di ripresentarvi ai cittadini?
Scegliendo di sostenere Alberto Bertucci, finalmente i cittadini potranno scegliere il vero cambiamento. Dopo quarant’anni di duopolio Biaggi – Canterani i cittadini di Nemi hanno una grande possibilità di eliminare quella incrostazione di potere e accanimento morboso sulle poltrone comunali. Ritengo Alberto, con tutti i difetti, un candidato spendibile in quanto attento conoscitore delle problematiche del paese. Un paese che ama profondamente e verso cui ha deciso fermamente di dare il suo personale contributo.

Pensa di candidarsi anche lei nella squadra di Bertucci?
Dovrei candidarmi anche io, rimetto la mia faccia davanti agli elettori essendo fermamente cosciente  e convinto di poter dare un contributo grazie alla mia passione politica e ai rapporti consolidati negli anni con le istituzioni e la politica. Sono in grado di poter raccogliere quei fondi necessari ad un comune piccolo come Nemi per poter fare opere e mettere a segno investimenti mirati. Ho canali preferenziali con chi governa oggi la Regione e il mio contributo può essere molto importante in tal senso.

Chi avete nel gruppo? E di quale novità ritenete essere promotori?
La nostra è una lista civica aperta a tutti coloro che vogliano dare un proprio contributo di idee, passione politica e responsabilità civica. Noi intendiamo rimettere l’amministrazione a servizio del cittadino e possiamo farlo soltanto delegando dei cittadini responsabili per ciascuna zona di Nemi. In questo modo riusciremo a stabilire quel filo diretto essenziale che permetterà all’amministrazione di intervenire prontamente sulle diverse problematiche che presenta ciascuna zona. Solo coinvolgendo direttamente il cittadino saremo in grado di operare in maniera tempestiva e positiva. Il comune sarà presente così nelle varie zone di Nemi. Inoltre intendiamo puntare sul rilancio turistico di Nemi attuando scelte condivise e studiate insieme ai commercianti che possano favorire il turismo e permettere a Nemi di diventare un polo turistico di riferimento per i Castelli Romani. E’ chiaro che vanno realizzate infrastrutture e create manifestazioni ad hoc per incentivare i visitatori.
Bisogna, inoltre, riparare i danni fatti dalla vecchia amministrazione Biaggi, cercare di risistemare lo stadio che per colpa di Elisabetta Cicerchia (ex responsabile dell'ufficio tecnico del Comune) versa in uno stato disastroso. E soprattutto il settore giovanile ha patito le sette pene  a causa dell’inagibilità del campo. E’ una vergonga che non sia stato chiuso l’iter che prevede pareri e permessi vari. Non per niente, abbiamo combattuto tanto Cicerchia che ci ha lasciato mille lacune, ma era una protetta di Biaggi!

Quanti consensi avete? Come commenta l’attuale quadro dei candidati?
Prendo atto che la sinistra si è spaccata. Non ne ho ben capito i motivi, forse perché Canterani fa ancora il padrone, ma comunque mi dispiace che gente mentalmente e anagraficamente giovane si sia appiattita su Canterani che è la faccia opposta della stessa medaglia di Biaggi. Dunque a Nemi chi supera i 450 voti vince. Noi partiamo da 280 voti di base e riteniamo che attraverso la continua adesione di persone e la credibilità e innovazione del nostro programma, ce la giocheremo fino all’ultimo voto. Cinzia Cocchi mi sembra debole, è soltanto una bambina che viene presa per mano da Biaggi e non la ritengo all’altezza di ricoprire la carica di sindaco. Certo, se lei fosse stata libera e autonoma sarebbe stato un altro discorso. La verità è che l’ora dei boss a Nemi è finita! E ormai sappiamo bene che Biaggi ti fa l’amico finché gli dai ragione. Non è certo questo il modo di fare politica, Nemi ha bisogno di gente che si mette a totale servizio della cittadinanza, bisogna aprire le finestre del Comune e far entrare aria nuova. A tal proposito, ringrazio il Commissario Fabio Maurano per il lavoro che ha svolto in totale autonomia. Ribadisco che il commissariamento è un fatto positivo per Nemi e il Commissario Maurano si è adoperato tanto per ripristinare la via Nemorense e per non perdere i finanziamenti in piedi. Lo ritengo una persona in gamba anche se l’ho visto solo due volte e ho evitato di andare spesso in Comune a differenza di tanti altri che hanno fatto avanti e indietro numerose volte. A Maurano gli auguro soddisfazioni professionali ancora più importanti per il futuro. Chiudendo il capitolo Nemi vorrei rivolgere un appello affinché tutti si comportino bene in campagna elettorale. Ho notato che nel quartier generale Cocchi è stato messo un manifesto, sarebbe bene placare i toni.  Comunque, io Giovanni Libanori risponderò colpo su colpo su tutti gli eventuali attacchi che potranno essere fatti.

Come commenta l’attuale situazione ariccina?
Riconfermo che Emilio Cianfanelli deve andare a casa. I cittadini meritano da parte delle istituzioni il massimo rispetto. A Cianfanelli chiedo di fare un atto coraggioso e dimettersi. Dico pure che dovrebbe stare attento a fare atti amministrativi e limitarsi a gestire l’odinario se proprio non vuole andare a casa prima che si pronunci il Consiglio di Stato. In ultimo, dico a chiare lettere che Cianfanelli si deve scordare l’Udc, sull’insulto non transigo! E spiegasse alla cittadinanza cosa ha fatto con le cubature che ha dato in più a Panorama, per non parlare di tutte le altre azioni fatte. Io sono un garantista e lui facesse il bravo dimettendosi prima che si pronunci il Consiglio di Stato. Se poi quest’ultimo dovesse dargli ragione sarò il primo a stringergli la mano.  Ripeto che qui c’è una sentenza esecutiva e siccome credo fortemente nel lavoro della magistratura, ritengo che il diretto interessato debba prendere coraggio e rispettare la legge che ha annullato la sua elezione a sindaco.

Infine, dato che lei è nel cda Cotral, vorrei chiederle se ritiene possibile e prossima una fusione Atac – Cotral.
Io non penso che questa possibilità risolva la situazione. Atac ha dei debiti che sono un quarto di quelli che ha Cotral. I nostri debiti sono certificati perché sappiamo che è la Regione che ci deve pagare. Un grosso carrozzone Atac – Cotral non porterebbe da nessuna parte. Io credo fermamente che Cotral attraverso l’esternalizzazione dei chilometri e la razionalizzazione dei costi e delle risorse possa risollevarsi. Il nostro contratto in house prevede l’esternalizzazione in tre anni del 20 per cento dei chilometri. Dunque esternalizzando e facendo full service, l’azienda potrebbe finalmente ristrutturarsi e dopo anni arrivare al pareggio . Ritengo che i costi sono tanti, per fare un esempio c’è una legge europea che dice che il costo del personale di una società deve arrivare al 40 per cento, noi siamo al 55 per cento. In un momento dove un litro di gasolio costa due euro abbiamo la possibilità di rilanciare il trasporto su gomma. E sappiamo che tanta gente si sta spostando sul trasporto pubblico, pertanto, potremmo pensare anche di gestire le ferrovie concesse come la Roma – lido, la Roma – Viterbo ecc. Inoltre la Regione ha promesso l’acquisto di 600 nuovi mezzi e quest’ulteriore operazione sarebbe una boccata d’aria. In questo modo potremmo garantire ancora di più l’efficienza del servizio pubblico ai cittadini.

Come commenta le polemiche di Idv sulla incompatibilità di Adriano Palozzi alla presidenza Cotral?
Assolutamente una polemica strumentale. Tanto è vero che l’Idv avrebbe potuto presentare ricorso alla Cassazione, ma l’hanno presentato tre giorni dopo la scadenza temporale. Oltre il limite consenstito dalla legge. Adriano Palozzi è una macchina da guerra, ha messo tanto impegno per Cotral e io gli sono al fianco facendogli capire le tante criticità che ha l’azienda. Problemi che lui recepisce immediatamente e tenta sempre di porgli rimedio. Il nostro rapporto amichevole e di lavoro è positivo. Anche l’ingegner Surace che è un tecnico, ritengo che stia affrontando un arduo e faticoso lavoro con la voglia di salvare l’azienda

 
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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