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GIORGIA MELONI SI CANDIDA A SINDACO. BERLUSCONI: "BERTOLASO VINCE AL PRIMO TURNO"

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Tempo di lettura 4 minuti “Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo” disse il primo imperatore romano Ottaviano Augusto

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di Angelo Barraco
 
Roma“Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo” disse il primo imperatore romano Ottaviano Augusto. Il futuro  Sindaco di Roma darà il giusto vigore ad una città che è stata rasa al suono da scandali e che ha voglia di rialzarsi? La corsa al “trono” è ambita da molti, romani e non. Il nuovo “Re” di Roma, farà diventare la città di mattoni  in marmo? Al di là delle citazioni storiche, Roma ha un nuovo candidato a Sindaco, Giorgia Meloni. “Sono venuta ad annunciare dopo attenta e accurata riflessione che ho deciso di correre per la carica di sindaco di Roma. Bisogna tornare all'orgoglio di essere romani: prima c'era l'orgoglio di essere cittadino romano, ora si pensa ai topi, a mafia capitale: sono spaventata che i cittadini non ci credano più. Bisogna tornare all'orgoglio di dire 'civis romanus sum', bisogna alzare la testa. Credo che una donna debba scegliere liberamente, nessun uomo può dire ad una donna cosa deve fare o non fare. Per questo ho scelto di scendere in campo anche se incinta. E Roma ha come simbolo una lupa che allatta due gemelli. Avrei preferito godermi i mesi più belli per una donna in un altro modo, ma ho sempre considerato che se non ci fosse stata un'opzione migliore la mia candidatura sarebbe stata in campo” ha aggiunto inoltre “Non ci sarà l'ombra di Alemanno, i romani sanno che non c'è nessun rapporto con Alemanno che sta fondando un nuovo movimento alternativo a FdI. Ci sarà discontinuità rispetto agli errori del passato”. Giorgia Meloni si è poi rivolta a Guido Bertolaso: “Il tuo curriculum è valore aggiunto, dacci una mano, vieni qui, lavoriamo ancora insieme. Bertolaso non è riuscito a tener compatta la coalizione e a scaldare il cuore dei romani. Dico a Bertolaso: non farti strumentalizzare, si può fare ancora insieme. Non mi interessa la leadership del centrodestra, mi interessano i romani. Voglio fare un appello a Salvini, a Berlusconi e a tutto il campo del centrodestra: aiutatemi a non lasciare Roma ai 5 stelle, vinciamo insieme, si può fare”. La Meloni precisa che tra i suoi primi possibili provvedimenti c’è quello di “Distribuire servizi sociali secondo anzianità di residenza, prima ai romani”. Anche Matteo Salvini ha espresso, su Twitter, un commento a favore della candidatura della Meloni: “Se a Roma non ci fosse stata la SCIAGURA Marino oggi non si voterebbe, la #Meloni è la candidata migliore per la città”. Berlusconi invece si dice sicuro della vittoria di Bertolaso: “"Ho quasi la certezza che Guido Bertolaso vincerà al primo turno con la sua lista civica che sarà affiancata da quella di Forza Italia. Abbiamo messo mesi per convincere il dottor Bertolaso a mettere da parte i programmi che aveva, tra l’altro insieme a me, di costruzione di ospedali nei Paesi poveri e di dedicarsi alla sua città, che è la Capitale, che è in una situazione di degrado dopo anni di mal governo. Con tutti gli altri leader del centrodestra lo abbiamo convinto, lo abbiamo confermato con dichiarazioni pubbliche comuni, improvvisamente ci sono questi cambiamenti. Purtroppo devo prendere atto che c’è gente che cambia idea al cambiar della temperatura e dell’umidità”. Si è espresso anche in merito a Salvini: “Penso che si sia fatto mal consigliare dai suoi, e si sia fatto trascinare in una logica di scontro locale. I leghisti di Roma sono tutti ex fascisti quindi hanno vecchie liti tra loro che sfociano tutti i giorni. Credo invece che avere un buon sindaco sia quello che interessa i romani. Quindi avendo trovato un fuoriclasse come Bertolaso, mi sembra assurdo cambiare ipotesi. Se qualcuno ha cambiato idea saranno i romani a trarre le conclusioni”, l’ex Cavaliere inoltre si è detto sicuro che la candidatura di più soggetti del centrodestra non porti alla sconfitta “abbiamo una lunga campagna davanti. Bertolaso pian piano verrà conosciuto da tutti i romani per tutte le grandi cose che ha fatto. I romani, che come tutti gli italiani in questo momento sono disgustati dalla politica, non guarderanno alle loro simpatie politiche ma al proprio bene, e cioè avere qualcuno che possa togliere la loro città dal degrado”. 
 
Silvio Berlusconi aveva fatto un’osservazione su Giorgia Meloni che aveva suscitato polemiche: “Una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile e Roma ora è un lavoro terribile. Fare il sindaco di Roma vuol dire stare in giro e in ufficio 14 ore al giorno. Non credo possa essere scelta giusta per Giorgia Meloni”. L’ex Cavaliere fa queste esternazioni a Radio Anch’io, facendo emergere una tangibile preferenza nei riguardi di Bertolaso: ““Andiamo avanti con i candidati scelti. Bertolaso ha chiarito che era una battuta per difendere la Meloni, io stimo molto Giorgia Meloni, non a caso ne ho fatto una delle ministre più giovani”. E’ chiaro che l’ex Cavaliere nutra rilevante interesse per la candidatura di Bertolaso “Ci sono delle persone che per egoismo la spingono ad accettare. Sono tranquillo che tutto tornerà per come deve essere, con Bertolaso" ha precisato inoltre “Il 12 febbraio, io Salvini e Meloni abbiamo ringraziato Bertolaso per aver accettato la candidatura a Roma. Ora non so se qualcuno ha cambiato idea ma in politica, così come nella vita, la parola va rispettata”. Berlusconi ha aperto una parentesi su Bertolaso “Appena tutti i romani avranno avuto modo di conoscere bene quello che Bertolaso ha fatto, la sua capacità e efficienza, saranno entusiasti. Quelli a carico di Bertolaso sono due processi politici, sono una stupidaggine. io di processi così ne ho avuti 67. Noi andremo avanti con i candidati migliori, scelti in ogni città dalle commissioni che abbiamo istituito. Nella città abbiamo bisogno non di politici ma di 'uomini del farè. Se la casa è allagata serve un idraulico, non uno che sa fare i comizi”. Ma non è tutti, l’ex Cavaliere si rivolge parla di Campi Rom e si rivolge a Salvini dicendo “Non c'è la possibilità di entrare nei campi rom con una ruspa e buttarli per aria, bisogna risolvere il problema del loro collocamento e penso a dei quartieri in giro per l'Italia come abbiamo fatto a L'Aquila, e poi vanno offerti loro dei lavori pubblici”. E’ intervenuto Bertolaso che ha puntualizzato “Berlusconi e Salvini nei campi rom di Roma non ci sono mai stati, io sì. I rom di cittadinanza italiana hanno diritto di essere ospitati in maniera più decente, ma il problema sono i campi rom abusivi”

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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