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Cultura e Spettacoli

GINO PAOLI: SAPORE DI… DIMISSIONI

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Tempo di lettura 2 minutiDopo l'inchiesta per evasione fiscale, il cantautore sta valutando la possibilità di dimettersi da presidente Siae

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di Silvio Rossi

Dopo l’accusa di evasione fiscale, per aver trasferito due milioni di euro in Svizzera, per farli rientrare in Italia “scudati”, il cantautore genovese Gino Paoli, sta valutando se è il caso di dimettersi dall’incarico di presidente della SIAE.

L’avvocato di Gino Paoli, Andrea Vernazza, consiglia invece una sospensione, in attesa di chiarire. L’inchiesta che ha inguaiato l’autore di numerosi successi, è partita da alcune truffe ai danni di Banca Carige, che hanno visto coinvolto il commercialista del cantautore, Andrea Vallebuona, nelle indagini seguite, è stata intercettata una telefonata tra i due che lascia pochi dubbi sulla natura degli spostamenti di valori.

Gino Paoli, che ha avuto anche un passato in Parlamento, dal 1987 al 1992, è considerato il regista principale dell’aumento del “compenso per copia privata”, una tassa su smartphone e tablet, per compensare i diritti d’autore che potrebbero essere persi con l’ascolto di musica su questi supporti, rincaro di circa il 450%, passando da 0,90 a 4 euro ogni apparecchio.

Ci chiediamo a questo punto, però, cosa attende ancora a dimettersi. Gino Paoli ha un vitalizio da ex deputato, ha venduto milioni di dischi, per altri milioni di copie brani cantati da altri artisti ha incassato i diritti d’autore, ha cantato in migliaia di concerti da oltre mezzo secolo, ha superato, lo scorso settembre ottanta anni.

Quando si arriva, in Italia, a renderci conto che un incarico in un’azienda pubblica deve essere affidato a un manager in età da lavoro, che possa far funzionare l’ente a tutela dei dipendenti e dei cittadini, e non “regalare” la carica a una cariatide, messa lì solo per mantenere vivi, e magari incrementare vecchi privilegi.

E la difesa di Grillo al suo amico indagato, contro quanto chiesto dai parlamentari del movimento, che hanno chiesto le dimissioni di Paoli, non nasconde la strenua difesa del presidente alle rendite dei super ricchi? Perché forse, i due, sono accomunati da una voglia di ricchezza, parafrasando uno dei primi successi del cantautore, che è “senza fine”.

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