GINEVRA: PERQUISITO IL COLOSSO BANCARIO HSBC

di Matteo La Stella

Ginevra – Gli investigatori svizzeri hanno perquisito la sede di Ginevra della HSBC Private Banck dopo le rivelazioni di Swissleaks, l'inchiesta giornalistica internazionale, costruita sullo studio dei dati sottratti dall'ex informatico della banca Hervè Falcianie e divulgati lo scorso 9 febbraio. La procura svizzera ha dunque annunciato, come si legge in una nota, l'apertura di un'inchiesta penale per “riciclaggio aggravato”, poiché l'accusa mossa da Swissleaks nei confronti della banca è stata di aiutare i clienti danarosi ad evadere il fisco nei propri paesi. La legge svizzera prevede che una banca possa essere indagata per riciclaggio aggravato solo se non ha adottato tutte le misure organizzative necessarie per scongiurarne l'attuazione. Oltre a perseguire la banca, la legge prevede anche che i soggetti coinvolti, ovvero le persone fisiche che compaiono negli atti possano essere, ove si ritiene opportuno, indagate per riciclaggio. Nella lista Falciani vi sarebbero 5.439 nomi di italiani successivamente consegnati nelle mani della Guardia di Finanza, che ha riscontrato su 3.276 nominativi degli elementi positivi di contestazione con redditi non dichiarati per un ammontare di 741.755.879 Euro e per 4,5 milioni di Iva. Tra i nomi presenti nella lista vi sarebbero anche lo stilista Valentino Gravani, Valentino Rossi e Flavio Briatore che tra il 2006 e il 2007 deteneva 38 conti per un totale di 73 milioni di dollari. In virtù di questo, il legale di Briatore ha successivamente dichirato all'ICIJ che quelle cifre «risalgono a più di 10 anni fa con la conseguenza che il signor Briatore non è in grado di confermare o negare i dettagli delle vostre asserzioni. Il signor Briatore può confermare che lui e alcune sue compagnie  hanno tenuto alcuni conti bancari in Svizzera, in modo perfettamente legale e rispettando tutte le leggi e regolamenti fiscali», aggiungendo che il suo assistito non risiede da 25 anni in Italia e che quindi non ha nulla a che fare con il fisco italiano. Icij ha allora fatto notare al legale come alcuni dei suoi conti fossero ancora aperti nel 2008, ma lo stesso ha risposto che «il signor Briatore non farà ulteriori commenti». Lo stilista Valentino Gravani, anche lui tra i nomi della lista, era invece detentore di almeno 9 conti creati nel 2007 per un valore complessivo di 108,4 milioni di dollari.