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Scienza e Tecnologia

Ghosts’n Goblins Resurrection, il sequel del classico anni ’80

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Tempo di lettura 4 minuti

Ghosts’n Goblins Resurrection, dopo aver esordito su Nintendo Switch ormai da qualche mese, arriva finalmente su Xbox e PlayStation e Steam. Per chi non lo sapesse, il gioco è un nuovo capitolo della leggendaria serie Ghosts‘n Goblins di Capcom che si ispira ai suoi due vecchi predecessori, ed è caratterizzato da una splendida grafica simile a un libro di favole e un gameplay platform ricco d’azione. I giocatori, come da tradizione, guidano il coraggioso cavaliere Arthur mentre si fa strada attraverso stravaganti scenari horror, simili a quelli visti nei due titoli usciti negli anni ‘80 e ‘90 in sala giochi, nella sua missione per salvare la principessa da Lucifero, l’infido Signore dei Demoni. Questo titolo oltre che essere un validissimo prodotto per le nuove generazioni rappresenta soprattutto un vero e proprio tesoro per chi ha vissuto l’epoca d’oro del brand, infatti, Ghosts‘n Goblins Resurrection segna l’eroico ritorno della serie che ha debuttato oltre 35 anni fa. Il gioco è infatti un chiaro omaggio a Ghosts‘n Goblins e Ghouls‘n Ghosts, che combina sapientemente il gameplay platform ricco d’azione del brand con una grafica simile a un libro di fiabe e nuovi ostacoli impegnativi. Sia i fan di lunga data di Ghosts‘n Goblins che i nuovi giocatori, potranno guidare il protagonista in armatura e mutandoni nel suo pericoloso viaggio nel Regno dei Demoni usando tutte le armi, abilità, magie e nuovi alleati a loro disposizione. Ghosts‘n Goblins Resurrection offre diverse funzionalità e modalità per aiutare i giocatori nel loro viaggio attraverso il mondo fantasy dov’è ambientato e questo è disponibile in quanto i titoli originali avevano un livello di sfida veramente molto elevato. I giocatori potranno iniziare selezionando una delle tre difficoltà: Scudiero, Cavaliere e Leggenda. È inoltre disponibile una speciale modalità Pagina, che consente agli apprendisti di rigenerarsi sul posto con vite illimitate. Fra le novità introdotte in Ghosts‘n Goblins Resurrection è da sottolineare la presenza del mistico Umbral Tree, che consente ad Arthur di apprendere e potenziare una varietà di incantesimi e abilità magiche passive e attive. Questo albero delle skill e i poteri speciali che esso ha da offrire possono essere attivati attraverso le fate che si raccoglieranno lungo le missioni, ovviamente più creature si cattureranno e più sarà possibile attivare abilità potenti e utili.

A livello di giocabilità, come dicevamo prima, Ghosts‘n Goblins Resurrection non si distacca dagli stilemi della serie: Sir Arthur si imbarcherà in un viaggio per salvare al sua amata che è stata rapita da un demone, per compiere la sua difficile missione dovrà affrontare una serie di livelli bidimensionali che mischiano meccaniche da Run‘n’ Gun a elementi del genere platform. A scuotere questa formula molto in voga negli arcade degli anni ’80, interviene un elevato livello di difficoltà che permea l’intero gioco e che, come nei capitoli originali, risiede in un’artificiosa alchimia fra i movimenti volutamente limitati di Sir Arthur e il reiterato incedere dei nemici all’interno dei livelli. Arthur potrà affrontare le orde demoniache lanciando, in quattro direzioni diverse, un differente quantitativo di armi. Che siano lance, fiaschette infiammabili, coltelli o frecce, ognuna delle armi presenti in Ghosts‘n Goblins Resurrection avrà una portata, una velocità e una direzione specifica, richiedendo al giocatore di cambiare approccio offensivo per contrastare i nemici presenti a schermo. Arthur disporrà inoltre di un’armatura a piastre che si disassemblerà ogniqualvolta verrà colpito. Una volta rimasto letteralmente in mutande, basterà un solo danno per mandare a miglior vita il coraggioso cavaliere. L’elemento che rende l’intera esperienza di Ghosts‘n Goblins Resurrection così complessa, risiede nel moveset volutamente pesante di Sir Arthur, in grado di rendere anche il più semplice salto fra due piattaforme, una sfida con la morte. Il cavaliere, infatti, si muove molto più lentamente dei suoi nemici, obbligando il giocatore a preferire un approccio offensivo rispetto a un marciare più spedito all’interno dei vari livelli. I salti di Arthur si percepiscono sempre pesanti e vincolati all’input deciso dal giocatore. Saltare sul posto non prevede alcuna correzione nella traiettoria così come lo spostarsi lateralmente in aria richiedera tempistiche precise onde evitare spiacevoli risultati. Oltre a queste artificiali limitazioni, ogni colpo accusato da Arthur lo farà retrocedere di qualche centimetro senza possibilità di recupero, rendendo ancora più complesse alcune parti maggiormente orientate al platforming. Il risultato finale è un Run‘n’ Gun frenetico e punitivo che non perdona nessun errore da parte del giocatore, richiedendo a quest’ultimo un’enorme concentrazione per evitare di incappare in spiacevoli, e costanti, morti.

A inspessire l’impianto ludico intervengono tutta una serie di segreti, sfide secondarie e rimandi al passato che aumentano la longevità di Ghosts‘n Goblins Resurrection, offrendo al giocatore molteplici ragioni per ripercorrere i vari livelli. Definire una tempistica precisa per il completamento di una run del gioco è alquanto difficile in quanto sono molteplici i fattori in campo: capacità del giocatore, livello di difficoltà selezionato, volontà di approfondire gli stage secondari e così via, quello che possiamo dirvi che e che noi abbiamo portato a termine tutti gli stage disponibili in otto ore a livello di difficoltà intermedio. Una durata più che soddisfacente per una produzione di questo tipo. In termini tecnico-artistici non si può far altro che elogiare Ghosts‘n Goblins Resurrection. Il gioco, infatti, richiama i libri di fiabe pop-up e da quelle figure di cartone dai movimenti netti e rigidi, ci erge un comparto artistico che riesce a restituire sensazioni analoghe a quelle degli sprite animati dell’epoca. Ottima anche la rivisitazione dei brani originali, che in Ghosts‘n Goblins Resurrection vengono riproposti orchestrati in maniera convincente e con arrangiamenti meno ridondanti degli originali. In termini prestazionali nulla da eccepire, il RE Engine di Capcom si mostra ancora una volta un motore versatile che riesce ad adattarsi a molteplici situazioni e tipologie di produzione. La versione per Xbox (da noi testata su Xbox Series X) di Ghosts‘n Goblins Resurrection, offre una risoluzione in 4K upscalati e un framerate ancorato a 60fps, che non mostra mai tentennamenti. L’input dei comandi è sempre preciso, con una risposta immediata e nessun lag. Cosa ancora più gradita è che Ghosts‘n Goblins Resurrection è completamente localizzato in italiano anche se non presenta alcuna linea di dialogo recitata. Tirando le somme, quest’ultimo capitolo della saga rappresenta un piccolo sogno per chi ha vissuto l’epoca d’oro della saga, ma è senza dubbio una bella sfida per i giocatori più giovani. A nostro avviso chiunque dovrebbe giocare a Ghost’n Goblins Resurrection. Lasciarselo sfuggire è un gran peccato.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 9

Gameplay: 8,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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