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Cronaca

Gestione dei rifiuti a Palermo: Storia di una atavica disillusione

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Tempo di lettura 6 minutiIl quadro appare confuso e ad oggi non si comprendono i motivi della mancanza di copertura dei servizi di raccolta estesi a tutta la città

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PALERMO – Il quadro appare confuso e ad oggi non si comprendono i motivi della mancanza di copertura dei servizi di raccolta estesi a tutta la città

Vivere a Palermo è una gioia immensa. La città pulsa di arte e storia e da sempre è stata giudicata una città dalle vistose contraddizioni. I cittadini hanno gli sguardi di coloro che ne hanno viste tante, che hanno vissuto sulle loro spalle anni di “guerra in casa” nella lotta sanguinaria e prepotente delle cosche ma sopratutto dagli eroi che non verranno mai dimenticati e che si sono assimilati nel DNA. Una assimilazione che da sempre procura un dolore persistente che non li abbandonerà mai. Non è facile capire. Forse non interessa più essere capiti. Si corre ogni giorno ad inseguire la propria vita, le proprie faccende scansando tutta una serie di stranezze e di problemi a cui prima o poi ci si abitua e che poi non si riesce neanche più a vedere. Il palermitano ha la forza di un super eroe dei fumetti ma nello sguardo appare spesso desitente, rinunciatario e gli occhi sembrano quelli di un ragazzo che capisce che babbo natale non esiste e suo malgrado sa che deve ingoiare il boccone amaro che lo porta ad essere sempre più maturo, più grande, ma sempre più solo a lottare con i mali di una malsana mentalità trasmessagli da generazioni che da sempre cova dentro e che prova a sradicare con tutte le sue forze a volte riuscendoci a volte no. Passeggiando per la città non si percepisce una omogeneità nelle cose e anche la pulizia delle strade, per esempio, racconta di sforzi ancora in fase di completamento. Zone pulite con la presenza di cassonetti per la raccolta differenziata e zone altrettanto pulite con la presenza dei cassonetti di rifiuti generici. Nel centro storico e in altre zone della città invece la pulizia arranca e l’abbandono di rifiuti speciali appare evidente . Il quadro appare confuso e ad oggi non si comprendono i motivi della mancanza di copertura dei servizi di raccolta estesi a tutta la città. Per fare chiarezza e per conoscere la storia della gestione dei rifiuti, noi de l’Osservatore d’Italia abbiamo provato a contattare l’assessore con delega all’ambiente Gianfranco Rizzo ma putroppo non ha risposto perchè oberato allora abbiamo pensato di intervistare un dipendente di vecchia data all’azienda RAP che si occupa proprio della gestione in toto della gestione dei rifiuti che ha preferito rimanere anonima ma ha egualmente fatto luce su molti aspetti.

Ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche ed eventuali problemi che sorti nel tempo?

Credo ci sia una querelle politica putroppo con la regione che in ambito di rifiuti è una autorità sopratutto per quanto riguarda gli impianti di smaltimento quindi discariche anche in tanti che reciclano i rifiuti, per fare un esempio impianti di compostaggio, impianti di riciclo di raccolta differenziata in generale, perchè la regione ha dato adito a tanti privati di aprire impianti però non ha mai scommesso sul pubblico e poi ad un certo punto l’assessore regionale Vania Contraffatto si è trovata in una situazione in cui anche discariche come Bellolampo gestita da privati hanno dovuto chiudere perchè mancanti di autorizzazione e altre motivazioni; quindi sembra che ci siano lacune politiche pesanti visto che oramai da molto tempo si parlava di costruire termovalorizzatori dai tempi di Totò Cuffaro. Questa cosa andò in tilt e ancora in Sicilia si va avanti “tipo in Africa” con le discariche tipo quelle a Bellolampo e piccoli impianti di reciclo rifiuti sono invece nelle mani di privati. Quindi intanto in Sicilia si spendono un mare di soldi per lo smaltimento di rifiuti e differenziati e pericolosi.

Però appare lampante che il servizio della raccolta dei rifiuti non è omogeneo in tutta la città

Attualmente la differenziata copre un bacino minimo credo di 130mila abitanti su 800mila, bassissima quindi però so che entro fine anno si dovrebbe estendere ad un altro bacino di 130mila abitanti e i quartieri interessati sono quello che va da Viale Strasburgo fino a Mondello e quello che riguarda il centro storico che è scoperto dal servizio di raccolta differenziata perchè arriva fino al Teatro Politeama dalla Via Libertà; in tutto questo malgrado l’azienda pe ragioni strategiche ha iniziato dai “quartieri bene” di Palermo quindi da via Libertà e tutte le zone limitrofe, la differenziata va malissimo perchè i palermitani non sembrano volersi adeguare a questo tipo di servizio.

In che senso “adeguarsi”?

Abbiamo discariche censite che puliamo regolarmente e discariche che si creano occasionalmente ma qui parliamo di centinaia di interventi coperti dal contratto di servizio col comune, a distanza di pochi giorni dai nostri interventi, per carenze di controllo, le discariche si riformano ugualmente per incuria da parte sia delll’utenza generica cioè noi che paghiami la tassa Tari sia anche da ditte che fanno traslochi perchè noi facendo delle analisi su queste discariche censite troviamo interi mobili scaricati da camion, situazioni in cui si trova eternit che è carissimo da smaltire, rifiuti pericolosi di ogni natura, computer, elettrodomestici. Il servizio domiciliare di ritiro dei grossi rifiuti speciali che molte ditte fanno assicurando il corretto smaltimento, spesso finisce con l’abbandono magari notturno dei rifiuti in queste centinaia di discariche censite. Il problema è che non ci sono controlli e la cittadinanza sembra disinteressarsene. Pochi giorni fa ho letto che nei quartieri coperti dal servizio di differenziata, il sindaco Orlando ha reclutato un gruppo di vigili urbani, anche se i controlli dovrebbero spettare alla polizia muncipale, per andare nei condomini e multare quelli che non svolgono bene la differenziata proprio come fanno a Mlano che da oltre dieci anni non si vede per strada nessun cassonetto di rifiuti solidi urbani RSU e il porta a porta funziona e quando non funziona le multe sono salate e rigorose perchè sembra l’unico modo per garantire una raccolta differenziata seria con rifiuti omogenei ben raccolti e conferiti negli appositi contenitori. Omertà e indifferenza putroppo a Palermo rendono tutto questo per noi una utopia perchè “allergici” alle regole in generale. A Trapani invece sembra che la città sia pulita, si vedono pochi cassonetti RSU e si vedono pochissimi operatori ecologici perchè sembra che ci sia più civiltà, la gente sembra tenerci di più alla pulizia.

Ci racconta il passaggio aziendale dalla AMIA alla RAP. Come lo ha vissuto? Come è stato vissuto dalla città e da tutta la forza lavoro?

Disastroso. Quando Leoluca Orlando si candidò a Sindaco già l’AMIA stava fallendo e lui venne in autoparco, cosa che hanno sempre fatto tutti i sindaci di Palermo perchè noi da sempre rappresentiamo un ipotetico enorme bacino di voti, 2500 dipendenti con le rispettive famiglie potete immaginare, e quindi in temi di elezioni vengono negli autoparchi, nelle sedi amministrative. Orlando promise e assicurò che l’AMIA non sarebbe mai fallita. Ma invece dalle ceneri del fallimento proprio dell’AMIA hanno ricostruito una società nuova la RAP ma in una ottica di spending review inserirono dei vertici forse poco interessati sul serio al problema dei rifiuti mentre da poco si è insediato un nuovo presidente Roberto Dolce che ancora non conosco e che spero gestisca bene. Credo che in fin dei conti Orlando forse non ha saputo scommettere, non ha saputo mettere le persone gisute perchè noi siamo una azienda un po allo sbando perchè manca una “mission”, mancano le strategie.

Quindi una forte differenza tra le due gestioni nei due mandati di Orlando?

Il primo mandato del Sindaco è stato un successo perchè allora grazie ai fondi della comunità europei e alla nuova moneta comune si è potuto restaurare e ricostruire il centro storico che stava cadendo a pezzi e all’epoca giravano tantissimo soldi, l’AMIA era davvero ricca e rappresentava una punta di diamante per la città, avevamo i broker che venivano a proporci dei pacchetti di investimento perchè l’azienda all’epoca creava utili e chiudevano il bilancio in pareggio. Noi durante il primo mandato di Orlando avevamo il presidente Ettore Artioli e l’azienda andava benissimo. Fiore all’occhiello era davvero una delle aziende più importanti d’Italia mentre adesso siamo calati proprio a picco.

Hai mai avuto problemi con dilazioni o ritardi nei pagamenti del suo stipendio?

Società come AMIA sono composte da comparti LSU cioè particolari figure di lavoratori provenienti da bacini tipo ex detenuti, ex tossicodipendenti, tutte categorie sociali protette e questo progetto lo portò a compimento Cammarata. A noi lo stipendio seppur a volte in ritardo ce lo pagano perchè sanno che si potrebbero venire a creare disordini anche violenti. A Napoli il problema dei rifiuti è stato risolto grazie ad una organizzazione seria e rigorosa grazie anche a De Magistris e grazie a tutta una serie di controlli, telecamere e via dicendo che ancora qui a Palermo non sembra ancora potersi attuare. Forse perchè il problema dei rifiuti non interssa alla politica che sembra per il momento voler scommettere su altro, come la nuova rete tramviaria ancora in fase di definizione, nell’anello di collegamento ferroviario per la metropolitana e in altro genere di opere ma alla pulizia non sembra pensarci più di tanto per ora infatti Orlando che si è fatto fare il percorso unesco è stato molto criticato da tutta Europa perchè il percorso non è soltanto sporco e mal pavimentato ma mancano anche i cestini getta rifiuti, mancano le indicazioni stradali giuste; fondamentalmente è la macchina comunale che funziona male.

Cosa serve per gestire al meglio il problema dei rifiuti?

Ci vuole una mano forte, ci vogliono strategie e purtroppo il sindaco non sembra appoggiato politicamente e la politica putroppo in certe situazioni ci vuole e grazie ai proventi provenienti dalla tassa TARSU si potrebbe investire nella lotta all’evasione fiscale fornendo fondi per risollevare il problema complesso della gestione dei rifiuti mentre invece al momento siamo a costretti a gestirci e farci bastare i soldi dei contratti cosi come sono.

Quindi si tratta solo di politica e strategia?

Non riusciamo a soddisfare tutte le aree perchè sono davvero tantissime, ci aiuterebbe il comune se adottasse dei controlli, se facesse condurre delle ronde notturne da Carabinieri, Polizia Municipale per fare dei controlli seri mettendo telecamere in quantità ma a noi non spetta la competenza di controllo ma solamente di raccolta dei rifiuti. Il Comune non ci aiuta, la cittadinanza non ci aiuta, non esiste una vera politica, il nostro parco mezzi è vecchio, i mezzi sono quasi sempre rotti e messi in manutenzione, gli operai sono stati per anni senza divisa a causa anche di un accordo sindacale che fu fatto all’epoca quando c’erano i commissari straordinari. Ancora il nuovo logo RAP avviata da tre anni non si vede quasi da nessuna parte e ancora persiste il vecchio logo AMIA nonostante quell’azienda sia fallita.

Paolino Canzoneri