Esteri
Germania, elezioni: vince il partito socialdemocratico
Published
3 anni faon
Laschet: “Sarà cancelliere chi avrà la maggioranza in parlamento”
“Gli elettori hanno parlato con grande chiarezza. Hanno detto chi deve formare il prossimo governo. Tre partiti si sono rafforzati, i Verdi, la Spd ed i Liberali e sono loro che hanno il compito di formare e guidare il prossimo governo”. Il candidato della Spd alla cancelleria, Olaf Scholz, commenta così l’esito del voto, annunciando la vittoria della Spd. I socialdemocratici tedeschi di centro-sinistra vincono le elezioni nazionali, battendo di poco il blocco di centro-destra dell’Unione della cancelliera uscente Angela Merkel, in una competizione elettorale molto combattuta che determinerà chi succederà alla leader storica alla guida della più grande economia europea. Scholz: “Mandato molto chiaro” Per il candidato dei socialdemocratici Olaf Scholz, vice cancelliere uscente e ministro delle finanze che ha tirato fuori il suo partito da una crisi lunga anni, il risultato è “un mandato molto chiaro”. “La Cdu e la Csu non hanno solo perso molti voti ma effettivamente hanno anche ricevuto un messaggio dagli elettori ossia che non dovranno essere al governo ma andare all’opposizione”, ha detto. “Il nostro compito adesso è fare quello che desiderano i cittadini. Non dare la priorità alle nostre esigenze, ma formare un buon governo che possa dare un giusto orientamento e che ci porti versi il futuro”. Poi ha aggiunto: “La Germania deve svolgere un ruolo sovrano all’interno dell’Europa”. E ancora: “La Germania è sempre stabile. E questo, nonostante l’attuale incertezza sulla futura coalizione, ha spiegato. Al fianco di Scholz, Franziska Giffey, che ieri ha vinto le elezioni a Berlino e sarà la prima sindaca della capitale, e la ministra presidente uscente Manuela Schwesig, che ieri ha trionfato nel Land del Meclemburgo-Pomerania Anteriore. “Si vede qui un Spd molto felice! Due vincitrici e un vincitore”. In conferenza stampa, Scholz ha ribadito l’urgenza di formare un governo in fretta: “Spero ci sia un nuovo esecutivo “prima di Natale”. Sull’Europa, ha detto: “Nessuno deve cercare di dominare l’Unione europea. Ci deve essere una buona collaborazione fra nord e sud, est e ovest. L’Ue deve crescere insieme e faremo in modo che l’Europa cresca meglioinsieme”, ha concluso Scholz, sottolineando che questo è uno dei tratti distintivi della sua linea.
Laschet: “Scholz non è il re”
“I Verdi vogliono che ci prepariamo a partecipare a un possibile governo. Non bisogna apparire arroganti e questo vale anche per Olaf Scholz. Scholz non è il re”. Armin Laschet ha attaccato con queste parole il candidato socialdemocratico alla cancelleria, durante una riunione del comitato esecutivo federale del partito secondo quanro riporta la Bild. Il leader della Cdu ha dovuto ammettere di “non poter essere contento del risultato”, il crollo è di quasi nove punti rispetto a quattro anni fa. E lo schiaffo definitivo arriva quando si appura la conquista dell’Spd anche del collegio uninominale di Rgen, nel Land del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che Merkel aveva vinto per ben 8 volte di seguito dal 1990. Il capo della Cdu ha ribadito di puntare a una coalizione ‘Giamaica’, assieme ai liberali dell’Fdp e ai Verdi, spiegando che “una coalizione deve essere un progetto politico, non è un matrimonio forzato, né somma matematica”. “Cancelliere sarà chi avrà la maggioranza in Parlamento”, ha concluso, dicendo anche che “nessun partito ha ottenuto un chiaro mandato di governo”.
Habeck: “Andiamo incontro ai liberali”
“Per prima cosa andiamo incontro all’Fdp”. Lo ha detto all’emittente Ndr Robert Habeck, che condivide con Annalena Baerbock la guida dei Verdi tedeschi. “Ora vediamo se riusciamo a portare a casa il risultato”, ha aggiunto Habeck, che ha comunque ricordato anche le distanze con i liberali di Christian Lindner, dato che “nelle questioni sociali, fiscali e finanziare siamo veramente lontani”. Parlando invece con il Deutschlandfunk, il co-leader del partito ambientalista ha ricordato che “in prima linea le decisioni che prenderemo dipenderanno dai contenuti”. Da questo punto di vista, secondo Habeck è il candidato socialdemocratico Olaf Scholz “a godere di un evidente anticipo di fiducia” da parte degli elettori. E dato che la Spd “è chiaramente davanti all’unione Cdu/Csu”, l’ipotesi di una coalizione ‘semaforo’ (formata da socialdemocratici, Verdi e liberali) “ha un vantaggio per quanto riguarda il nostro orientamento di fondo”.
Fdp: governo prima di Natale
I liberali dell’Fdp si apprestano a svolgere il ruolo che tutti si aspettano, ovvero quello di aiutare a comporre una difficile coalizione di governo trattando con i Verdi ed esprimono una preferenza per la coalizione cosiddetta “Giamaica”, ovvero a guida cristianodemocratica, ma sono disponibili anche a quella “semaforo” condotta dai socialdemocratici. In ogni caso, la priorità è quella di non trascinare a lungo le trattative e di dare alla Germania un governo prima di Natale. Lo ha sintetizzato, durante un dibattito organizzato questa mattina dal gruppo dei Liberali al Parlamento europeo (Alde), il neoeletto deputato Fdp Thorsten Lieb, avvocato quarantottenne, presidente del partito a Francoforte e vicepresidente in Assia. “Al 55% vedo una coalizione a guida Cdu, al 45% con l’Spd, ma la priorità è fare il governo prima di Natale”, ha detto. Secondo gli ultimi dati, nel prossimo Bundestag ci saranno 92 deputati liberali, in aumento rispetto agli 80 della legislatura che si e’ appena conclusa.
Merkel: “Serve governo molto rapidamente”
La cancelliera Angela Merkel ha auspicato la creazione di un governo “molto rapidamente”. Lo ha detto, secondo quanto riporta la Bild, durante la riunione della Cdu il giorno dopo le elezioni. “Verdi e Fdp – avrebbe aggiunto secondo le ricostruzioni del quotidiano tedesco – vogliono sapere subito le nostre intenzioni”.
Vince Spd, crolla Cdu, trattativa per il nuovo governo
I funzionari elettorali hanno reso noto che il conteggio di tutte le 299 circoscrizioni ha mostrato che i socialdemocratici hanno ricevuto il 25,7% dei voti, contro il 24,1% del blocco dell’Unione. Nessun partito vincente in un’elezione nazionale tedesca aveva mai preso meno del 31% dei voti. Finisce comunque un’era. E il nuovo governo parte in salita. Terzi i Verdi che con il loro miglior risultato di sempre, il 14,8%, diventano il terzo partito della Germania e reclamano una forte spinta green e di attenzione al clima, seguono i Liberaldemocratici del FDP, con l’11,5%. Saranno proprio questi due partiti l’ago della bilancia per la formazione del nuovo esecutivo. Nonostante abbia ottenuto il suo peggior risultato di sempre in una competizione federale, il blocco dell’Unione ha detto che anch’esso raggiungerà i partiti più piccoli per discutere la formazione di un governo, mentre Merkel rimarrà in un ruolo di custode fino al giuramento di un successore. Armin Laschet, il governatore dello stato del Nord Reno-Westfalia che ha superato un rivale più popolare per assicurarsi la nomina del blocco dell’Unione della Merkel, ha lottato per motivare la base del partito ed è scivolato in una serie di passi falsi. “Certo, la perdita di voti non è bella”, ha commentato Laschet, aggiungendo però che Merkel va via dopo 16 anni al potere, “nessuno ha avuto un bonus in queste elezioni”. Laschet ha detto ai sostenitori che “faremo tutto il possibile per formare un governo sotto la guida dell’Unione, perché la Germania ora ha bisogno di una coalizione per il futuro che modernizzi il nostro paese”.
Linke sconfitta ma entra nel Bundestag
“Una grave sconfitta”. Così la leader della Linke, Susanne Hennig-Wellsow, ha commentato il risultato ottenuto dal suo partito alle elezioni federali in Germania. La Linke si è fermata al 4,9%, al di sotto della soglia di sbarramento del 5% per entrare in Parlamento. “E’ un duro colpo”, ha proseguito Hennig-Wellsow, spiegando che il partito di estrema sinistra dovrà reinventarsi all’opposizione per i prossimi quattro anni. Nonostante non abbia raggiunto la soglia di sbarramento, la Linke sarà comunque rappresentata nel nuovo Bundestag perché ha ottenuto tre mandati diretti.
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