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Roma

GENZANO, M5S: E' BAGARRE CON IL GRUPPO DI ALBANO

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Tempo di lettura 4 minuti "Il MoVimento 5 Stelle di Genzano mette la parola fine alle falsità sui suoi attivisti"

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Qui il PDF con i tanto agognati documenti richiesti dal M5S di Albano: https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.dropbox.com%2Fs%2Fnwb5e7sm96jaa6x%2FDocumenti.M5S.Menicocci.Fattori.pdf%3Fdl%3D0&h=iAQFTQxyp


Riceviamo e pubblichiamo dal M5S di Genzano di Roma

Genzano (RM) – Gli attivisti del Movimento 5 stelle di Genzano di Roma si sentono in dovere di rispondere ad un comunicato stampa inviato dal gruppo di Albano.
Abbiamo deciso di farlo con la pubblicazione dei documenti che tanto sembrano fare scalpore, ma anche volendo chiarire con premesse che saranno di carattere politico e tecnico e non personale.
Abbiamo letto di tutto sui quotidiani e la strumentalizzazione è stata totale, con gioco a favore di partiti come Pd e ex Pdl che in questioni come questa sguazzano.
Un dividi et impera che, se parte dalla guerra tra poveri, va a favorire quella politica che ha portato allo sfacelo questo Paese.

Decidiamo di rispondere di nuovo oggi, dopo un anno e mezzo di attacchi di basso livello, fatto di insulti che chiudono al dialogo e non alimentano la discussione.
E' stata posta l'attenzione su elementi insulsi come una sponsorizzazione, per la quale era già stata data risposta a mezzo stampa e in riunioni allargate.
Poche centinaia di euro e un rapporto di lavoro subordinato e precario che invece genera invidie di tipo personale.
Non abbiamo voluto legittimare questo tipo di tribunali estemporanei, dando poi modo a chiunque di potersi permettere di entrare nel merito di sfere personali, professionali e anche familiari, oltre quelle politiche.

Abbiamo provato in tutti i modi a dialogare, spiegarci e confrontarci, ma dall'altra parte si è preferito l'insulto e la voglia di emergere laddove si era fallito.

Ringraziamo Emanuele Menicocci per la disponibilità e la massima trasparenza che ha dimostrato, consentendo la pubblicazione dei documenti.

Un rapporto di lavoro, che non era tenuto a divulgare, e una fattura che dimostra come il rapporto di sponsorizzazione era con una agenzia concessionaria e non con l'azienda riportata dai giornali, per un importo poco superiore ai 2600 euro lordi.
Gli sponsor erano 3, quindi stiamo parlando di meno di 900 euro lordi ciascuno.
Per quanto attiene il contratto di lavoro, che va detto è un rapporto privato tra Parlamentare e collaboratore e non già tra Senato e persona fisica, si evince come la retribuzione è di dodici mensilità, quindi considerate anche 13 esima e 14 esima spalmate, di poco più di 2500 euro lordi ciascuna.
Quindi crediamo che, il comunicato al quale abbiamo dovuto rispondere, darà vita a un ping pong estenuante e siamo certi che i nostri vicini mai si accontenteranno delle risposte date, troveranno ancora modo per alimentare una discussione che per noi si chiude qui.

Rispondiamo facendo notare le diverse frasi piene di falsità.
Nello specifico si legge:
1)      "… Emanuele Menicocci già coinvolto nell’affaire rifiuti del VII invaso…".
Non ci eravamo accorti di avere nelle nostre fila un "costruttore di discariche" , come si può dire una balla colossale come questa?
Ricordiamo che insieme alla Cittadina in Senato Elena Fattori sono state presentate diverse interrogazioni proprio denunciando le irregolarità della discarica di Roncigliano e della sua gestione, nonchè contro l'inceneritore. Inoltre è stata presentata una mozione per richiedere le dimissioni del Commissario straordinario ai rifiuti di Roma e Provincia, Goffredo Sottile e la richiesta di visita in discarica per la quale abbiamo dato ai comitati locali la disponibilità a essere accompagnati da loro tecnici. Gli atti parlano di una tendenza diversa rispetto ai pretesti di attacco.
2)      "Perché il suo collaboratore, Emanuele Menicocci, non ha ancora pubblicato il contratto di sponsorizzazione da lui stipulato a luglio 2012 con la società Saim Srl di Genzano (di Bruno e Vincenzo Guidobaldi), già impegnata nella progettazione e direzione lavori del VII invaso della discarica dei Castelli Romani (Roncigliano)?" Falso, la stipula è stata con concessionario pubblicitario e nessun contatto scritto o verbale c'è mai stato con detta azienda.
3)      Negli tabella si parla di archiviazione di una denuncia. Falso.
Si tratta di un esposto fatto in questura.
Un esposto è un tentativo di mediazione che non ha conseguenze penali. La risultante successiva furono ulteriori attacchi.
4)       "Perché il suo collaboratore, Emanuele Menicocci, in qualità di “personale di supporto ai parlamentari”, non ha ancora reso pubblico il contratto lavorativo di collaborazione che lo lega al Senato della Repubblica? "
Falso. Il contratto è accordo tra Parlamentare e collaboratore e non un rapporto che lega il Collaboratore al Senato. Inoltre, e noto ai più attenti, ma sembra che alcuni "attivisti" e "simpatizzanti"non lo siano, che tutti i Cittadini nelle Istituzioni del Movimento 5 Stelle pubblicano i propri rendiconti sul sito  www.tirendiconto.it dove si può tranquillamente evincere la somma elargita, al lordo, per i collaboratori.
5)     "Perché il suo collaboratore, Emanuele Menicocci, non ha ancora reso pubblico l’ammontare del suo “rimborso economico che non può, in ogni caso, superare i 5 mila euro lordi mensili”? (ndr, Codice Etico del 5 Stelle, sottoscritto dai parlamentari prima delle elezioni)?"
Falso. Il codice etico lo sottoscrivono i Parlamentari e non i collaboratori che, peraltro, non sono tenuti nè obbligati da nessuna parte a pubblicare i propri compensi. In più la dotazione per ciascun Senatore per quelle che vengono definite spese di mandato ammontano a 4180 euro lordi al mese.

A tutti i detrattori e gli scandalizzati dalle eventuali querele, vorremmo chiedere come definite l'invio alla stampa di un comunicato che contiene tante falsità a fini strumentali.
Ricordiamo che anche un Parlamentare è in primis una persona la cui dignità deve essere preservata e salvaguardata in quanto tale. Ne cosegue il diritto di adire a tutti gli strumenti in possesso per vedere tutelata la propria integrità e quella della famiglia.

Le cose scritte sono gravi, ben più di un esposto o denuncia che sia. Paradossale che tra denunciante e denunciato, sia quest'ultimo la vittima. Si è gridato all'abuso di potere, ma la pubblicità a quanto accaduto non è stata di certo data da Elena Fattori, che invece continua il suo alacre lavoro parlamentare cercando di condividere e di far partecipi tutti i gruppi locali e i cittadini "non attivisti" in grado di poter apportare aiuto nella redazione di documenti, emendamenti e qualsivoglia iniziativa.
Non è nostro interesse alimentare questa polemica e questa sarà la nostra ultima risposta in merito a queste non vicende.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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