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Cultura e Spettacoli

Genzano, Luca Manfredi: un friccico ner core e la semplicità di Nino al “Parco dei libri”

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GENZANO (RM) – Secondo e ultimo appuntamento per “Il parco dei libri” al Parco Sforza Cesarini di Genzano di Roma. La rassegna, ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Genzano-Velletri-Lariano-Frascati e Fondazione De Cultura in collaborazione con Comune di Genzano di Roma e Sistema Castelli Romani, si è conclusa con Luca Manfredi e Paolo Di Paolo.

A dare il consueto benvenuto Guido Ciarla, libraio e presidente della Fondazione De Cultura, il quale ha sottolineato l’importanza di aggregarsi intorno al libro in luoghi splendidi come quello del parco genzanese. A fare eco alle sue parole Marta Elisa Bevilacqua, in rappresentanza del Comune di Genzano, e Giacomo Tortorici, direttore dell’SCR.

Luca Manfredi, figlio del grande Nino, ha pubblicato con Rai Libri “Un friccico ner core”

Una raccolta di aneddoti, riflessioni ed esperienze sulla figura di suo padre, sia nell’ottica del figlio che in quella del regista poi avvicinatosi allo stesso mondo e allo stesso campo d’azione. Tantissimi gli spunti, visti anche gli oltre cento film che Nino Manfredi ha realizzato, ognuno dei quali portatore di una storia. Ne è emerso un ritratto del grande attore forse non canonico: dall’estremo rigore sul luogo di lavoro (arrivava sempre mezz’ora prima di tutti) alla grande ironia, mai nascosta, neanche al cospetto di Giovanni Paolo II in uno storico incontro. Dall’alterco con Ugo Tognazzi alle ultimissime esperienze sul set, con la fiction “Un posto tranquillo” diretta proprio da Luca e che lo vide nel ruolo, scritto ad hoc, di un sacerdote cieco che si affiancava ai protagonisti Pietro Sermonti e Lino Banfi.

Nino Manfredi, da interprete ineguagliabile, ha ridestato nel pubblico ricordi e curiosità. Quel papà che ogni tanto per Luca torna in televisione e si può riascoltare in alcune battute storiche e rivedere nei film più noti, è in fondo un parente per tutti noi. Di seguito l’intervista all’autore del libro.

Luca, qual è stato il suo rapporto con la popolarità di Nino personaggio dello spettacolo? È cambiato nel tempo e con la sua crescita?

Quando ero ragazzino, essendo molto timido, non amavo andare con mio padre alle manifestazioni cinematografiche o alle premiazioni. Non volevo essere il figlio di Nino e basta. Col tempo, però, ho capito che era una cosa inevitabile e facente parte della mia famiglia. Dovevo entrare nell’ambiente e nella grande riconoscenza manifestata da molti nei suoi confronti, e quindi mi sono abituato.

A lei, invece, quando è scattata l’idea di poter fare una strada professionale nel mondo del cinema?

Come racconto nel libro, papà a casa non c’era mai ed era sempre impegnato sul set. Io per stare più con lui chiedevo a mio madre di accompagnarmi sul set per assistere alle riprese. Lì ho scoperto questo mondo magico e affascinante, dove nascono le storie che noi vediamo al cinema.

Cosa ha rubato da suo padre, a livello professionale?

La serietà nell’approccio al lavoro. Mio padre era un vero artigiano del suo mestiere, uno stakanovista e un perfezionista. Mi ha insegnato a non improvvisare nulla e a preparare tutto con cura prima di arrivare sul set, perché tutto deve essere frutto di un grande studio.

Di frequente si sente dire che quel cinema con i grandi interpreti quali Nino Manfredi, Sordi, Mastroianni, Gasmann non si riavrà mai più. Lei che lo ha vissuto in prima persona, quel mondo, e che oggi invece lavora nel cinema contemporaneo, che opinione si è fatto?

Quella è stata una stagione di cinema straordinaria, mi riferisco alla commedia all’italiana. I grandi autori, i grandi registi, con grandi sceneggiatori e grandi interpreti. È una stagione che non tornerà. Oggi però abbiamo altri talenti come, per citarne due, Elio Germano e Pierfrancesco Favino. Senza voler fare confronti, ma ci sono attori altrettanto bravi.

Quali sono i suoi prossimi progetti cinematografici?

Sono un appassionato di biografie. Dopo quelle sue mio padre, con Elio Germano, e Sordi, con Edoardo Pesce, adesso mi sto accingendo a sviluppare un progetto per raccontare gli inizi della carriera di Paolo Villaggio.

Articolo e intervista a cura di Rocco Della Corte

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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