Genzano, il sindaco Lorenzon recupera i suoi. Eletta in terza votazione Elena Mercuri presidente del Consiglio

GENZANO (RM) – Eletta presidente del Consiglio Comunale di Genzano di Roma alla terza votazione Elena Mercuri, già vicepresidente.

E’ rientrato dunque l’allarme dopo la seduta di ieri, la prima, dove la maggioranza ne è uscita spaccata perché i consiglieri hanno votato con cinque schede bianche che sommandosi alle altre sei schede in bianco dell’opposizione sono arrivate a undici. Due consiglieri di maggioranza hanno votato il consigliere dimissionario Dario D’Amico e uno per il consigliere Daniela Fattori, sorella della senatrice M5S Elena Fattori. E poi erano assenti in tre della squadra di Lorenzon, i consiglieri Marco Fermanti, Maurilio Silvestri e Alessandro Scoppoletti, ecco che il quadro diventa chiaro. E questa sera, venerdì 8 marzo, lo scenario è cambiato anche se le spaccature politiche si sono ben manifestate. Assente il consigliere di maggioranza Marco Fermanti.

Il consigliere Flavio Gabbarini farà ricorso al Prefetto per invalidare la seduta

Il consigliere Flavio Gabbarini in apertura ha depositato una pregiudiziale sulla validità della seduta che secondo quanto da lui spiegato, per legge, è da ritenersi illegittima poiché non sarebbero stati rispettati i tempi minimi di 24 ore per convocare i consiglieri in seconda seduta: “Non vale l’invio tramite mail – ha detto Gabbarini, capogruppo consiliare del Pd – il messo notificatore ha consegnato le convocazioni alle 10 di venerdì. Farò ricorso al Prefetto e la conseguenza potrebbe essere l’annullamento degli atti deliberativi. Sarebbe opportuno, per il futuro, fissare la seconda seduta entro 48 ore e non 24 come successo”.

Alla seconda votazione c’è chi ha votato Ciro Immobile, mentre Elena Mercuri ha preso nove schede e sei sono state quelle consegnate in bianco

Lommi: “Una cosa mai successa nella storia della Repubblica Italiana”

Per il consigliere Luca Lommi la “messinscena di ieri è stata un film”: “Una cosa mai successa nella storia della Repubblica Italiana. Consiglieri che vanno e vengono. Non siamo abituati a queste cose. La scelta di un presidente del Consiglio si organizza prima, si concerta con la squadra. E allora mi viene da recitare uno slogan della curva nord ‘Che cosa siete venuti a fare?’. Basta, se non c’è più dignità personale l’azione più responsabile è quella di dimettersi”.

Papalia: “una ricucitura che regge poco”

Il Consigliere Fabio Papalia ha palesemente detto che la spaccatura c’è aldilà di questa ricucitura che poco regge: “Voi subite interamente la divisione politica e la conseguenza è che l’azione amministrativa non è mai decollata. Lo vedono tutti ormai”. Papalia ha poi presentato una mozione di sfiducia al Sindaco quale “doverosa prova di verifica”.

“Se il sindaco non fa un passo indietro è la maggioranza che deve sfiduciarlo” ha aggiunto il consigliere Michele Savini.

Poi il Consiglio è proseguito tra momenti di tensione nei corridoi e in Aula.