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di Chiara Rai
Genzano (RM) – La diva della Dolce vita muore a 83 anni intorno alle 10:10 di ieri mattina nella Clinica San Raffaele di Rocca di Papa, ai Castelli Romani, dopo aver trascorso gli ultimi tre anni su una sedia a rotelle, fisicamente provata dalla rottura di tutti e due i femori e poi da un tumore al fegato che in quest’ultimo anno l’ha consumata fino a spegnersi. Ekberg muore povera e in solitudine, con solo delle suore per amiche, senza figli ne un compagno da molto tempo, ma con tanti ricordi dell’icona che fu. Per volontà dell’attrice, la salma non può essere visitata. Le sue ceneri torneranno in Svezia. Anita era residente a Genzano, la sua villa si trova in via Monte Giovetti, un bell’immobile dichiarato inagibile nel 2011 a causa di un incendio, ormai in stato di degrado con il giardino pieno di rovi dove fino a tre anni fa c’erano i suoi amati cani Taurina, un pastore tedesco e Hamai, l’ultimo dei suoi cinque alani. Il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini ricorda bene la Ekberg che circa tre anni fa è stata vittima di un furto di gioielli e mobili: “aveva una villa molto bella – dice il primo cittadino – ma in degrado. Mi colpì perche c’erano tante foto della donna accantonate in un angolo e diverse lettere recenti di suoi ammiratori dall’America. Anita era adorata anche in età matura”. Prima dell’incendio la diva frequentava sovente un ristorante di via della Selva in compagnia di Bernoni, un uomo poleomelitico in sedia a rotelle che suonava la chitarra. La donna era tutelata da Massimo Morais suo amministratore di sostegno, nominato dal tribunale di Velletri, che tre anni fa in occasione degli ottant’anni dell’attrice formulò richiesta d’aiuto economico alla Fondazione Fellini di Rimini per lo stato di chiara indigenza della donna che avrebbe voluto ristrutturare la sua casa e tornarvi a vivere. Purtroppo il sostegno non è arrivato e la Ekberg ha continuato a sopravvivere con dignità grazie a due esigue pensioni, concesse dagli Usa ma non poté tornare nella sua casa. Prima di Rocca di Papa, Anita ha trascorso circa due anni nella clinica Villa delle Querce a Nemi in una stanza singola al decimo piano. Alcuni la ricordano estremamente riservata, piuttosto esigente ma molto gentile. Per i suoi 80 anni, il 29 settembre del 2011, il direttore sanitario la fece uscire da un ingresso secondario, Anita festeggiò con le sue amiche suore al ristorante da Attila a Genzano, fu per lei una giornata felice.
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