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GENZANO, ELEZIONI: A CHI SERVONO LE PRIMARIE DEL PD?

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Tempo di lettura 2 minuti Velletri decide per le primarie e Genzano ubbidisce.

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di *Marco Bizzoni

Genzano (RM) – Con l'ennesimo atto di prepotenza il PD di Genzano, per mezzo del suo commissario veliterno, stabilisce che per scegliere il candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative si faranno le primarie.Sebbene l'attuale amministrazione sia in carica da una sola legislatura, cosa che consentirebbe alle elezioni  di scegliere la continuità amministrativa, Velletri decide per le primarie e Genzano ubbidisce.

A chi servono allora le Primarie? La favoletta che in questi anni ci è stata narrata è che esse sono uno strumento di coinvolgimento politico dei cittadini. Ma è proprio così? Vediamo cosi ci dice l'esperienza delle primarie in salsa italica che il PD ha svolto in questi anni. Intanto bisogna dire che vicino a Genzano, per la precisione ad Albano, il PD alle scorse elezioni amministrative decise autonomamente di non utilizzare le primarie ma di assicurare la continuità amministrativa e di coalizione.

A Velletri l'allora segretario del PD, che oggi come commissario del partito le impone a Genzano, portò avanti una dura battaglia per impedire che ci fossero le primarie e si desse corso alla continuità amministrativa. Vediamo invece che cosa accadde alle primarie che si sono tenute a Marino ed a Ciampino. La prima cosa che balza agli occhi, ed è verificabile consultando la stampa locale dell'epoca, è che in entrambe i paesi molti aderenti e riconosciuti elettori delle forze politiche di centrodestra  hanno partecipato alle primarie del PD per scegliere il candidato Sindaco del centrosinistra. Come si spiega tutto ciò? semplicemente con il fatto che si era alle presenza di patti scellerati, a Marino doveva vincere il candidato divisivo del centrosinistra per permettere la vittoria del centrodestra, a Ciampino si doveva supportare il candidato del PD che doveva vincere le elezioni. Badate bene i rapporti di forza tra i due schieramenti di quei paesi erano già delineati… ma un aiutino non guasta.

Che dire invece, guardando al resto d'Italia, delle primarie del PD dove per votare sono stati  reclutati molti migranti dietro congruo compenso per il servigio reso? Mi sembra che la domanda trovi da questi esempi una esplicita risposta. Le primarie non serviranno ai militanti del centrosinistra, ai  lavoratori,  ai cittadini di Genzano per decidere democraticamente chi sarà il futuro candidato Sindaco. Esse saranno lo strumento con cui politici e poteri forti sanciranno “democraticamente” con qualche aiutino i loro accordi di potere, stabilendo, solo loro e per i loro interessi, chi dovrà essere  il Sindaco di tutti i Genzanesi.
Per questi motivi le primarie sono una truffa. Per questi motivi dovrebbero essere rifiutate, in primo luogo dai militanti del PD, e da tutti i cittadini. Le primarie del PD si configurano come uno strumento falsamente democratico in cui chi ha più soldi, come altre esperienze dimostrano, compra, impone e comanda e gli onesti partecipanti vengono spogliati, artatamente, del loro vero diritto decisionale.

*segretario PRC, federazione Castelli, Colleferro, Litoranea

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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