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Roma

GENZANO DI ROMA: L'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE DEL 2014

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Tempo di lettura 4 minuti Con gli auguri della giunta, il primo cittadino ha fatto una relazione sull’anno che sta per finire

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Redazione
Genzano di Roma (RM) – L’ultima seduta del Consiglio comunale dell’anno, è il momento di bilanci e saluti. Ha iniziato il presidente del Consiglio comunale, Sandro Giannini, dando i numeri dell’assise per il 2014: “ci sono stati 13 consigli comunali mai rinviati, 74 delibere approvate, diversi ordini del giorno approvati all’unanimità, 10 riunioni dei capigruppo e 23 di commissioni”. Giannini ha poi voluto ringraziare tutti i consiglieri, i capigruppo, la sua vice Marta Elisa Bevilacqua e i dipendenti comunali, in primis la vicesegretaria generale, la dottoressa Geltrude Monti.
 
La parola è poi passata al sindaco che ha prima di tutto voluto dare alcune comunicazioni: “Ieri (il 22 dicembre, ndr) è stato approvato lo statuto della città metropolitana, di cui facciamo parte. Sempre ieri è stato inaugurato il sottopasso di via Montegiove, un’opera pubblica molto importante ai fini della realizzazione dell’ospedale dei Castelli. Ho recentemente anche incontrato il direttore generale della Asl, il dottor D’Alba che mi ha assicurato che i lavori dei poliambulatori stanno andando avanti, così come la convenzione con l’ospedale Bambino Gesù”. Dopodiché, il sindaco ha passato in rassegna l’anno che si sta per concludere: dai lavori pubblici (“Abbiamo ultimato il primo tratto di viale Emilia Romagna, a gennaio rifaremo il secondo tratto; è stato asfaltato e sistemato il tratto dell’Appia che attraversa Genzano perché era fonte di pericolose vibrazioni; entro due mesi il mercato coperto sarà ultimato; per il completo rifacimento della chiesa dell’Annunziata mancano 40mila euro per i cornicion, poi 30mila euro sono stati spesi per la sostituzione di alcune lampade sull’Olmata centrale”), al verde, con “gli ottimi risultati e la buona manutenzione: nel prossimo bilancio metteremo più fondi per il parco Togliatti e per l’area archeologica della Villa degli Antonini”, fino ai numeri di Palazzo e Parco Sforza Cesarini, con oltre 10mila visite e oltre 35mila euro di incasso.

Il 2014, poi, sottolinea ancora il sindaco, è stato l’anno della raccolta differenziata porta a porta: “Dal 19 novembre tutto il territorio è stato coperto dal servizio porta a porta e con il  61%. In questi giorni, d’accordo con la polizia municipale e la ditta Ambiente, inizieranno i controlli più serrati. Anche l’isola ecologica, opera costruita quest’anno, funziona bene anche alcune cose devono essere migliorate. Sono arriati 130 cestini stradali e se il patto di stabilità ce lo permetterà, ne acquisteremo altri anche per le deiezioni canine”. Per concludere il resoconoto sui rifiuti, il sindaco ha anche ricordato la costituzione di parte civile del Comune di Genzano nel processo contro Cerroni, al quale l’amministrazione ha chiesto un risarcimento di 11 milioni.
Anche sul fronte dell’acqua, il 2014 è stato un anno buono: ripetuti controlli da parte di Acea e dell’Asl hanno dimostrato la purezza dell’acqua e su sollecito continuo dell’amministrazione, l’Acea ha fatto interventi strutturali per migliorare il servizio idrico della città. Poi, capitolo scuole: “Abbiamo investito oltre 1milione di euro per le scuole: sono tenute bene per i fondi che abbiamo a disposizione”.
Il sindaco ha poi concluso il suo discorso leggendo una lettera che presto verrà affissa nelle strade della città:
 
“Buon Natale. Buon Natale a tutti voi. Mi rendo conto che augurare a tutti un Natale gioioso e sereno possa suonare stonato, soprattutto per coloro che stanno vivendo una drammatica quotidianità, che non consente di trascorrere le festività natalizie con la serenità che ognuno di noi meriterebbe. Siamo in periodo storico molto difficile, ma è proprio in questo momento, in cui il nostro Paese è prigioniero di una profonda crisi economica e sociale che tocca il lavoro, il reddito delle famiglie e le imprese, suscitando ansie, paure, incertezza e precarietà, che i sindaci diventano i principali destinatari delle richieste dei cittadini, anche al di là delle effettive responsabilità, dei poteri e delle risorse disponibili. Conosciamo da molto vicino le difficoltà dei cittadini, così come conosciamo la situazione in cui versano le finanze statali: stiamo facendo la nostra parte per risanarle, ma non accettiamo la riduzione dei servizi e l’aumento della pressione fiscale. È per questo che abbiamo scelto di utilizzare le risorse proprio per il mantenimento dei servizi: le nostre spese sono per gli asili nido, le scuole materne comunali, l’assistenza agli anziani e ai disabili, il sostegno alle famiglie indigenti, la promozione culturale, le politiche ambientali. E gli investimenti si concentrano sulle scuole, le strade, il verde.
 
Quello che vogliamo è una città che sia vivace, bella e accogliente, che sappia dare risposte ai cittadini, ai giovani e agli anziani, alle donne e ai bambini, alle classi disagiate, agli immigrati, alle realtà commerciali, a coloro a che chiedono cultura, a chi esige il rispetto delle tradizioni, alle migliaia di turisti che ogni anno si recano a Genzano per ammirare la città e le sue manifestazioni più importanti: il tutto, nel rispetto del territorio e dell’ambiente che ci circonda, perché soltanto così si può costruire una città che sia davvero a misura d’uomo.
 
Ecco, cari cittadini, siamo consapevoli delle difficoltà del nostro Paese ma siamo certi delle tante risorse ed energie che possiamo mettere in campo. Possiamo farcela se tutti diamo il meglio di noi stessi. Farcela per non lasciare nessuno indietro e per dare ai nostri giovani l’opportunità di scommettere sul futuro. Farcela perché questa è la nostra città, dove siamo nati e dove risiediamo, la città che amiamo.
 
Voglio augurare un buon Natale innanzitutto a chi non ha un lavoro stabile e a chi sta attraversando un periodo di difficoltà economica, perché a loro va l’auspicio che possano, prestissimo, ritrovare la serenità.
 
Buon Natale alle donne e agli uomini di Genzano, braccia e menti infaticabili, dentro e fuori casa, motore propulsivo dell’intera comunità.
 
Buon Natale agli anziani, custodi delle nostre radici e di una memoria storica che è insegnamento di vita e al bisogno non fanno mai mancare il loro discreto aiuto alla famiglia.
 
Buon Natale a tutti i nostri giovani, che meritano la fiducia e l’opportunità di restare nel nostro Paese.
 
Buon Natale ai bambini, la nostra più grande ricchezza, affinché abbiano occhi attenti e cuori aperti ad accogliere solo esempi positivi e costruttivi per il loro futuro.
 
Buon Natale e un grazie sincero alle associazioni e al volontariato locale, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Polizia locale, alla Protezione civile, ai Consiglieri e a tutti i dipendenti comunali, per il loro contributo al funzionamento dei servizi e alla realizzazione degli eventi nella nostra comunità.
 
Auguro a tutti i miei concittadini un Natale sereno e un anno migliore. Lo faccio con la speranza che la solennità di questa festa possa alimentare l’amore per la nostra comunità e la volontà di contribuire tutti insieme e senza sterili contrasti alla costruzione del nostro futuro. Una comunità unita e partecipe è il regalo più bello che un Sindaco possa desiderare per Natale.
 
Grazie a tutti voi”.
 
Il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per gli interventi di manomissione del suolo pubblico e la rateazione e dilazione di pagamento dei ruoli suppletivi per gli anni 2009-2014 di Tarsu, Tares e Tari.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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