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Redazione
Genzano di Roma (RM) – Il direttore Tecnico Nazionale della Scuola Italiana Budo M° Pietro Bernardi annuncia una serie di importanti novità in calendario già per questo mese di agosto.
“La prossima lezione di Karate stile Goju Ryu di Okinawa – dice Pietro – si terrà l'11/08/2014 presso il Meeting di Genzano di Roma. Andremo a studiate Il Taiso, Kakie, Kotekitae, Sanchin, Gekisai Dai Ichi e il suo Renzoku.
Inoltre vi volevo ricordare che il 24 agosto andremo in Abruzzo a fare un allenamento di Karate insieme al grande Maestro Alberto Evangelistan 9° dan. Mentre il 28 di agosto si partirà per Campitello Matese per il Campus estivo Mivass. Novità per l'anno 2014/2015 stage mensili di Kobudo di Okinawa sia per principianti che per avanzati con cadenza mensile. Lezioni di Giappone tecnico. Si studieranno gli ideogrammi ed i loro significati di tutte le parole inerenti al Karate e al Kobudo. Allora spero di vedervi presto e numerosi”. Un invito molto importante quello di Pietro Bernardi perché la disciplina del Karate ha innumerevoli benefici e educare i propri figli ad un approccio con le arti marziali porta conseguentemente ad una crescita sana.
Al Meeting di Genzano di Roma, a partire da settembre, partono i corsi di Karate tenuti proprio dal Maestro Bernardi. E’ possibile contattare Pietro Bernardi su FB o direttamente il centro Meeting di Genzano di Roma per informazioni.
Il Karate per i bambini:
Un bambino ha necessità di imparare a conoscersi, di percepire le varie parti del suo corpo, di individuare le stesse componenti corporee nei suoi simili. Attraverso il movimento nelle varie direzioni può cominciare a percepire gli elementi dello spazio che lo circonda, ad apprendere in modo semplice le varie forme geometriche, a strutturare il reale fino ad imparare ad orientarsi. Riconoscere con prontezza e facilità la destra e la sinistra, prima su se stessi e poi sugli altri, vale a dire sviluppare la propria lateralità, può sembrare banale all’occhio di un adulto, mentre costituisce un’acquisizione davvero importante nel bambino. Ecco che l’esecuzione dei più semplici kata, gli esercizi codificati di forma del karate, che si sviluppano specularmente nelle varie direzioni impegnando in modo simmetrico tutto il corpo, costituiscono per il karateka di giovane età un divertente mezzo di conoscenza oltre che un corretto ed equilibrato esercizio fisico. La consapevolezza delle proprie risorse, l’accettazione dei propri limiti, il desiderio di migliorarli accettando l’insegnamento di chi ha maggiore esperienza, la capacità di mettersi in gioco nell’affrontare le difficoltà, rappresentano obiettivi che ogni genitore vorrebbe vedere raggiunti nei propri figli. La disciplina sportiva, in questo caso il karate, diventa la metafora del vivere; la palestra dove si consuma, solo in modo figurato, il rito del combattimento, diventa il luogo dove si apprende che affrontare il prossimo significa prima di tutto rispettarlo, comprenderlo, accettarlo. Niente colpi bassi o lotte furibonde: un bambino impara solamente a controllarsi e ad esprimersi, ad affrontare piccole difficoltà, a conoscere se stesso per poter poi conoscere gli altri, a vincere la timidezza o a frenare la propria esuberanza. (Tratto dalla rivista scientifica "Sport e Medicina")
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