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GENZANO BALLOTTAGGIO 2016, GABBARINI: "CARI GENZANESI, GRAZIE!"

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Tempo di lettura 3 minuti "Abbiamo una storia, una tradizione che non può essere dimenticata e infangata da chi non conosce la storia né l'attualità della nostra città".

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Red. Politica

Genzano (RM) – Comizio di chiusura per il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini in una piazza Frasconi bagnata da qualche goccia di pioggia ma piena di persone che con la loro presenza hanno “scaldato” gli interventi e il saluto del primo cittadino in vista del ballottaggio di domenica 19 giugno.
E proprio con un “grazie ai genzanesi” è iniziato l’intervento di Gabbarini il quale si presenta alla sfida finale sostenuto da un’ampia e compatta coalizione di centrosinistra e che al primo turno ha riscosso ben 5.285 consensi pari al 42,67%. “Confermiamo questo successo domenica 19 giugno – ha detto il sindaco – confermiamo il voto a questa  maggioranza che si presenta così com’è: una coalizione plurale e coesa fatta di donne e uomini d’esperienza e tanti giovani pieni di progetti” Poi Gabbarini ha passato la parola a Virgilio Seu, “amico e compagno di tante battaglie in Consiglio comunale per la difesa della storia, della libertà e della democrazia nella nostra Città”.

Seu ha ribadito senza mezzi termini: “Abbiamo difeso la democrazia e partecipazione della nostra città. Questo ballottaggio sarà la scelta tra due mondi – ha continuato – da una parte la storia di Genzano, la storia solidale di questo popolo e dall’altra parte un finto rinnovamento rappresentato dai grillini in maniera oscura e con logiche aziendalistiche. I vari sindaci se non obbediscono agli ordini dall’alto vengono sospesi o espulsi è questa la sorte che tocca a chi non è davvero libero ed è per questo che il 19 giugno i cittadini di Genzano si troveranno di fronte alla scelta fondamentale per il futuro della città. Insieme, tutti, dobbiamo combattere una nuova battaglia per la democrazia e respingere chi getta fango e discredita la città parlando di mafia che a Genzano non è mai esistita. Importante è invece difendere – ha concluso Seu – la correttezza istituzionale che ci contraddistingue e che ci aspetteremmo da una rappresentante delle istituzioni:  il popolo genzanese è una cosa seria!" Infine Seu ha detto: “Il cinque stelle parla di reddito di cittadinanza ma le amministrazioni che si sono succedute finora a Genzano hanno fatto un intervento di sostegno al sociale pesantissimo perché abbiamo sempre investito sul sociale e riteniamo che quello che debba essere garantito sia il lavoro perché sul lavoro si basa la dignità delle persone e grazie al volontariato diffuso e il sistema parentale riusciamo a sostenere e difendere i nostri cittadini!”

Poi Gabbarini ha passato la parola alle giovani candidate: “Grazie a voi stiamo realizzando il rinnovamento!” Federica Lattanzi emozionata ma con le idee molto chiare ha salutato la piazza: “Come sicuramente si sente dalla mia voce – ha detto –  è la prima volta che parlo in pubblico e per la prima volta Genzano vede concludersi la campagna elettorale con tanti giovani. Dunque non dobbiamo farci confondere da chissà quale stravolgimento perché il cambiamento vero, quello sano, siamo noi ! Un cambiamento che però non stravolge la nostra storia perché noi rappresentiamo un rinnovamento con solide radice familiari e con questo spirito conquisteremo la fiducia anche delle persone più contrarie: il 19 andiamo tutti nel verso giusto! Genzano ha sempre brillato e non ha bisogno di altre stelle. La città insieme a tutti cittadini  continuerà a brillare di luce propria”.
Anche la giovane Martina Ortolani ha parlato in piazza: “E’ una grande emozione parlare nella piazza di Genzano, il paese che mi ha visto nascere e crescere. Con orgoglio rivendico questa mia appartenenza anche a una militanza politica iniziata nella sinistra giovanile. Dico grazie ai valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia, valori basati sull’impegno civico . Flavio Gabbarini ha amministrato bene, io insegno in una scuola privata ed è stato inevitabile il mio impegno nel settore sociale sotto tutti i diversi aspetti: pesano sul bilancio 3milioni di euro sul sociale di cui 500 mila sugli asili nido, si è partecipato a bandi che hanno permesso la ristrutturazione di alcuni edifici scolastici. Questi – ha concluso –  sono tutti dati che ci dimostrano come c’è da parte di questa amministrazione un impegno sul futuro e sui nostri figli . Poi  il sostegno alle famiglie in difficoltà come ad esempio le borse lavoro che offrono l’opportunità di non perdere la dignità del lavoro”. 
 
L’arrivederci di Gabbarini: "Questo comune si è sempre distinto per le battaglie sociali, abbiamo resistito nei confronti del fascismo, abbiamo partecipato in massa alla difesa della democrazia. Tutti si sono rimboccati le maniche per ricostruire questa città, il tessuto sociale, civico ed economico. Le Amministrazioni hanno sempre avuto la capacità di guidare il cambiamento grazie alla grande collaborazione di tutto il Consiglio comunale. Non c'è stato uno sviluppo sconsiderato, ma siamo sempre stati in grado di mantenere la vivibilità, i servizi e lo stato sociale. Tutto questo è stato possibile grazie a tutte le forze politiche e associative. Abbiamo una storia, una tradizione che non può essere dimenticata e infangata da chi non conosce la storia né l'attualità della nostra città". Il sindaco ha salutato tutti i presenti, tra cui ex primi cittadini e sindaci dei comuni limitrofi, senatori e deputati del Pd in piazza ad ascoltarlo. Lui li ha ringraziati del sostegno. “Siamo tutte persone perbene – ha detto – la mafia non fa parte del nostro vocabolario perché noi le mafie le abbiamo sempre combattute e contrastate”. Domenica al voto con Flavio Gabbarini nel verso giusto.  

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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