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Redazione
Genova – Dal 9 ottobre le studentesse e gli studenti dell'Unione degli Studenti Genova si stanno adoperando per portare aiuto nelle zone alluvionate e stanno organizzando una mobilitazione per sabato 18 contro la devastazione ambientale e per richiedere massicci investimenti nella riqualificazione territoriale.
“Il 9 ottobre Genova è stata colpita da un alluvione di proporzioni disastrose che ha distrutto interi quartieri della città, causando la morte di un uomo di 57 anni. Questo a soli 3 anni di distanza dall'alluvione che colpì la città il 4 novembre provocando la morte di 6 persone. In questi giorni centinaia di studentesse e di studenti hanno portato la loro solidarietà attiva nelle zone alluvionate aiutando gli abitanti a sgomberare le loro case dal fango." – dichiara Danilo Lampis coordinatore nazionale dell'unione degli Studenti – "La solidarietà attiva non basta però: dietro a questo tragico evento ci sono delle cause e delle responsabilità precise, da anni le istituzioni scelgono di finanziare le grandi opere invece di fare piccole opere che permettano di contenere il dissesto idrogeologico della città! Ora è necessario innanzitutto rompere il patto di stabilità per permettere alla città di riprendersi!””
“L'approvazione dello Sblocca Italia non fa altro che peggiorare lo situazione attuale” – continua Riccardo Laterza, portavoce nazionale di rete della Conoscenza – “destinare solamente 110 milioni per le opere di riqualificazione territoriale a fronte dei quasi 10 miliardi di euro sbloccati per le grandi opere è totalmente insufficiente oltreché scandaloso. Sarebbe necessario reinvestire i fondi per le grandi opere in opere che possano arginare le devastazioni prodotte in questi anni: pulizia dei letti dei fiumi, rifacimento degli argini e rinboschimento”
“Gli studenti genovesi e tutta la cittadinanza saranno in piazza sabato 18 ottobre” – dichiara Alberto Campailla portavoce di Link Coordinamento Universitario – “per richiedere un assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e un immediato intervento sul territorio genovese per fare in modo che ogni 3 anni non ci si ritrovi nelle vie di Marassi, Molassana, Staglieno con una pala in mano per spalare il fango dell’alta velocità e per commemorare l’ennesima vittima della devastazione ambientale.”
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