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GENOVA – E' stato fermato il padre della ragazzina accoltellata ieri all'addome e agli arti. L'uomo, un ecuadoriano pregiudicato per maltrattamenti in famiglia, è stato fermato nella notte al termine di un lungo interrogatorio durante il quale è caduto più volte in contraddizione.
L'uomo era stato sottoposto a interrogatorio in questura dopo che aveva portato la ragazzina all'ospedale con ferite d'arma multiple, una all'addome più profonda e le altre alle braccia. Il padre della ragazzina aveva detto alla polizia che la ragazzina era rimasta ferita mentre lui litigava con un uomo, un maghrebino, a un distributore di benzina in via Teglia, dove però non sarebbero state trovate tracce di sangue. La sua versione secondo i primi riscontri della polizia presentava troppe contraddizioni: l'ecuadoriano, per esempio, non è riuscito a spiegare perché la figlia ferita sia stata trasportata portata in ospedale qualche ore dopo il ferimento e si è giustificato dicendo che si era accorto una volta a casa che la figlia perdeva sangue. Molte le incongruenze come la collocazione delle ferite: la ragazzina, alta 1 metro e 50 presentava ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante l'aggressore fosse stato descritto come un uomo alto 1 metro e 80 centimetri.
E' ancora giallo sul movente del ferimento della ragazzina. Per l'episodio il padre è in stato di fermo dalle una della scorsa notte. L'uomo, che non ha confessato, risulta essere dedito all'alcol e in passato era stato accusato di maltrattamenti in famiglia e su minori. L'accoltellamento sarebbe avvenuto nella casa dell'uomo, a Lavagna.
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