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La vicenda giudiziaria è la seguente: Luca Bettonte, numero uno di Erg, aveva fatto ricorso alla Corte d’Appello di Genova per ridurre l’assegno di mantenimento accordato alla ex moglie in sede di divorzio. Bettonte aveva anche chiesto la restituzione delle ingenti somme versate all’ex coniuge sul presupposto che il patrimonio mobiliare e immobiliare della stessa e il contributo versato per il mantenimento del figlio fossero sufficienti a far dichiarare la ex consorte economicamente autonoma. La ex moglie, Patrizia Barbato, si era difesa spiegando di aver sacrificato la propria carriera per far crescere professionalmente il marito. La Corte d’Appello di Genova, in palese contrasto con la sentenza della Corte di Cassazione del maggio scorso, ha deciso che l’assegno di divorzio dovrà rimanere proporzionato al tenore di vita avuto durante il matrimonio. A sostegno della decisione i giudici liguri pongono la difficoltà per la ex moglie di ricollocarsi nel mondo del lavoro e ciò a prescindere dalla sua autosufficienza economica. Il tenore di vita avuto durante il matrimonio torna quindi a essere criterio decisivo per il diritto all’assegno di mantenimento divorzile, nonostante i giudici di Cassazione, meno di un anno fa, lo avessero ritenuto non più applicabile. Un vero e proprio terremoto giurisprudenziale destinato a placarsi con la sentenza che verrà emessa sul punto nelle prossime settimane dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione
Susanna Donatella Campione
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