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di Christian Montagna
Napoli – Si sarebbe dovuta giocare la finale di Coppa Italia il 3 Maggio scorso tra Fiorentina e Napoli, in un clima festoso e allegro ma fu tutto tranne che questo. La vicenda che vede colpito il giovane tifoso Ciro Esposito, ucciso da un colpo di pistola prima di accedere allo stadio durante l’imboscata tesa ai partenopei, vede coinvolto anche Gennaro de Tommaso detto Genny a’ carogna. Il capo ultrà che quel giorno tentò di sedare gli animi ribelli dei tifosi, discutendo con i giocatori del Napoli sul da farsi, in pochi giorni diventò il mostro d’Italia. Televisioni e giornali, in un accanimento di massa si scagliarono a più non posso contro questo personaggio e contro la tifoseria partenopea. Accusato dei disordini avvenuti all’interno e all’esterno dello stadio Olimpico, il capo ultrà si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Rosaria Monaco. Conosciuto da tutto lo stivale come il simbolo della malavita e della criminalità, Genny sta scontando ai domiciliari il concorso in resistenza a pubblico ufficiale ,la violazione delle norme che puniscono l’istigazione al lancio di oggetti e l’esibizione di magliette con scritte inneggianti alla violenza.
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