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Redazione
Gela (Caltanissetta) – Dopo 14 anni dall'omicidio del giovane 22enne Orazio Sotti, i poliziotti del commissariato di Gela (Caltanissetta) sono riusciti a scoprire i colpevoli.
Su richiesta del padre del ragazzo gli agenti hanno riaperto il caso che, nel 2011, era stato archiviato come "ad opera di ignoti".
Seguendo la pista passionale, gli investigatori sono arrivati a due fratelli di Niscemi Giuseppe e Salvatore Cilio (Caltanissetta) di 38 e 36 anni, entrambi pregiudicati.
L'inchiesta, denominata "Cold Case", ha fatto luce sul perché i due decisero di eliminare il ragazzo: Orazio detto Salvatore, considerato in paese un dongiovanni, avrebbe sedotto le ex fidanzate dei due suoi compaesani, sulle quali i fratelli ritenevano di poter vantare una sorta di arcaico diritto di proprietà.
Quelle relazioni avrebbero provocato la reazione del fratello più grande, che si trovava in carcere per altri reati, tanto da indurlo a concordare con il più piccolo l'uccisione di Sotti perché quel "fimminaru" li aveva disonorati.
Il giovane venne ucciso a Gela, nel garage della sua abitazione, poco dopo la mezzanotte del 23 dicembre 2000, con sette colpi di pistola.
All'epoca non fu individuato alcun testimone oculare dell'omicidio ma, i poliziotti, risentendo tutte le persone interrogate al tempo, hanno trovato alcune discordanze nelle dichiarazioni e anche conferme sul possibile movente, incastrando i due fratelli ora finiti in carcere.
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