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GALLICANO NEL LAZIO: LO SCANDALO DEL CIMITERO "FATTO IN CASA"… COMUNALE

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Tempo di lettura 4 minuti Gianni Veroni nella doppia veste di: socio di maggioranza di una delle imprese ATI proponente il progetto e all'epoca Presidente del Consiglio comunale di Gallicano.

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LEGGI ANCHE: GALLICANO NEL LAZIO, CIMITERO IN ODORE PD: 120 MILA LOCULI PER 6 MILA PERSONE. CONSEGNATO IL DOSSIER ALLE AUTORITA'

 

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio (RM) – Una nebulosa alquanto articolata, tra atti, delibere e consigli comunali che hanno solo alimentato immensi sospetti in merito al progetto cimiteriale del Comune di Gallicano nel Lazio di cui l’Osservatore d’Italia aveva già approfondito la situazione. "L’ecomostro”, così ribattezzato da tutte le associazioni, aveva scatenato il totale disappunto per un’opera maestosa che si intende mettere in cantiere.

Il camposanto da 120 mila loculi troverebbe posto in località Passerano, dove sempre la stessa amministrazione di Gallicano nel Lazio era intenzionata, e forse lo è tutt’ora, a realizzare anche la Centrale a Biogas, che disterebbe, quest'ultima, solo 400 metri dalle abitazioni di Valle Martella a Zagarolo.

Il dossier consegnato alle istituzioni. I consiglieri comunali Mario Galli Capogruppo “Progetto Comune”, Fabrizio Betti “Progetto Comune” e Lucia D’Offizi Capogruppo “PDL” del Comune di Gallicano avevano portato a conoscenza delle Autorità, un corposo dossier, inviato esattamente un anno fa – 23 giugno 2014 – chiedendo alla Guardia di Finanza, alle cariche istituzionali dei Governi italiano ed europeo, alle Procure di Tivoli, Roma, Napoli e Lazio, a tutti i gruppi consiliari della Regione Lazio, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, alla Regione Campania, al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Regione Lazio, di Palestrina, Gallicano nel Lazio, oltre alla Questura di Roma, di verificare gli atti che sovrastano questo progetto faraonico.

Verifiche e presunti conflitti d’interesse.
La vicenda della realizzazione di un cimitero comprensoriale nel Comune di Gallicano nel Lazio, ancora risulta alquanto complessa e fotografa una nebulosa e a tratti una pittoresca gestione amministrativa, tanto che sono state presentate due interrogazioni, una al Regione Lazio, l’altra in Parlamento. Il nostro giornale aveva già riportato e messo a conoscenza dell’opinione pubblica la ”particolarità” emersa da questo progetto che si vuole portare a compimento nel comune di Gallicano nel Lazio in un polmone verde a ridosso di Roma, che cementificherebbe 63 ettari di campagna romana.

La singolare coincidenza che emergeva dai documenti resi noti dai consiglieri di opposizione riguardava le notizie ottenute da risultanze di visura camerale, dove il socio di maggioranza di una delle imprese facenti parte dell’ATI proponente il progetto, precisamente la AET srl, risultava essere l’Avv. Gianni Veroni che, all’epoca della citata delibera di Giunta 32/2013, ricopriva la carica di Presidente del Consiglio Comunale di Gallicano nel Lazio, nonché consigliere delegato al reperimento risorse investimenti pubblici/aspetti legali inerenti all’urbanistica e locale segretario del PD.

Interrogazioni Regionale e Parlamentare. Troppe domande sono rimaste ad oggi senza risposta, tanto che sono state presentate due interrogazioni una alla Regione Lazio dello scorso 24 giugno 2015 a firma dei consiglieri del M5S, Denicolò, Porrello e Perilli. Ed un’interrogazione con risposta scritta al Parlamento presentata l’11 giugno 2015 dagli onorevoli Daga, Terzoni, De Rosa, Segoni, Busto, Mannino, Zolezzi, Frusone e Vignaroli indirizzata al Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, al Ministro dell'Interno.

L’interrogazione parlamentare ripercorre la storia del progetto del cimitero comprensoriale da 120mila loculi, attraverso un project financing che prevede un investimento iniziale di circa 50 milioni di euro (primo stralcio) per un totale di circa 160 milioni di euro, da realizzare nella tenuta Agro-Patrimoniale di Passerano per una superficie di 60 ettari, che sorgerà sulla tenuta agricola di Passerano sottoposta a vincolo ambientale dalla Regione Lazio, considerata l'ultimo polmone verde alle porte di Roma Est, pezzo di rilevanza storica dell'Agro Romano.

I firmatari fanno emergere come mal si comprende l'opportunità di stravolgere la naturale vocazione agricola e zootecnica di un territorio costruendo un cimitero di 120 mila loculi per un paese che conta, a malapena, 6 mila abitanti. Ma non solo, perché nell’interrogazione viene sollevato il passaggio cruciale (riportato anche dal nostro giornale) che a proporre la colata di cemento che sottrarrà 60 ettari di verde ai mille della tenuta di Passerano è un'associazione temporanea d'impresa (Ati) nella quale figura anche l'AET Srl di cui diviene socio di maggioranza il 19 marzo 2013 Giovanni Veroni, all'epoca Presidente del Consiglio comunale di Gallicano nel Lazio, che ha proposto al Comune di costruire con capitale privato, il mega cimitero in cambio di una concessione trentennale, con l'obiettivo di recuperare l'investimento attraverso i ricavi di gestione, come scritto nel bando di gara, "derivanti dalle future vendite", in sostanza la cessione dei loculi.

I ministri interrogati vengono messi a conoscenza, qualora non lo fossero, di questa oscura vicenda, e viene chiesto loro se non ritengano opportuno assumere iniziative al fine di valutare che il progetto di cui in premessa non sia in contrasto con la presenza di vincoli di carattere ambientale, paesaggistico, idrogeologico e per la tutela dei beni di interesse culturale, anche alla luce dello straordinario valore del Castello di Passerano, una fortezza del XIV secolo appartenuta a famiglie patrizie romane, ma dell'area archeologica di Gabi, con il tempio di Giunone Gabina, nonché di altri ritrovamenti archeologici e studi che rendono la zona particolarmente ricca di storia. Inoltre nel testo si chiede anche se sia stato acquisito nel procedimento di approvazione del progetto di project financing il parere delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica, territoriale e della salute dei cittadini così come previsto dalla legge n. 241 del 1990.
In fondo nel Dossier spedito dai consiglieri di opposizione del Consiglio comunale di Gallicano nel Lazio chiedevano di svelare il mistero….. “per il quale l’attuale maggioranza – in continuità con la precedente, essendo sempre gli stessi identici amministratori a decidere – ha nel realizzare un progetto che andrebbe a stravolgere irrimediabilmente un territorio tutelato da vincoli cogenti, che va contro gli esiti di un Consiglio comunale straordinario aperto, che viene assunto con procedure amministrative poco chiare e trasparenti e che determina una movimentazione di denaro e capitali non in linea con le disponibilità di una piccola comunità di 6 mila abitanti, quale è il comune di Gallicano nel Lazio (il progetto, una volta completato, comporterebbe la realizzazione di 120.000 loculi cimiteriali, su un’area espropriata di oltre 60 ettari, per un valore complessivo dell’investimento di 160 milioni di euro)".


Si attendono dunque risposte dalle Istituzioni su una vicenda che resta ancora avvolta da un assurdo silenzio istituzionale. A tal proposito l'Osservatore d'Italia invierà il presente articolo all'Autorità Anticorruzione per vedere se almeno questo organo deputato all'analisi degli appalti e alla verifica del loro corretto iter riesca a sciogliere quella che sembra essere una ingrovigliata matassa.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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