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A.P.
Il Partito dei Comunisti Italiani della provincia di Latina aveva annunciato i propri sospetti su una possibile crisi industriale alla Pozzi Ginori di Gaeta. Dopo la notizia di 50 esuberi dichiarati nella riunione del 6 marzo – è tornato sul tema, affermando in una nota: "L'incubo del ridimensionamento diventa realtà. Chiediamo l'intervento delle istituzioni per scongiurare l’ennesima crisi industriale. Nella riunione di ieri, martedì 6 marzo, l’azienda ha comunicato la decisione di intervenire entro aprile, con procedure non ancora definite, nei confronti di 50 dipendenti ritenuti in esubero. Risultato che fa presagire il ridimensionamento e che il Pdci provinciale temeva alla vigilia dell’incontro, visto che non erano stati forniti alle organizzazioni sindacali i dati riguardanti il nuovo piano industriale. L’azienda giustifica la scelta col fine di stabilizzare l’organizzazione produttiva interna e mantenere l’obiettivo di miglioramento della percentuale di rese (scarti). I percorsi che si prospettano sono il prepensionamento (se tra i dipendenti c’è chi gode dei requisiti previsti dalla nuova legge), la cassa integrazione o la mobilità. La situazione arriva dopo un periodo volutamente reso inattivo, sovvertendo tutte quelle iniziative che avevano portato lo stabilimento ad essere definito il fiore all’occhiello del Gruppo Sanitec. Non si è prodotto sviluppo, si è lasciato trascorrere tempo senza innovare i processi produttivi, malgrado gli allarmi lanciati da alcuni dipendenti e associazioni. I vertici aziendali devono spiegare perché la situazione è precipitata: la previsione di calo delle commesse doveva essere affrontata con misure di maggior efficienza del processo produttivo e non scaricando su 50 dipendenti responsabilità dirigenziali. In un periodo di crisi come l’attuale, o si persegue l’obiettivo dell’innovazione o si colpisce il lavoro e l’economia locale. Le istituzioni, da parte loro, sono state assenti: un intervento per rendere certi i tempi della realizzazione del collegamento dell’area industriale al porto e la costruzione di un deposito di caolino nel porto stesso, poteva migliorare le prospettive dell’azienda, che tra l’altro non sembra aver mai preso in considerazione l’utilizzo di una parte dell’area per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Questo considerati i consumi elettrici e la potenza richiesta che supera i 1.500 kW. Il Pdci provinciale chiede un intervento urgente delle istituzioni per gestire al meglio l’attuale fase che sembra essere l’inizio di un cammino destinato al ridimensionamento dell’attività produttiva, con la conseguente ricaduta sull’intera economia di Gaeta e del Golfo".
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