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Latina

GAETA, CRISI PANAPESCA: L'AZIENDA ACCOGLIE LA RICHIESTA DI CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA

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Tempo di lettura 3 minuti La nuova posizione aziendale, ottiene il plauso dei sindacati e dei lavoratori, arriva poco dopo l’incontro istituzionale tra le parti, tenutosi il 26 marzo u.s.

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Redazione

Gaeta (LT) – Buone notizie per i lavoratori della Panapesca dal Tavolo  di Concertazione  per la Salvaguardia Occupazionale. Convocato dal Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, l’importante incontro si è svolto nella mattinata del 28 marzo 2013, presso l’Aula Consiliare del Palazzo Comunale  e ha visto la partecipazione del Primo Cittadino, dell’Assessore alle Crisi Aziendali della Provincia di Latina Silvio D’Arco, del Presidente del Consorzio Sviluppo Industriale Sud Pontino Salvatore Forte, del Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola, e di Luca Lombardo in rappresentanza della sigla sindacale UILA – UIL Latina e  Eugenio Siracusa per la FLAI – CGIL Latina.

Grande novità la presenza della Società Panapesca S.p.A. con i delegati Pirano, responsabile della produzione,  e D’Ottavi responsabile di vendita: è  la prima volta che partecipa dall’inizio della crisi e dall’avvio da parte del Sindaco Mitrano del Tavolo di Concertazione tra le parti.  La buona notizia scaturita da questo incontro istituzionale  è l’accoglimento da parte dell’azienda della richiesta di Cassa Integrazione in deroga per il periodo dall’1/04/2013 al 31/07/2013, avanzata e sostenuta con forza dalle maestranze sindacali. Tale nuova posizione aziendale, che ottiene il plauso dei sindacati e dei lavoratori, arriva poco dopo  l’incontro istituzionale tra le parti, tenutosi il 26 marzo u.s.   presso l’Assessorato al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, al termine del quale la Società Panapesca S.p.A. ha revocato la procedura di mobilità avviata l’11 gennaio 2013. Altro dato nuovo registrato positivamente dalla riunione istituzionale  è la dichiarazione di volontà dell’Azienda di far parte in modo attivo del Tavolo di Concertazione.

Con l’incontro odierno cade, quindi,  un altro mattone di quel  muro che sino ad oggi ha impedito il confronto tra lavoratori ed imprenditori: si inizia a collaborare fattivamente per trovare le soluzioni migliori al fine della salvaguardia occupazionale.
“Grazie alla forte sinergia  con il Sindaco Mitrano e le istituzioni – dichiarano le maestranze sindacali – l’Azienda fa un passo indietro e accetta di avviare le procedure per la Cassa Integrazione in deroga. Inizia così un percorso che consente ai dipendenti di restare strettamente collegati all’azienda, infatti nella nuova condizione essi potrebbero trovare più possibilità di reinserimento lavorativo”. “Il Tavolo di Concertazione – aggiungono le sigle sindacali – adesso deve essere in grado di mettere la Società Panapesca, il Comune ed il Consorzio Industriale, depositario dei progetti di sviluppo, nelle condizioni di poter elaborare in modo concordato queste alternative di lavoro”.

Il Sindaco Mitrano esprime grande soddisfazione per il risultato positivo prodotto dal Tavolo di Concertazione: “Tutti gli sforzi sino ad oggi compiuti non sono stati vani  – afferma il Primo Cittadino – l’apertura dell’Azienda verso una governance con i sindacati e  con tutti gli attori del Tavolo rappresenta un grande risultato per i lavoratori. Vanno riconosciuti in questa azione di salvataggio dei posti di lavoro, e quindi di decisivo sostegno ai lavoratori,  soprattutto i meriti delle maestranze sindacali che hanno dimostrato grande impegno e professionalità nelle trattative con la Società Panapesca”.

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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