GAETA AFFRONTA L'IMU IN CAMPAGNA ELETTORALE, 3,5 PER MILLE SULLA PRIMA CASA

Redazione

“Nessuno dei candidati parla della nuova tassazione introdotta dal Governo, ovvero l’Imu. Noi possiamo farlo perché abbiamo portato ordine nel bilancio comunale”.

Il Sindaco Raimondi illustra la politica finanziaria che intende perseguire nei prossimi cinque anni spiegando come la sua Amministrazione utilizzerà lo strumento della leva fiscale alla luce delle nuove disposizioni del Governo Monti.

“L’illusione del centrodestra nazionale di abbassare le tasse e creare nuovi posti di lavoro è svanita: la pressione fiscale è aumentata così come la disoccupazione. Questa Amministrazione è stata capace di risanare il bilancio applicando dei semplici ed efficaci princìpi: spendere quello che effettivamente entra nelle casse comunali, usare bene le poche risorse a disposizione e combattere l’evasione e l’elusione tributaria – dichiara il Sindaco Raimondi – Inoltre, non aumenteremo neanche l’Irpef”.

“Tornando all’Imu, il Governo Monti ha stabilito per la prima casa la quota del quattro per mille con la possibilità per i comuni di aumentare fino al sei. Per le altre abitazioni si parte dal 7,6 per mille e si può salire o scendere di tre punti. In questo caso, però, bisogna tenere conto che il 3,8 andrà allo Stato qualsiasi sia la decisione che l’ente comunale prenderà. Il nostro intento è di venire incontro ai proprietari di prime case fissando l’Imu al 3,5 per mille: siamo l’unico comune della zona ad aver diminuito questa imposta. Quando si hanno i conti in ordine non hai bisogno di aumentare le tasse, ma puoi venire incontro ai cittadini con l’alleggerimento della pressione fiscale sulla prima casa che, dopotutto, è ciò che abbiamo fatto con l’Ici negli scorsi anni prima dell’abolizione – aggiunge Raimondi – Per quanto riguarda le altre case, porteremo l’Imu al 9 per mille ma vogliamo premiare coloro che affittano casa, con un contratto regolare, o la danno in uso ad un parente di primo grado portando l’imposta al 7,6 per mille. Non possiamo abbassare di più perché il 3,8 in ogni caso va allo Stato. Stiamo mettendo in campo uno strumento per evitare che la fuga da Gaeta avvenga a causa di affitti alti e per immettere sul mercato un maggior numero di immobili”.
 
“Tutto questo è possibile grazie al risanamento dei conti comunali che rappresenta la base della crescita non solo di Gaeta ma anche dell’intero Paese. Nella nostra città, negli ultimi cinque anni, abbiamo intrapreso la strada giusta anche durante un periodo di crisi economica che non è ancora finito – conclude il Sindaco – La nostra saggia ed efficace gestione ci ha permesso di ridurre la pressione fiscale senza operare tagli ai servizi, alla cultura e alle opere pubbliche ma mantenendo invariati i livelli ed anzi aumentando la qualità dell’offerta turistica per sostenere un settore che diventerà la fonte di reddito primaria dei gaetani nel prossimo futuro”.