FROSINONE, SANITA': COLLASSO E FALLIMENTO DELL'ATTO AZIENDALE DELLA ASL

Pronto Soccorso al collasso, disservizi tecnici-gestionali, posti letto insufficienti rispetto alla normativa vigente, personale medico e paramedico sotto organico, tempi lunghi anche per prenotazioni urgenti e ricorsi di cittadini, in crescente aumento, al Tribunale del malato.

Redazione

Frosinone – “Ciò che sta succedendo nella sanità è alquanto assurdo e paradossale – afferma la presidente della commissione consiliare Servizi Sociali e Sanità, Ombretta Ceccarelli, – condivido pienamente gli interventi del consigliere regionale Mario Abruzzese e dei sindaci della provincia sull’atteggiamento provocatorio del manager della Asl di Frosinone riguardo il fallimento dell’atto aziendale e delle linee guida generali organizzative. La nuova sfida del rinnovamento del sistema integrato di interventi e servizi sanitari, tanto osannata in campagna elettorale da Zingaretti, è mancata sin dall’inizio. Il vero cambiamento – prosegue la Ceccarelli – è nella capacità di mettersi a disposizione e trovare le soluzioni perseguibili in collaborazione con istituzioni, associazioni di categoria e comitati di cittadini che conoscono in modo approfondito le criticità del territorio. Purtroppo, dalla nomina del nuovo manager della Asl, è mancata la concertazione necessaria per un vero progetto di crescita in piena condivisione, in quanto le problematiche sanitarie sono aumentate proprio dall’insediamento del centrosinistra alla Regione nel nosocomio del capoluogo e di tutta la provincia. Pronto Soccorso al collasso, disservizi tecnici-gestionali, posti letto insufficienti rispetto alla normativa vigente, personale medico e paramedico sotto organico, tempi lunghi anche per prenotazioni urgenti e ricorsi di cittadini, in crescente aumento, al Tribunale del malato. In questa situazione di allarmismo e di tensione generale evidenziata da più parti, anche da rappresentanti del centrosinistra, il manager Suppa è deciso ad andare avanti da solo senza ascoltare sindaci e rappresentanti locali, riproponendo alla Regione un atto aziendale contestato e bocciato da tutti. Persino il ricorso accolto dal Consiglio di Stato, dell’attuale primario del reparto cardiologico di Sora, evidenzia che il criterio utilizzato sulle nomine dell’ex articolo 18 potrebbe essere a rischio, perché illegittimo. Quale oscura ragione spinge Suppa ad accettare queste decisioni? In virtù della trasparenza e della competenza penso che sia giunta l’ora di nominare, tramite l’AGENAF, una commissione composta da membri qualificati, non politici, che valutino i nuovi manager, non solo in base ai curricula presentati, ma anche sulla conoscenza del territorio. A tal proposito contatterò il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per discutere e approfondire, attraverso un tavolo di concertazione, questa drammatica situazione sanitaria che sta fortemente penalizzando il nostro territorio”.