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Angelo Parca
Frosinone – Il Pd ciociaro è unito col mastice o volge il fianco alle cinque stelle che hanno fatto man bassa di voti al livello nazionale e locale? In più con gli attacchi secchi al Pdl e contrattacchi poco d’effetto non si va da nessuna parte. Oltre ad alcune voci fuori dal coro, di chi l’opposizione non ha mai smesso di farla, pare che la partecipazione dei simpatizzanti, sia alle iniziative sia alla strategia politica locale, risulti poco soddisfacente. Poche voci strillano, di recente si è fatto sentire Maurizio Cerroni capogruppo Pd di Ceccano che capisce che di fronte ad una crisi del commercio, non solo di Ceccano, ma della provincia, il blocco totale del traffico non è proficuo ai fini di una ripresa economica e che quindi urge porre fine ai provvedimenti dei blocchi del traffico a favore di misure anti-smog per i commercianti esasperati dalla crisi. Grande compattezza che ha mostrato un radicamento forte del Pd al territorio c’è stata a Paliano: il Pd palianese ha incassato più del 40% alle regionali e intorno al 38% alle politiche. Non per questo bisogna abbassare la guardia, e è necessaria una compattezza e partecipazione agli eventi e iniziative che se non condivise rischiano di rendere poco vivace il centrosinistra ciociaro.
A Frosinone, probabilmente oggi si raccolgono i frutti di una gestione fallimentare: il bilancio è a rischio dissesto e l'amministrazione Ottaviani convocherà un consiglio in seduta straordinaria per discutere dei debiti dell’Ente che compresi i deficit sfiorano i 40 milioni di euro. Così a rischio sono i blocchi degli stipendi dei dipendenti comunali nei mesi di aprile e maggio. L'ex primo cittadino Michele Marini aveva rigettato nei giorni precedenti la responsabilità di questa situazione, addossando le maggiori responsabilità alla Regione Lazio, colpevole di non aver erogato le somme spettanti. Di recente il partito di Bersani, a livello locale, ha criticato la scelta di Antonello Iannarilli di fare ricorso avverso alla decadenza, per potere tornare a fare il Presidente Provinciale dopo la sua mancata elezione in Consiglio Regionale e dopo la sconfitta di Francesco Storace. “Iannarilli è antistorico – hanno detto i membri Pd – ed esercita la sua nota tracotanza, in un momento in cui il paese attende gli sviluppi sulla situazione nazionale ma contemporaneamente si aspetta un cambio di passo della politica, verso la chiusura netta con i mali della Seconda Repubblica. Ci si chiede come si possa dare un segnale di speranza in questo momento, dando l’idea di una mission politica tutta volta ad interessi personali, dato che, essendo rimasto senza incarico, oggi, Antonello Iannarilli spera di tornare in sella sullo scranno più alto dell’ente provinciale. Certo – prosegue la nota – non ci stupisce questo suo atteggiamento, che denota tra le altre cose una mancanza profonda di rispetto nei confronti delle Istituzioni e di un indubbia etica pubblica, dato che, nonostante il Partito Democratico con in testa i nostri Consiglieri Provinciali più volte avevano chiesto all’ex Presidente Iannarilli di dimettersi in virtù del doppio incarico che ricopriva ricevendo sempre una netta contrarietà, alla fine in prossimità delle elezioni regionali, per concorrere nelle fila del Pdl, aveva optato per la decadenza ed oggi cerca di tornare sui suoi passi. Ad Antonello Iannarilli, diciamo basta. Il Partito Democratico si riconnette con quello che i cittadini vogliono: trasparenza, efficienza, taglio agli sprechi e ai costi della politica, moralità e un forte senso delle istituzioni che porti la politica a svolgere un ruolo davvero di servizio. La sua modalità di interpretare la politica e le istituzioni come se fossero un treno da cui scendere e salire a piacimento, noi la condanniamo!”. Dunque, non una critica ma uno sprono alla ripresa di una vitalità, a volte troppo silente. intanto l’augurio più prossimo è che il neo presidente Zingaretti , tra le quote rosa, prenda alla Trasparenza o alla Semplificazione, Daniela Bianchi di Frosinone anche lei eletta nel listino bloccato del Presidente.
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