Frosinone
FROSINONE, FRANA VIADOTTO BIONDI: APPROVATA L'INSTALLAZIONE DEL PONTE TIPO BAILEY
Tempo di lettura 3 minutiDi particolare rilievo l’approvazione dei due Puoc (Piano urbanistico operativo consortile)
Tempo di lettura 3 minutiDi particolare rilievo l’approvazione dei due Puoc (Piano urbanistico operativo consortile)
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10 anni faon
Redazione
Frosinone – Approvati ieri sera tutti i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di Frosinone, con lavori estremamente proficui per la macchina organizzativa. Di particolare rilievo l’approvazione dei due Puoc (Piano urbanistico operativo consortile) che comporterà una vera e propria rivoluzione del tessuto economico cittadino con il passaggio di circa novanta aziende dal settore industriale a quello commerciale e di servizi.
Voto favorevole da parte della massima assise cittadina anche per quanto riguarda la gestione della frana del viadotto Biondi: via libera per l’impegno diretto dell’amministrazione civica, in attesa delle decisioni che verranno messe in campo dalla Regione, per mettere in campo interventi che possano ripristinare a breve l’importante collegamento tra le due parti della città, con l’installazione di un ponte tipo Bailey.
Il Ponte Bailey:
Il ponte Bailey, dal nome dell’architetto Donald Bailey, è un ponte provvisorio costruito dalle forze alleate in sostituzione di ponti distrutti o non sufficientemente larghi e resistenti da consentire il passaggio degli autoblindo. Centinaia di ponti Bailey sono stati costruiti in Normandia all’indomani dello sbarco del giugno 1944 e nell’Europa occidentale sino alla fine del conflitto mondiale. La genialità del ponte Bailey risiede nella sua semplicità di montaggio. Una squadra del genio militare britannico, senza alcun ausilio meccanico, era in grado di montare e smantellare un ponte rapidamente e con grande facilità. Il primo ponte Bailey in Francia è stato costruito alcune centinaia di metri a sud del Pegasus bridge. Durante la battaglia di Normandia, sull’Orne e sul canale sono stati montati 17 ponti di questo tipo per permettere il passaggio dei rinforzi. Il ponte Bailey esposto nel parco del Memoriale Pegasus è rimasto in funzione sul fiume Dives sino al 2001.
Numerosi ponti Bailey risalenti al periodo bellico sono utilizzati ancora oggi nel mondo.
“Con i due piani urbanistici operativi consortili (Puoc), – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani – che sono stati approvati dal consiglio comunale di Frosinone, ieri sera, circa novanta aziende avranno l’autorizzazione dal Municipio a trasformarsi da comparto industriale, oggi in declino, in comparto commerciale e di servizi, con una forte iniezione in termini di investimenti sul territorio e di nuova occupazione”.
Nel piano adottato dal Comune di Frosinone, saranno interessati circa sessanta ettari nelle zone di via Monti Lepini e via Armando Fabi, permettendo alle imprese di riconvertire le aree industriali dismesse, per una quota vicina al 50% della superficie. In particolare, potranno mutare destinazione circa centomila metri cubi di fabbricati in via Armando Fabi e trecentomila nella zona dei Monti Lepini, mente il Comune di Frosinone potrà incamerare circa un milione e 500mila euro di oneri concessori, il cui 30% dovrà essere reinvestito in opere che insistono sulle aree (viabilità , illuminazione e marciapiedi). Nell’analisi del piano, insieme al Consorzio Asi, si dovrà conferire massima attenzione alla riqualificazione ambientale, con la caratterizzazione dei siti dismessi, e attraverso la emanazione di particolari prescrizioni per limitare le emissioni in atmosfera. Infine, sarà conferita massima attenzione, al momento del cambio di destinazione, al riassetto del paesaggio, oltre che al contesto ornamentale.
“Il Comune di Frosinone – ha spiegato il sindaco Nicola Ottaviani in merito alla vicenda della frana del viadotto Biondi – è stato costretto ad avocare a sé la competenza della pratica, con la formula della somma urgenza, per la realizzazione del ponte di Bailey, poiché sotto il profilo della viabilità urbana e delle condizioni di sicurezza, in caso di calamità, non possiamo permetterci il lusso di poter registrare la carrabilità del solo viale dell’America Latina, tenuto conto del fatto che viale Mazzini ha già presentato in passato piccoli cedimenti strutturali. Con il via libera del consiglio comunale di ieri sera, procederemo autonomamente al ripristino della viabilità del viadotto Biondi. Se, poi, dovesse arrivare qualche euro di finanziamento da parte della Regione, saremo i primi a ringraziare l’ente della Pisana, ma non potevamo attendere ulteriori tempi biblici”.
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