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Redazione
“L’agricoltura deve essere sempre più al centro dell’azione politica della Regione”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio, intervenendo questa mattina presso la sede storica della Camera di Commercio di Frosinone, nel corso del convegno ‘Le politiche regionali per lo sviluppo dell’agricoltura ciociara’, a cui ha preso parte l’assessore regionale alle Politiche agricole, Angela Birindelli.
“Parliamo di un comparto – ha continuato Abbruzzese – che rappresenta una quota di Pil regionale pari al 10% del totale. Un settore che ha conosciuto in questi ultimi anni un trend di crescita del 13,9%. Un comparto che, pur avendo registrato una battuta d’arresto nel 2011, ha comunque mostrato di possedere quelle capacità di adattamento rispetto alla congiuntura economica che stiamo attraversando.
E’ un dato di fatto che nel Lazio, ed in particolare nella provincia di Frosinone, una delle grandi realtà economiche e produttive rimane il settore agroalimentare. Gli imprenditori di questo settore si candidano, con le produzioni Doc, Dop, Igt, ad essere i protagonisti non di una semplice agricoltura, ma come soggetti produttori delle eccellenze, che vengono esportate in tutto il mondo.
E’ necessario – ha continuato Abbruzzese – portare avanti lo sviluppo dei prodotti della nostra terra a forte vocazione agricola, incrementando tutta una serie di iniziative tese a valorizzare, innovare e rendere più redditizia l’agricoltura di questa provincia e di tutto il Lazio. Ecco perché le oltre 100 mila aziende che lavorano su una superficie rurale pari all’80% dell’intero territorio laziale devono saper sfruttare al meglio il miliardo e mezzo di euro di investimenti previsti dal Psr. Sono questi i numeri del nuovo Programma di Sviluppo Rurale, valido sostegno al mondo dell’agricoltura.
Una programmazione economica – ha concluso Abbruzzese – che scommette sui giovani, le donne, la qualità e l’eccellenza dei prodotti, con progetti integrati territoriali, d’azienda e di filiera che partono dai bisogni e dalle vocazioni del territorio. Solo così, in un momento tanto difficile per l’economia del nostro Paese, si potranno sostenere concretamente le aziende e i singoli agricoltori”.
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