FRASCATI, SUCCESSO PER IL DECOLLO DI "CASTELLI DI SCRITTORI"

Daniela Zannetti

Frascati (RM) – Lidia Ravera, scrittrice di fama internazionale (da  Porci con le ali  con  Marco Lombardo Radice del 1976, all’ultimo A Stromboli, quasi 40 anni di attività narrativa e 25 pubblicazioni),  una donna pacata, un bell’assessore della Regione Lazio, scelto tra i “non politici”  dal presidente Nicola Zingaretti per un mandato importante, vista la recessione economica e con la scusa di questa i tagli a ciò che invece rappresenterebbe sempre il volano della crescita di una società: la cultura.

Una delle sue prime uscite ufficiali dal suo insediamento, la seconda a Frascati, è per l’opening di Castelli di Scrittori II edizione alle Scuderie Aldobrandini, promosso da Basc e Assessorato alla Cultura di Frascati su idea di un cenacolo di scrittori.   

La kermesse di scrittori ed editori dei Castelli Romani ( 20 maggio – 2 giugno),  sala gremita di pubblico, tra Pali d’artista e Copertine d’autore,  tavolate di editori  ai vecchi cavalletti d’osteria,  viaggi nella botanica castellana del Parco  dei Castelli romani ,  la “Santa  col libro in mano” o l’epica animata e letture itineranti,  ha celebrato , nella prima giornata dei lavori, i  vincitori del concorso  letterario  giovani scrittori  “Glocali” ( 106 i partecipanti)  – Chiara Tosti e Benedetta Montedoro  per le sezioni narrativa e poesia  provenienti dalla scuole di II grado del territorio castellano –  Lorenzo Metallo e Michela Capasso  scuole di I grado,  accompagnati da una torta cerimoniale di “MO MO cake”  formata da tre deliziosi libri,  dal robusto dorso d’epoca, ripieni di panna e crema chantilly. Tra la giuria il critico letterario Fabrizio Patriarca, lo scrittore Eraldo Affinati, Riccardo Agrusti scrittore, Il filosofo Aldo Meccariello. 

Dice la Ravera : “Sono qui al 70 % come scrittrice  in questa festa della creazione  e quel che resta come assessore . Credo che il silenzio  e la solitudine per scrivere siano anche una attitudine alla malinconia , meglio ancora a sopportare la tristezza, ma senza la quale molte opere  non sarebbero nate”.

Dirà di più: “ la scrittura è il contrario della politica, per questo vorrebbe ritrovare presto  un suo spazio per scrivere. Resta che quel che vede oggi ed è un forte senso di comunità che solo la buona politica produce.

Il suo sogno politico, tanto simile a quello zingarettiano della “città felice”  a misura di uomo  è il laboratorio Lazio, buona politica e lavoro con la cultura: un modello da esportare. Come le abilità degli  artigiani, dei dolci e delle penne. 

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