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FRASCATI OSPEDALE SAN SEBASTIANO: DAL 1 FEBBRAIO CHIUDE IL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA

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Tempo di lettura 3 minuti La Direzione della Asl Roma H costretta dall’insufficiente dotazione di personale a chiudere dal 1 febbraio il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del San Sebastiano

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Redazione

Frascati (RM) – In merito alla decisione della Direzione Generale dell’Azienda Usl Roma H di chiudere il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale “San Sebastiano” di Frascati, il Sindaco Stefano Di Tommaso ha dichiarato:

«Ho appreso con estrema preoccupazione della nota inviata alla Regione Lazio dal Commissario Straordinario dell’Azienda Usl Roma H Prof. Claudio Mucciaccio e dal Direttore Sanitario della stessa Azienda Dott. Vittorio Amedeo Cicogna, nella quale, a causa della cronica carenza di personale, si dispone – come recita la lettera – “la sospensione della attività del reparto SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, ndr) dell’Ospedale di Frascati con decorrenza dal 1 febbraio 2013, in modo da garantire, almeno, il funzionamento di quello di Albano”.

L’immobilismo mostrato ancora una volta dalla Regione Lazio sui delicati temi della Sanità ha prodotto questa sofferta decisione dei vertici della Roma H, che avevano più volte segnalato agli uffici regionali ed alla struttura Commissariale la gravissima condizione di carenza di personale medico nei reparti SPDC di Frascati e Albano.

A distanza di due mesi dalla paventata chiusura, sottolineo l’assoluta inadempienza della Regione Lazio a dare una concreta risposta  alle motivate e giuste richieste – a seguito di una forte mobilitazione – nei confronti dei Sindaci dei Distretti interessati (H1 H3, X Municipio), delle Associazioni dei familiari, dei sindacati e degli operatori. Purtroppo, soltanto utilizzando personale reperito presso altre strutture territoriali, che ringrazio per l’encomiabile impegno,  si è riusciti a garantire per questo lasso di tempo il funzionamento, seppure ridotto, del servizio, ma la situazione è ormai divenuta insostenibile.

Una sorta di “disastro annunciato” al quale la Regione Lazio non ha saputo far fronte, come sottolineato nella lettera del Commissario e del Direttore Sanitario della Roma H: “Con nota del 20/11/2012 prot. n. 100479 questa Direzione segnalava peraltro agli uffici regionali che era evidente come tale soluzione, sguarnendo ulteriormente altri servizi, anch’essi carenti di personale, non avrebbe potuto essere mantenuta per un lungo periodo ma aveva il solo obiettivo di consentire l’auspicabile intervento delle altre Amministrazioni sia nella ridefinizione dei bacini di utenza e nella afferenza della popolazione proveniente dal X Municipio di Roma, sia nella possibile concessione di deroghe al blocco delle assunzioni in modo da poter rispettare, presso i reparti di che trattasi, gli standard di personale fissati dalla stessa Regione Lazio con DCA n. 90/2010”…. A tali innumerevoli segnalazioni non seguiva alcun provvedimento che modificasse le gravi carenze denunciate”.

Infatti, occorre prendere atto – e lo sottolineo con forza – che, dopo due mesi, la Regione Lazio non ha provato a trovare la benché minima soluzione ad un problema così impellente ed importante.

La chiusura del Servizio Psichiatrico di Frascati provocherebbe grandi difficoltà nel trovare un posto letto in una realtà metropolitana cronicamente afflitta dal soprannumero, il conseguente stazionamento a tempo indeterminato di pazienti nel Pronto Soccorso e trasferimenti in servizi psichiatrici lontani. Nel Servizio Psichiatrico dell’Ospedale San Sebastiano vengono ricoverati pazienti provenienti dalla Asl Roma B (X Municipio) – che da sola determina un carico di lavoro pari a circa il 40% sul totale degli interventi a Frascati – e dai Distretti H1 e H3 della Asl Roma H, per un bacino di utenza di circa 400.000 persone.

È ineludibile che la Regione Lazio prenda coscienza della necessità di potenziare – e non chiudere – i Servizi Psichiatrici. Nel Lazio ci sono circa 60.000 persone con sofferenza mentale e a tutt’oggi il numero dei posti letto per l’urgenza è meno della metà di quanto previsto dalla Legge, circa 200 posti contro i 500 previsti dagli standard nazionali. Ma la cosa ancora più grave è che nel nostro territorio i posti letto invece di essere 42 sono solo 15! Se tagli devono essere fatti questi non devono assolutamente riguardare la Psichiatria, dove negli ultimi anni si è perso oltre il 30% del personale in servizio, con la conseguente impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza anche nei servizi territoriali.   

Torno a chiedere alla Regione Lazio, investita fin dallo scorso marzo della questione e che – ribadisco ancora – a tutt’oggi non ha dato alcuna seria risposta nell’affrontare la situazione critica di questo momento, di mettere il Servizio Psichiatrico di Frascati nelle condizioni di continuare a svolgere una funzione essenziale e irrinunciabile per i pazienti e per le comunità locali.

Mi sono nuovamente attivato cercando di entrare in contatto con il Dott. Filippo Palumbo, Commissario ad Acta e nei prossimi giorni – insieme ai Sindaci del distretto Roma H1 e H3 e al Presidente del Municipio Roma X – individueremo ancora iniziative, anche eclatanti, per impedire la chiusura del servizio. Saremo accanto alle associazioni dei familiari dei malati in questa battaglia di civiltà, contro l’indifferenza di chi dovrebbe garantire un importante servizio e un diritto fondamentale».

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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