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Roma

FRASCATI: NESSUNA SCOMPARSA DEI FALDONI DONATI AL COMUNE DELL'ARCHIVIO DOCUMENTALE E GIORNALISTICO DI RAFFAELE MARCIANO

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Tempo di lettura 2 minuti L'amministrazione comunale prende atto della positiva proposta della Famiglia di ricostituire l’intero archivio di Raffaele Marciano

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Redazione

Frascati (RM) – L'amministrazione comunale di Frascati in riferimento ad alcuni tabella apparsi sulla stampa locale relativi alla presunta scomparsa di 270 faldoni dell’archivio documentale e giornalistico, donato nel 1999 da Raffaele Marciano, all’epoca Consigliere Comunale, alla Biblioteca Comunale, fa sapere che a seguito dell’incontro, avvenuto mercoledì 26 marzo 2014 su indicazione del Sindaco Stefano Di Tommaso e dell’assessore alle Politiche Culturali Gianpaolo Senzacqua con gli eredi di Raffaele Marciano, è stata effettuata dalla dott.ssa Maria Teresa Caradonio, Responsabile dell’Archivio Generale Comunale, insieme con la dott.ssa Rosanna Massi, Responsabile della Biblioteca Comunale, un’ulteriore verifica delle carte della donazione Marciano ed è emerso quanto già accertato e relazionato al momento dei lavori di riordino dell’Archivio Comunale di deposito.

Qui di seguito si riassume la situazione delle carte Marciano presenti nell’Archivio Generale Comunale. In Archivio è anche presente una lettera di ringraziamenti dell’allora Assessore alla Cultura per la donazione effettuata (prot. 11485/1999), in Archivio di deposito del Comune di Frascati, serie 49 Biblioteca, busta XLIX.3.

1.    si tratta di una raccolta documentaria e non di un vero e proprio fondo;
2.    le carte erano state collocate nella soffitta della Sede Comunale, insieme con la documentazione comunale, al fine di custodirle e preservarle;
3.    trasportate nella sede dell’Archivio Generale, sono state ordinate cronologicamente e ricondizionate in 43 buste (identificate da una segnatura che va da L.1 a L.43);
4.    ricoprono gli anni 1969-1999 con tre lacune (mancano gli anni 1976, 1977, 1989);
5.    si compongono essenzialmente di materiale a stampa (ritagli stampa, periodici, manifesti) con la sporadica presenza di qualche lettera, raramente inviata a Marciano o da questi inviata (i mittenti e/o destinatari sono diversi);
6.    le carte sono attualmente consultabili e fruibili dall’utenza secondo le modalità previste per la documentazione comunale conservata nell’Archivio generale.

Rosanna Massi, Responsabile della Biblioteca Comunale, che all’epoca collaborò con Raffaele Marciano alla sistemazione delle carte, aggiunge:

«15 anni fa Raffaele Marciano, uomo che è sempre stato parte attiva nella vita civica, ha proposto alla Biblioteca Comunale di prendere in carico una parte dell’Archivio da lui pazientemente costruito in trent’anni. Da persona meticolosa e attenta alle diverse questioni, grandi e piccole, che interessavano il nostro territorio, Marciano aveva raccolto negli anni soprattutto ritagli di giornale che davano conto, appunto, dei temi che lui considerava di interesse sociale. In qualità di Responsabile della Biblioteca apprezzai molto questo suo generoso intento di rendere fruibile ai cittadini il frutto del suo pluriennale impegno. Il materiale da lui consegnato doveva essere riordinato secondo criteri cronologici e di argomento. Insieme lavorammo per alcuni mesi al riordino del materiale secondo il criterio cronologico. La documentazione così raccolta e inserita in una quarantina di faldoni, e non 270, che probabilmente erano fascicoli, seguì i vari traslochi della Biblioteca fino a che approdò, nei locali dell’Archivio Comunale per assicurargli una migliore salvaguardia, avendo la biblioteca penuria di spazio al suo interno».

Infine, si prende atto della positiva proposta della Famiglia di ricostituire l’intero archivio di Raffaele Marciano, unificando la parte attualmente depositata nell’Archivio Generale Comunale con quella in possesso dei figli. L’Amministrazione Comunale è disponibile a verificare, insieme agli eredi, la migliore soluzione possibile per consentire che tale archivio sia per intero consultabile e a disposizione dei cittadini.
 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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